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mercoledì 20 giugno 2012

Buffo altarino al dio Pen sul monte ebro.


Qualche tempo fa ci siamo recati sulla cima del Monte Ebro per installare un piccolo tempietto dedicato al Dio Pen o Penn. Dio delle alture, associato alle montagne era venerato dalle popolazioni celtiche e liguri è quasi sconosciuto anche se spesso ancora usiamo il suo nome legato al territorio. Sembra che originariamente si trattasse di una dea (Pennina), ma probabilmente il sesso è secondario in quanto in epoca preromana gli dei non venivano adorati in forma umana! I Romani poi, quando invasero le nostre zone "romanizzarono" anche questa divinità associandola a Giove: Giove Pennino (Iuppiter Poeninus).
Se pensate che si trattino di fantasie o fricchettonate, pensate solo a quanti toponimi derivino da questo Dio: Il Monte Penna (LINK), il Monte Pennino tra Marche ed Umbria (LINK), l'omonimo in liguria, le Alpi Pennine o semplicemente basti pensare alla catena degli Appennini che attraversa l'Italia. Il nome "Appennini" deriva appunto da Pen, Giove Appennino poi. 
A questa divinità furono dedicati molti luoghi, menhir, cerchi di pietre e templi poi. 
Da ricordare il cerchio del piccolo San Bernardo (La Thuile - LINK) a lui dedicato o il "falso menhir" (LINK) di Finale, una pietra naturale scolpita, sembra, per simboleggiare PENN.


Il "tempietto"(*) è di fattura molto semplice, ma la decisione è stata presa all'ultimo momento. Abbiamo deciso di portarlo sul monte Ebro perchè rappresenta il punto più alto dell'Appennino Piemontese (1700 metri slm) ma anche perchè è un luogo che ci capita di raggiungere spesso e che consideriamo in qualche modo magico. Abbiamo deciso di non installarlo sulla croce cristiana a pochi metri, perchè pensavamo potesse essere considerato offensivo e noi siamo per la libertà di culto. Problema, bisogna sottolinearlo, che i monoteisti non si sono mai posti, disseminando di croci tutte le nostre alture.


La rappresentazione stilizzata e non umana della divinità (un picco con gli occhi) è stata decisa perchè, come dicevamo sopra, in epoca antica le divinità e gli spiriti non venivano rappresentati in forma umana dai nostri avi celti e liguri. Speriamo che il tempietto non venga vandalizzato subito e possa resistere per un pò.


La splendita vista che si gode dalla vetta del Monte Ebro.

Nota: (*)
Il termine tempietto non è esatto, infatti il tempio delle divinità pagane (non antropocentriche!!!) è già lo scenario naturale e possiamo incontrare il loro spirito ovunque vogliamo o riusciamo a sentirlo. Per questo, come nel caso del tempietto a Belenus sul Monte Tobbio (LINK) abbiamo deciso di realizzare una piccolissima rappresentazione che sia più che altro un ricordo alle vecchie divinità per chi ormai le ha dimenticate. Le croci di cemento armato alte 10 metri le fanno i cristiani non noi!

martedì 19 giugno 2012

ADDIO A 12 LINEE FERROVIARIE IN PIEMONTE.

Questa è una settimana triste in Piemonte. Infatti, con una decisione del genere si chiudono linee che erano state aperte nel 1850 prima ancora dell'unità d'Italia. Questo è l'elenco delle linee soppresse:

Pinerolo-Torre Pellice, Savigliano-Saluzzo-Cuneo, Asti-Castagnole-Alba, Mondovì-Cuneo, Alessandria-Castagnole, Alessandria-Ovada, Santhià-Arona, Ceva-Ormea, Novi-Tortona, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Bra-Ceva.

E' vero, molti di questi treni viaggiavano spesso vuoti, ma perchè si è arrivato a questo?
Chiudere le biglietterie, lasciare che le stazioni vadano in rovine rendendo pericoloso andare a prendere il treno (succede anche ad Alessandria, non solo nelle piccole stazioni), tagliare le corse è segno di una precisa volontà di tagliare il servizio ferroviario e il trasporto pubblico.

Alessandria in particolare diventerà ancora più isolata dal resto della sua provincia e viaggiare per chi non ha un'auto sarà sempre più complicato e pericolosa. Il trasporto su gomma infatti E' PERICOLOSO! Senza parlare di inquinamento, traffico e disagio sociale.

Linee ferroviarie in Italia nel 1850 circa. Il Piemonte era già servito quasi completamente. I tagli sono un duro colpo anche dal punto di vista culturale.