Il giro è di circa 75 km, il dislivello non sono riuscito a calcolarlo ma penso sia intorno ai 1000 m. La strada è asfaltata al 95% anche di più. Quindi non è proprio una passeggiata ed è consigliabile una bici da touring. Il perido migliore è primavera (aprile/maggio) e l'autunno, in particolare ottobre. Ma evitando i giorni più freddi, la neve e la pioggia o il caldo estremo d'estate il giro è effettuabile tutto l'anno.
(aggiornamento 2023, traccia komoot qui: https://www.komoot.com/it-it/tour/1035486937?ref=wta
Si parte dalla stazione di Alessandria, se non siete di queste parti quindi si può arrivare in treno. Usciti dalla stazione si va a sinistra, alla rotonda di nuovo a sinistra, dopo un pezzo di brutto e trafficato spalto troviamo un'altra rotonda. A questo punto possiamo imboccare la ciclabile a destra, che pur in cattive condizioni ci renderà il percorso urbano più tranquillo. La seguiamo e arriviamo al nuovo ponte. A questo punto giriamo a destra per un centinaio di metri e imbocchiamo di nuovo la ciclabile a sinistra seguendola oltre lo stadio fino alla rotonda che incrocia Viale MIlite Ignoto. Qui imbocchiamo il viale tenendoci a destra sempre sulla ciclabile, per alcuni chilometri. Uscendo dalla città bisognerà spostarsi sulla sinistra per per prendere il sottopasso ciclabile in corrispondenza del grande svincolo della tangenziale, passiamo il ponte Tanaro e facciamo ancora un pezzo di ciclabile in condizioni deprecabili fino al sanatorio borsalino. A questo punto giriamo a sinistra e iniziamo il nostro giro in campagna. Andando verso la Valmilana seguiamo però la strada per Valle San Bartolomeo. Arrivati in questo sobborgo incontriamo un incrocio e svoltiamo a sinistra salendo in direzione Pecetto. Incontriamo il primo tornante e vedremo il sulla sinistra il bellissimo murale di Riccardo Guasco dedicato a Borsalino. Proprio sulla destra noteremo una pietra conficcata nel terreno, in cui alcuni riconoscono la "Peira del tempural" (pietra del temporale) [LINK] del folklore locale.
Proseguiamo e passati 2 piccoli tornanti arriviamo all'incrocio con una piccola stradina che scende sulla sinistra. A questo punto la prendiamo e praticamente torniamo indietro facendo quasi un anello percorrendo un pezzo di valle che pur essendo vicinissimo alla città ci regala viste meravigliose.
Comunque incrociamo la via Cerca e svoltando a destra la seguiamo fino a Gerlotti. Qui incrociamo la statale per Casale e dobbiamo prenderla per circa un km. Poi svoltiamo di nuovo a sinistra ritornando su strade di campagna. Non siamo ancora nella zona più bella ma iniziano ad esserci begli scorci di Monferrato. Comunque proseguiamo sulla proviciale 75 passiamo giardinetto e dopo circa un km, bisogna stare attenti a non perdere una stradina sulla destra che va verso Lu passando per una valletta meravigliosa, soprattutto in primavera. Ad un certo punto diventa sterrata dividendosi, prendiamo quella sulla destra e proseguiamo arrivando nel bel borgo di Lu Monferrato su una salita molto ripida.
Se vogliamo e abbiamo energie, possiamo visitare il bellissimo paese, se no proseguiamo verso conzano, altro sali e scendi e panorami meravigliosi. Bisogna dire che ci sarebbe una scorciatoia: una strada vicinale sterrata che resta in fondo valle e che incrociamo prima di salire a Conzano sulla sinistra. Ma ci perderemmo panorama e salite!
Una volta arrivati a Conzano scendiamo di nuovo e risaliamo a Camagna finalmente. Esattamente entrando in paese ci troviamo davanti ad una grande pittura murale di qualche anno fa. La prima cosa che vediamo è una strana forma nera con la scritta: "La Culiëta, la peira d'Camagna d'na vota ch'la marcava al'temp" (La Culiëta,la pietra di Camagna di una volta che segnava il tempo).
Questa Pietra di cui parliamo qui [LINK] purtroppo è stata murata ma noi sappiamo dove si trova! Prendendo la strada a sinistra andiamo avanti qualche centinaio di metri (ancora salita molto forte!!!) e incontriamo una chiesa bellissima in mattoni dedicata al solito Sant'Eusebio, cristianizzatore del Piemonte. Come diceva un anziano signore una volta: "n'do ca l'è Sant'Eusèbi ù iè semper il diavùl!" per dire che dove c'è Sant'Eusebio c'è sempre qualcosa di pagano [LINK]. Infatti i suoi santuari si trovano sempre su qualche luogo di culto precedente (vedi Oropa o Crea).
Bene al di sotto di questa chiesa c'è un muro di mattoni, con una Madonna, che sembra proprio ad una Matrona romana ed è li sotto che si trova la vecchia pietra che prediceva il tempo!
Immaginando la Pietra (non possiamo sapere se fosse una pitra naturale o un menhir) possiamo ripartire alla volta della pietra più famosa: La pietra di Santa Varena! Ci aspetta ancora un lungo tratto di strada, molto bello. Scendiamo di nuovo e prima di risalire a Cuccaro sulla sinistra vediamo la strada consortile che avevamo visto prima. Ci sarebbe molto da dire su questa pietra e rimandiamo alla pagina a lei dedicata [LINK], sappiate che la cristianizzazione non riuscì a cancellarne la fama, infatti venne usata come prima pietra di costruzione per la chiesa ma lasciata in vista con la scritta in evidenza. Ancora oggi qualcuno con dolori alla schiena si reca sulla scala, appoggia la parte dolorante e recità per tre volte: "Santa Vareina, Santa Vareina fame pasè l'mal de schiena!". In questo caso dopo quasi 70 km di sali e scendi in bici sarà molto utile!
Ripartiamo verso Alessandria, attraversiamo Casal Bagliano con il suo castello ormai ridotto a rovina, passando in una zona abitata fin dal neolitico in cui sono stati molti i ritrovamenti importanti (oltre a Villa del Foro anche il sito di Cascina Chiappona) relativi ai siti abitativi precedenti alla fondazione di Alessandria. Entriamo ad Alessandria proprio vicino alla stazione in cui poi potremo riprendere il treno con le nostre biciclette al seguito. Ci sarebbe molto da dire su questa pietra e rimandiamo alla pagina a lei dedicata [LINK], sappiate che la cristianizzazione non riuscì a cancellarne la fama, infatti venne usata come prima pietra di costruzione per la chiesa ma lasciata in vista con la scritta in evidenza. Ancora oggi qualcuno con dolori alla schiena si reca sulla scala, appoggia la parte dolorante e recità per tre volte: "Santa Vareina, Santa Vareina fame pasè l'mal de schiena!". In questo caso dopo quasi 70 km di sali e scendi in bici sarà molto utile! Ripartiamo verso Alessandria, attraversiamo Casal Bagliano con il suo castello ormai ridotto a rovina, passando in una zona abitata fin dal neolitico in cui sono stati molti i ritrovamenti importanti (oltre a Villa del Foro anche il sito di Cascina Chiappona) relativi ai siti abitativi precedenti alla fondazione di Alessandria. Entriamo ad Alessandria proprio vicino alla stazione in cui poi potremo riprendere il treno con le nostre biciclette al seguito.
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Per quanto riguarda links, bibliografia e maggiori informazioni seguite i collegamenti che trovate lungo il testo. Ovviamente il percorso può essere effettuato anche in auto o in moto anche se in bici o a piedi ha tutta un'altra importanza.
Si parte dalla stazione di Alessandria, se non siete di queste parti quindi si può arrivare in treno. Usciti dalla stazione si va a sinistra, alla rotonda di nuovo a sinistra, dopo un pezzo di brutto e trafficato spalto troviamo un'altra rotonda. A questo punto possiamo imboccare la ciclabile a destra, che pur in cattive condizioni ci renderà il percorso urbano più tranquillo. La seguiamo e arriviamo al nuovo ponte. A questo punto giriamo a destra per un centinaio di metri e imbocchiamo di nuovo la ciclabile a sinistra seguendola oltre lo stadio fino alla rotonda che incrocia Viale MIlite Ignoto. Qui imbocchiamo il viale tenendoci a destra sempre sulla ciclabile, per alcuni chilometri. Uscendo dalla città bisognerà spostarsi sulla sinistra per per prendere il sottopasso ciclabile in corrispondenza del grande svincolo della tangenziale, passiamo il ponte Tanaro e facciamo ancora un pezzo di ciclabile in condizioni deprecabili fino al sanatorio borsalino. A questo punto giriamo a sinistra e iniziamo il nostro giro in campagna. Andando verso la Valmilana seguiamo però la strada per Valle San Bartolomeo. Arrivati in questo sobborgo incontriamo un incrocio e svoltiamo a sinistra salendo in direzione Pecetto. Incontriamo il primo tornante e vedremo il sulla sinistra il bellissimo murale di Riccardo Guasco dedicato a Borsalino. Proprio sulla destra noteremo una pietra conficcata nel terreno, in cui alcuni riconoscono la "Peira del tempural" (pietra del temporale) [LINK] del folklore locale.
Proseguiamo e passati 2 piccoli tornanti arriviamo all'incrocio con una piccola stradina che scende sulla sinistra. A questo punto la prendiamo e praticamente torniamo indietro facendo quasi un anello percorrendo un pezzo di valle che pur essendo vicinissimo alla città ci regala viste meravigliose.
Comunque incrociamo la via Cerca e svoltando a destra la seguiamo fino a Gerlotti. Qui incrociamo la statale per Casale e dobbiamo prenderla per circa un km. Poi svoltiamo di nuovo a sinistra ritornando su strade di campagna. Non siamo ancora nella zona più bella ma iniziano ad esserci begli scorci di Monferrato. Comunque proseguiamo sulla proviciale 75 passiamo giardinetto e dopo circa un km, bisogna stare attenti a non perdere una stradina sulla destra che va verso Lu passando per una valletta meravigliosa, soprattutto in primavera. Ad un certo punto diventa sterrata dividendosi, prendiamo quella sulla destra e proseguiamo arrivando nel bel borgo di Lu Monferrato su una salita molto ripida.
Se vogliamo e abbiamo energie, possiamo visitare il bellissimo paese, se no proseguiamo verso conzano, altro sali e scendi e panorami meravigliosi. Bisogna dire che ci sarebbe una scorciatoia: una strada vicinale sterrata che resta in fondo valle e che incrociamo prima di salire a Conzano sulla sinistra. Ma ci perderemmo panorama e salite!
Una volta arrivati a Conzano scendiamo di nuovo e risaliamo a Camagna finalmente. Esattamente entrando in paese ci troviamo davanti ad una grande pittura murale di qualche anno fa. La prima cosa che vediamo è una strana forma nera con la scritta: "La Culiëta, la peira d'Camagna d'na vota ch'la marcava al'temp" (La Culiëta,la pietra di Camagna di una volta che segnava il tempo).
Questa Pietra di cui parliamo qui [LINK] purtroppo è stata murata ma noi sappiamo dove si trova! Prendendo la strada a sinistra andiamo avanti qualche centinaio di metri (ancora salita molto forte!!!) e incontriamo una chiesa bellissima in mattoni dedicata al solito Sant'Eusebio, cristianizzatore del Piemonte. Come diceva un anziano signore una volta: "n'do ca l'è Sant'Eusèbi ù iè semper il diavùl!" per dire che dove c'è Sant'Eusebio c'è sempre qualcosa di pagano [LINK]. Infatti i suoi santuari si trovano sempre su qualche luogo di culto precedente (vedi Oropa o Crea).
Bene al di sotto di questa chiesa c'è un muro di mattoni, con una Madonna, che sembra proprio ad una Matrona romana ed è li sotto che si trova la vecchia pietra che prediceva il tempo!
Immaginando la Pietra (non possiamo sapere se fosse una pitra naturale o un menhir) possiamo ripartire alla volta della pietra più famosa: La pietra di Santa Varena! Ci aspetta ancora un lungo tratto di strada, molto bello. Scendiamo di nuovo e prima di risalire a Cuccaro sulla sinistra vediamo la strada consortile che avevamo visto prima. Ci sarebbe molto da dire su questa pietra e rimandiamo alla pagina a lei dedicata [LINK], sappiate che la cristianizzazione non riuscì a cancellarne la fama, infatti venne usata come prima pietra di costruzione per la chiesa ma lasciata in vista con la scritta in evidenza. Ancora oggi qualcuno con dolori alla schiena si reca sulla scala, appoggia la parte dolorante e recità per tre volte: "Santa Vareina, Santa Vareina fame pasè l'mal de schiena!". In questo caso dopo quasi 70 km di sali e scendi in bici sarà molto utile!
Ripartiamo verso Alessandria, attraversiamo Casal Bagliano con il suo castello ormai ridotto a rovina, passando in una zona abitata fin dal neolitico in cui sono stati molti i ritrovamenti importanti (oltre a Villa del Foro anche il sito di Cascina Chiappona) relativi ai siti abitativi precedenti alla fondazione di Alessandria. Entriamo ad Alessandria proprio vicino alla stazione in cui poi potremo riprendere il treno con le nostre biciclette al seguito. Ci sarebbe molto da dire su questa pietra e rimandiamo alla pagina a lei dedicata [LINK], sappiate che la cristianizzazione non riuscì a cancellarne la fama, infatti venne usata come prima pietra di costruzione per la chiesa ma lasciata in vista con la scritta in evidenza. Ancora oggi qualcuno con dolori alla schiena si reca sulla scala, appoggia la parte dolorante e recità per tre volte: "Santa Vareina, Santa Vareina fame pasè l'mal de schiena!". In questo caso dopo quasi 70 km di sali e scendi in bici sarà molto utile! Ripartiamo verso Alessandria, attraversiamo Casal Bagliano con il suo castello ormai ridotto a rovina, passando in una zona abitata fin dal neolitico in cui sono stati molti i ritrovamenti importanti (oltre a Villa del Foro anche il sito di Cascina Chiappona) relativi ai siti abitativi precedenti alla fondazione di Alessandria. Entriamo ad Alessandria proprio vicino alla stazione in cui poi potremo riprendere il treno con le nostre biciclette al seguito.
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Per quanto riguarda links, bibliografia e maggiori informazioni seguite i collegamenti che trovate lungo il testo. Ovviamente il percorso può essere effettuato anche in auto o in moto anche se in bici o a piedi ha tutta un'altra importanza.