Bellino è un comune che si trova in alta Val Varaita (1390 m.s.l.m.) nelle valli occitane del Piemonte. Il nome è quanto mai interessante per la nostra ricerca: Belins in dialetto, nei secoli scorsi veniva registrato come Bellin, Belin o Bellins in francese. Il paese infatti è sempre stato a cavallo tra Piemonte e Delfinato ma la lingua è quella occitana. Il nome ci interessa perchè potrebbe derivare da Bego o Becco o da Belanu appunto, che in molti casi era conosciuto come Belin, Belino appunto. Il nome quindi sarebbe già interessante quindi, ma il motivo per cui siamo venuti fin qui, oltre alla bellezza della Val Varaita è che sul pittoresco campanile medievale di Borgata Chiesa (Bellino è suddiviso in 10 borgate lungo il torrente Varaita) si troverebbe probabilmente l'unica rappresentazione reale della divinità celtica solare che stiamo inseguendo. Per la verità se ne trova anche una a Levo, vicino a Stresa, ma è molto meno caratterizzata, l'articolo è leggibile qui: LINK.
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sabato 25 novembre 2023
Alla ricerca di Belanu, Bellino in Val Varaita. Belenus.
Bellino è un comune che si trova in alta Val Varaita (1390 m.s.l.m.) nelle valli occitane del Piemonte. Il nome è quanto mai interessante per la nostra ricerca: Belins in dialetto, nei secoli scorsi veniva registrato come Bellin, Belin o Bellins in francese. Il paese infatti è sempre stato a cavallo tra Piemonte e Delfinato ma la lingua è quella occitana. Il nome ci interessa perchè potrebbe derivare da Bego o Becco o da Belanu appunto, che in molti casi era conosciuto come Belin, Belino appunto. Il nome quindi sarebbe già interessante quindi, ma il motivo per cui siamo venuti fin qui, oltre alla bellezza della Val Varaita è che sul pittoresco campanile medievale di Borgata Chiesa (Bellino è suddiviso in 10 borgate lungo il torrente Varaita) si troverebbe probabilmente l'unica rappresentazione reale della divinità celtica solare che stiamo inseguendo. Per la verità se ne trova anche una a Levo, vicino a Stresa, ma è molto meno caratterizzata, l'articolo è leggibile qui: LINK.
mercoledì 22 novembre 2023
Acqui Terme - "Da Carystum ad Aquae Statiellae" conferenza
sabato 18 novembre 2023
Il Sasso dell'Olio e la sua area sacra.
La settimana scorsa sono finalmente riuscito a visitare il Sasso dell'Olio o Pietra dell'Olio di cui avevo sentito parlare da tempo e per questo ringrazio tantissimo il sergente Tobia e il gruppo di amici di "Montagna e Gastronomia" con cui abbiamo passato una bellissima giornata a vagare per boschi e luoghi magici tra i colli tortonesi. Si tratta di una pietra eretta, un menhir, di cui è ancora vivo il ricordo tra gli abitanti della zona, ma durante la visita abbiamo trovato anche di più.
Il "Sasso dell'Olio" si trova nella zona in cui i colli tortonesi stanno diventando appennino, il paese più vicino è Garbagna e la strada asfaltata più vicino porta fino in località Bastita da cui poi si prosegue a piedi. Noi in realtà abbiamo fatto una bella escursione partendo da Castellania e passando per le Torri di Sant'Alosio, che abbiamo già visto, luogo in cui si trovano alcune coppelle e che sembra essere collegato a questo.
La pietra sorge proprio sul sentiero in mezzo al bosco, in cima ad uno dei numerosi colli,ma senza una guida non è molto facile da trovare. Dal terreno spuntano molte pietre, in modo naturale ma questa sembra proprio eretta dall'uomo, in effetti ha anche ceduto nel corso dei secoli e oggi si presenta pendente di circa 30 gradi. E' alta approssimativamente 1,70 ma, essendo il terrendo pendente da un lato è anche più alta. Vedendola finalmente di persona diventa subito chiara la ragione del nome con cui è conosciuta. Sulla sommità di trova una vaschetta, più che una grande coppella, che probabilmente veniva riempita di olio o grasso per alimentare un fuoco. In oltra un'altra cosa sorprendente è che la pietra, nonostante la vegetazione, è orientata verso la cima di Sant'Alosio, da cui siamo passati poco prima, dove si trova la grande coppella e in cui da alcuni anni si celebra il solstizio d'estate in vari modi.
- leggi su queste pagine: LE POPOLAZIONI DEL PIEMONTE PREROMANO
- leggi su queste pagine: TOPONIMI CELTICI NEL TERRITORIO ALESSANDRINO
- leggi su queste pagine: LE COPPELLE DI SANT'ALOSIO
- leggi su queste pagine: solstizio d'inverno 2018, 2011
sabato 4 novembre 2023
LRDA MUSICA: Flying Saucer Attack - David Pearce
Iniziamo con questo post una rubrica musicale su Le Radici Degli Alberi: musica più o meno insolita che per qualche motivo ha a che fare con gli argomenti trattati generalmente su queste pagine. Iniziamo quindi con questo nome proveniente da Bristol.
I Flying Saucer Attack si formarono a Briston nel 1992 con David Pearce che resta per tutto il periodo il membro fisso e autore di quasi tutti i pezzi, Rachel Brook (or Rachel Coe) dei Movietone e, nel primo periodo più "rock" altri membri come Matt Elliott e Sam Jones. I FSA sono uno di quei gruppi veramente unici, difficili da definire e da inserire in qualche corrente musicale: il termine più preciso per definire il loro sound è "rural psychedelia" nome con cui viene a volte chiamato il loro disco senza titolo del 1993. Negli anni hanno unito dream pop e shoegaze con il rock psichedelico tedesco più spaziale e con il noise a volta portato veramente all'estremo avvicinandosi all'harsh noise!
Comunque i caratteri fondamentali della musica dei FSA sono le registrazioni casalinghe e sporche fatte con registratori a cassette, le ambientazioni sperimentali e ripetitive che, appunto, si rifanno non solo a certo folk e ai Jesus and Mary Chain e ai My Bloody Valentine, ma molto a cose come i Can e addirittura i primi Popol Vuh. Ballate psichedeliche e droni ossessivi che, come le loro copertine, hanno sempre questo sapore rurale e sobriamente ancestrale. Negli anni le produzioni si fanno sempre meno rock e più ambientali, evitando, però, sempre accuratamente le tastiere e l'elettronica, restando sempre assolutamente analogici. Quella dei FSA è una musica intimistica e perfetta per viaggiare, sia durante in treno attraverso le campagne autunnali ma soprattutto con la mente in mondi fumosi.
Ho voluto iniziare la rubrica musicale con i FSA perché bel si adattano al carattere bizzaroe sognante ma tendenzialmente abbastanza sobrio di chi scrive qui sopra. Non sono sicuramente un ascolto facile o per tutti, consiglio i primi due album per entrare al meglio nel loro mondo.
Discografia:
Studio albums:Further (1995, Domino Records/Drag City)
New Lands (1997, Domino Records/Drag City)
Mirror (2000, FSA Records/Drag City)
Instrumentals 2015 (2015, Domino Records/Drag City)
"Wish" (1993, FSA Records)
"Crystal Shade" (1994, FSA Records)
"Land Beyond the Sun" (1994, Domino Records/Drag City)
"Beach Red Lullaby" (1995, Planet Records)
"Outdoor Miner" (1995, Domino Records))
"At Night" split with Jessamine (1996, Enraptured)
"Sally Free and Easy" (1996, Domino Records/Drag City)
"Goodbye" featuring Roy Montgomery (1997, VHF Records)
"Up in Her Eyes" (1997, Stop Smiling)
"Coming Home" (1997, Domino Records)