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domenica 14 marzo 2021

Incontri Druidici: Roberto "Rovere"

Di Andrea

Ho recentemente incontrato mentre facevo la spesa quello che in gioventù fu il mio primo vero contatto con i druidi (dopo Panoramix nei fumetti). Roberto era uno di quei bizzarri conoscenti che ogni tanto capita di avere in famiglia e per cui ovviamente ho avuto simpatia fin da quando ero piccolo. A parte i discorsi sui druidi era un personaggio incredibile, uno che viaggiava, che aveva lavorato all'estero, era veramente esotico. Anche adesso l'ho notato prima di riconoscerlo per i capelli bianchi lunghi e la camicia a quadri, riesce a distinguersi ancora oggi dai suoi concittadini. Dopo anni che non lo vedevo ne ho approfittato per farmi lasciare un contatto e per fare questa breve discussione per telefono, volevo andare a trovarlo in cascina ma tra piemontesi si ha sempre paura di disturbare. Ho indirizzato la discussione verso le cose di cui parliamo su questo blog, lui intermezza sempre con un po' di dialetto e quindi ho adattato all'italiano per rendere più facile la lettura.

*nota successiva: ATTENZIONE! un'amico mi ha detto che anni fa Roberto scrisse un libretto che girava nella biblioteca locale. Penso fossero dei fogli ciclostilati, purtroppo io non l'ho mai visto e lui mi ha detto che deve cercare. Se qualcuno ne avesse notizia o potesse mandarci delle foto vi prego di contattarci qui sotto nei commenti!

Presentati brevemente e come vuoi:

Ciao, mi chiamo Roberto e sono nato e cresciuto nel Monferrato astigiano negli anni del dopoguerra. Mi sono sempre piaciuti gli alberi e le piante, ma anche gli animali, tutti, da quelli domestici a quelli selvatici. Ho sempre avuto un rapporto più piacevole e sincero con loro che non con i miei simili. Nonostante questo mi sono appassionato a certe cose, a quelle storie che sentivo da bambino dai parenti più anziani e poi da quello che leggevo sui libri di scuola di terre lontane, così appena ho potuto sono andato a lavorare via. Poi sono tornato da queste parti e va bene così, nonostante tutto quello che succede.

Come hai conosciuto il druidismo?

In due momenti distinti. Quando ero un bambino sentivo tutte queste storie e mia nonna raccontava sempre storie di fate, folletti, streghe e masche (insieme ovviamente a Gesù, Madonne, ecc... che mi piacevano meno). In particolare avevo uno zio che parlava di un mascone (io me lo immaginavo proprio come un druido) un uomo strano e "trasandato", che viveva in una capanna nel bosco quado lui era giovane. Ne parlava sempre quando c'era da tirare il collo a una gallina, a lui dava fastidio e non lo faceva mai, allora diceva che prima o poi avrebbe fatto come "Cullà che mangiava solo erba". I bambini quando parlavano delle masche avevano paura, io ho sempre avuto simpatia per quelle cose. Era bello essere bambini a quei tempi, e io avevo gente buona in famiglia. Mia nonna mi diceva sempre di non far del male alle bestie, ben, dovrei raccontare tante cose, mi diceva per esempio di non tagliare mai i rami o le piante se non era necessario. Uno pensa che la gente fosse ignorante e cattiva in campagna e un po' era vero, ma quando ci si conosceva tutti era più difficile e ricordo proprio che la gente ci teneva alla natura, non solo per il denaro. Va bene, poi sono cresciuto e volevo andare via, erano gli anni '60 stavano venendo fuori un mucchio di cose interessanti, ma da queste parti era tutto sempre troppo lento, specialmente per un ragazzo di 20 anni, qui c'era movimento, c'erano anche delle comuni, ma si finiva sempre con pane e salame, bottiglione di vino e discorsi politici noiosi, quelle cose che non mi piacevano perché ci vedevo tanta ipocrisia e alla fine, quando avevo un po' di soldi da parte, sono andato a Londra. Conoscevo una ragazza e anche se parlavo pochissimo l'inglese mi sono messo a lavorare in cucina, sono stato molti anni la, poi mi sono spostato in altri posti sempre in Inghilterra. Li ho conosciuto dei ragazzi che suonavano, musica rock psichedelica, ma anche altro e che mi hanno portato a vedere Stonehenge e vari altri luoghi antichi, meravigliosi, a Stonehenge facevano anche un festival pieno di gente, tutti più matti di me. Non sono praticamente mai tornato qui fino agli anni '80. Leggevo libri buddisti, yoga del periodo, uno di quei ragazzi in particolare si definiva Druido, ma ce n'erano tanti. Erano sempre un po' sballati ma era un periodo veramente pazzesco! Io sono sempre stato sulle mie, anche la in Inghilterra, ma era proprio bello, tutto quello che pensavo di pensare solo io, lo avevo trovato, almeno un po'. La musica, poi c'era questo pacifismo perenne, la non violenza, i vegetariani. Ecco per farla breve è stato poi li che ho tirato le somme e anche un po' per fare il matto, mi sono messo a seguire i druidi.

Cosa significa per te il druidismo?

E' un argomento che mi ha affascinato subito ma in maniera molto personale. L'immagine di questo vecchio saggio e pacifico, vestito di bianco... un po' banale e fasulla, però, c'è qualcosa che me lo ha sempre reso simpatico. Ogni religione ha una parte interessante, persino il cristianesimo delle nostre campagne, ma quando si parla di preti e dogmi da seguire scappo subito. Quindi quella parte li di organizzazioni di druidi che in Inghilterra c'erano già 40-50 anni fa e che poi sono arrivate anche qui sono utili per qualcuno, gente che ha scritto dei bei libri, ma non è roba per me. Io potrei essere anche buddista o non so cos'altro, tra i druidi ho sempre apprezzato il rapporto diretto con la natura e la totale libertà e anche un po' di ironia che c'è alla base, quell'essere dei sempliciotti, me li faceva essere simpatici. Poi io comunque sono un "Druido" diverso, sono amico degli spiriti delle colline e dei boschi che ci sono qui. Cerco di spiegarmi: cerco di avere rispetto per tutto e tutti, con gli uccellini e con l'erba, anche con i ragni che ho sul soffitto. Se trovo un bruco in mezzo alla strada lo sposto in modo che qualcun altro non lo schiacci. Vedere uno di quei tramonti speciali è un'esperienza mistica per davvero e la vista delle Alpi innevate in un bel giorno d'inverno è una vera e propria visione divina. Invecchiando mi sono messo sempre di più a cercare, anche tra i vecchi amici, risalire alla storia dei nostri vecchi, ci sono cose che io non ricordavo, è un peccato che stia andando tutto perso per questa modernità. Siamo diventati tutti degli americani (questa cosa me li dice proprio in dialetto).

E' importante per te il rapporto con il territorio e con gli antenati?

Bon, è una domanda difficile che mi fai. Si, a volte vivendo da solo è come se alcuni dei miei vecchi fossero qui, non so se si capisce, ci parlo insieme. Non a voce alta, ci parlo in testa, faccio proprio dei discorsi. Poi ci sono i miei gatti, certi tornano, lo sai? Hai dei gatti? Ma anche certi merli, ce n'è uno che viene da decenni, lo so che è lui, perde un corpo torna con un altro, ma è sempre lui. Certo i miei antenati li sento nella terra, nell'aria la sera a novembre. Però non mi interessa parlare di antenati per fare dei discorsi di quelli, sai come fanno i fascisti. Mi dispiace che man mano la gente di qui sia sparita, ma è così che va il mondo, cosa che credi che non siano passati i romani, i tedeschi e tanti altri? Però bisognerebbe che tutti rispettassero questi posti se ci vivono, oggi è difficile parlare di queste cose perché chi fa politica ha rovinato il senso delle parole.

Quanto è importante per te l'aspetto ecologico?

Sono di sicuro un ecologista, a modo mio. Anni fa, quando sono tornato, avevo visto che qui la gente ci teneva meno, quante cose avevano rovinato. Mi ero dato da fare anche con altra gente dei verdi, tanti anni fa ormai, ma come sempre poi sono troppo solitario e trovo sempre qualche cosa con cui non sono d'accordo. E' un mio problema, ma cosa vuoi farci? Delle volte vado giù di qua per andare in paese con la bicicletta, è pieno di cartacce, bottiglie, vicino alla strada. E' una cosa che ho visto peggiorare tanto negli anni, ma proprio negli ultimi 10 secondo me. Adesso c'è questa mania della plastica, ma il problema non è la plastica sono gli uomini che non hanno più neanche voglia di portarla a casa o al bidone. Poi lo sai sono uno dei primi vegetariani di qui, io più che essere ecologico cerco di vivere facendo meno danni possibile a questo mondo che mi ha ospitato in questa vita e a tutti gli altri esseri che lo abitano, uccelli, topi o alberi. Sai, si fa quel che si può!

Aggiungi quello che vuoi, se vuoi:

Grazie per avermi riconosciuto e per la telefonata, mi ha fatto piacere parlare di ste cose non mi capita più spesso. Pace e bene a tutti!



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