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domenica 15 giugno 2025

IL SUTRA SULLA CONTEMPLAZIONE DI AMITAYUS: Tredici Contemplazioni (9-13)

Queste ultime meditazioni sono dedicate alla contemplazione del Buddha Amitayus e dei due grandi Bodhisattva che lo accompagnano, seguite dalla contemplazione dei devoti della Terra Pura.



9) Contemplazione del Bodhisattva Avalokiteshvara (Kannon / Guanyin)

[17] Il Buddha disse:
"Dopo aver contemplato la figura del Buddha, contempla il Bodhisattva Avalokiteshvara, il cui corpo è alto ottanta milioni di yojana.
Il suo corpo emana una luce dorata e splendente, simile a quella del Buddha stesso.

Dalla sua testa si irradiano raggi di luce, all’interno dei quali appaiono mille Buddha.
Ogni capello del suo corpo emette luce contenente innumerevoli Bodhisattva e Buddha.

Sulle mani tiene un loto di oro puro. I suoi piedi poggiano su fiori di loto gioiello.
Dalle sue mani e piedi fluiscono luci infinite, che si diffondono ovunque portando salvezza a tutti gli esseri.
La sua voce dolce consola ogni essere vivente e li guida verso la liberazione.

Contemplare Avalokiteshvara in questo modo è chiamato la nona contemplazione."


10) Contemplazione del Bodhisattva Mahasthamaprapta (Seishi / Daishichi)

[18] Il Buddha disse:
"Dopo Avalokiteshvara, contempla il Bodhisattva Mahasthamaprapta.
Il suo corpo è alto la stessa misura di Avalokiteshvara, e la sua luce illumina tutto l’universo.

Sulla sua testa porta una corona fatta di cinquecento fiori gioiello, da cui si diffondono innumerevoli raggi di luce.
In ogni raggio appaiono miriadi di Buddha.
Tiene nella mano destra una gemma di saggezza, che emana una luce dorata che penetra la mente degli esseri viventi, risvegliandoli.

La sua presenza trasmette una forza spirituale immensa e infonde energia, determinazione e saggezza nei praticanti sinceri.

Visualizzare Mahasthamaprapta in questo modo è chiamato la decima contemplazione."


11) Contemplazione del Buddha Amitayus insieme ai due Bodhisattva

[19] Il Buddha disse:
"Quando hai completato la visualizzazione di Amitayus, Avalokiteshvara e Mahasthamaprapta, immaginali insieme.

Amitayus siede al centro, su un loto dorato; Avalokiteshvara alla sua sinistra; Mahasthamaprapta alla sua destra.
Tutti e tre irradiano luce infinita e guardano con compassione verso tutti gli esseri nei mondi delle dieci direzioni.

Questa contemplazione genera immensa meraviglia e gioia nel cuore del devoto.
Coloro che la praticano con sincerità e costanza saranno certamente nati nella Terra Pura.

Questa è chiamata l’undicesima contemplazione."


12) Contemplazione dei devoti di grado elevato nati nella Terra Pura

[20] Il Buddha disse:
"Ora contempla i praticanti di grado superiore che rinascono nella Terra Pura.

Essi sono coloro che, nella vita terrena, hanno avuto fede profonda, hanno recitato il nome di Amitabha con cuore sincero e praticato le virtù.
Nel momento della morte, il Buddha e i due Bodhisattva appaiono davanti a loro con fiori di loto.
Essi siedono sul fiore, che si chiude e li trasporta verso la Terra Pura, dove il fiore si apre e si trovano immediatamente in presenza del Buddha.

Contemplare questa scena è chiamato la dodicesima contemplazione."


13) Contemplazione dei devoti di grado medio e inferiore

[21] Il Buddha disse:
"Esistono anche coloro di grado medio e inferiore:


Alcuni hanno commesso errori ma, nel momento della morte, pronunciano sinceramente il nome del Buddha.


Anche costoro vengono accolti dal Buddha o dai Bodhisattva, rinascono in un loto nella Terra Pura e, pur passando un tempo più lungo nel fiore, infine realizzano l’illuminazione.

Questa è chiamata la tredicesima contemplazione."





Riassunto delle Contemplazioni 9–13

9) Contemplazione di Avalokiteshvara (Kannon / Guanyin)

👉 Si visualizza il Bodhisattva della Compassione, di forma gigantesca, raggiante di luce dorata.

  • Da ogni poro del suo corpo emanano luci salvifiche e visioni di Buddha e Bodhisattva.

  • Tiene in mano un loto prezioso e si erge su un fiore di loto.

  • La sua voce consola e guida tutti gli esseri verso la liberazione.

🌀 Simbolo di compassione attiva e salvezza universale.


10) Contemplazione di Mahasthamaprapta (Seishi / Daishichi)

👉 Si contempla il Bodhisattva della Saggezza e della Forza spirituale.

  • Emette luci potenti che svegliano gli esseri all’energia del risveglio.

  • Tiene una gemma luminosa che penetra la mente e stimola la fede e la determinazione.

🌀 Simbolo di saggezza vigorosa e risoluta, che sostiene la pratica.


11) Contemplazione del Buddha con i due Bodhisattva

👉 Si visualizzano Amitayus al centro, Avalokiteshvara a sinistra e Mahasthamaprapta a destra.

  • Tutti e tre brillano di luce infinita e guardano compassionevolmente tutti gli esseri.

  • Questa visione rappresenta il trio celeste della Terra Pura, perfetta armonia di saggezza, compassione e risveglio.

🌀 Visione culminante della guida spirituale e della sicurezza del Rinascimento nella Terra Pura.


12) Contemplazione dei devoti di grado superiore

👉 Coloro che, con fede profonda e pratica costante, muoiono invocando Amitabha, vengono accolti dal Buddha e dai Bodhisattva.

  • Nascono immediatamente nella Terra Pura, su fiori di loto, e si trovano faccia a faccia con il Buddha.

🌀 Rinascita immediata e luminosa, per chi ha sviluppato piena fede e virtù.


13) Contemplazione dei devoti di grado medio e inferiore

👉 Anche chi ha condotto una vita imperfetta ma ricorda il Buddha con sincerità al momento della morte può rinascere nella Terra Pura.

  • Rinasce in un loto che si apre gradualmente, e alla fine raggiunge la liberazione.

🌀 Messaggio di speranza: nessuno è escluso se il cuore è sincero.


🧘‍♂️ Conclusione simbolica:

Le ultime cinque contemplazioni uniscono visione interiore, fede e compassione universale. Mostrano che la pratica visuale e devozionale, se fatta con cuore sincero, può condurre tutti gli esseri alla salvezza, a prescindere dalla loro condizione attuale.

mercoledì 4 giugno 2025

Buddismo e vegetarianismo (parte seconda)

Sì, essere vegetariani nella visione buddhista è un atto di compassione universale. Gli animali sono esseri senzienti come noi e possono raggiungere l’illuminazione. Scegliere di non mangiarli è una pratica interiore che coltiva empatia e rispetto per la vita, andando oltre il semplice desiderio personale. 

Avevamo scritto un articolo sullo stesso argomento ed è possibile andarlo a leggere qui:

https://leradicideglialberi.blogspot.com/2022/03/la-compassione-universale.html

Oggi, essendo il nostro un piccolo blog in lingua italiana con un pubblico molto limitato, abbiamo deciso di tradurre una parte di una bellissima intervista alla venerabile Chang Zao in cui parla dell'importanza del vegetarianismo nel buddismo (in particolare quello cinese):

Il Buddha non stabilì una regola che imponesse ai suoi seguaci di essere vegetariani, ma molte comunità monastiche buddhiste lo incoraggiano, e in particolare nel buddhismo cinese è comune seguire una dieta vegetariana rigorosa. Molti si chiedono: se il Buddha non lo ha imposto, perché dovremmo essere vegetariani?

Per rispondere, bisogna considerare l'essenza degli insegnamenti del Buddha, che si fondano sullo sviluppo della compassione. Il Buddha voleva che tutti potessero imparare a superare la sofferenza e trovare la felicità, riconoscendo che tutti gli esseri senzienti hanno il potenziale interiore per risvegliarsi, proprio come lui. Durante la vita del Buddha, per motivi ambientali e pratici, non era sempre possibile mangiare solo cibo vegetariano: viaggiava spesso e doveva adattarsi alle condizioni del tempo. Oggi, però, abbiamo molte più possibilità di scelta, quindi essere vegetariani è una decisione consapevole, basata sul riconoscimento che gli animali, come noi, soffrono, provano emozioni disturbanti e rinascono nel samsara a causa del karma.

Essere vegetariani riguarda davvero il mostrare empatia e compassione universali.

Gli animali sono come noi: un giorno potrebbero rinascere nel regno umano, ascoltare il Dharma, praticare e raggiungere l'illuminazione. Questo è assolutamente possibile. Per questo, la nostra scelta di non mangiare carne è fondata sulla compassione. Inoltre, per poter mangiare gli animali, essi devono essere uccisi, e in quel momento provano sofferenza, paura, dolore e terrore, soprattutto se vengono macellati appositamente per essere cibo umano. Il buddhismo cinese sottolinea il vegetarianismo non per formalismo, ma perché la pratica buddhista è una trasformazione interiore. Se una persona è vegetariana ma piena di odio, avidità o rabbia, la pratica perde il suo senso profondo. Essere vegetariani è quindi una forma di pratica spirituale: significa allenarsi a provare empatia per tutti gli esseri, desiderare che tutti possano liberarsi dalla sofferenza e raggiungere la felicità. Non lasciamo che il desiderio per un cibo gustoso giustifichi la sofferenza e la morte di altri esseri.


L'articolo intero si trova qui in inglese:

https://studybuddhism.com/en/essentials/interviews/interview-with-venerable-chang-zao

Chang Zao  è una suora buddista del Dhram Drum Malaysia, paese a maggioranza mussulmana in cui i buddisti sono sottoposti purtroppo a pesanti restrizioni.