giovedì 21 dicembre 2023
BUON SOLSTIZIO D'INVERNO, BUON NATALE!
lunedì 11 dicembre 2023
Il Dhammapada, i primi versi.
Tutto ciò che siamo è generato dalla mente.
E’ la mente che traccia la strada.
sabato 25 novembre 2023
Alla ricerca di Belanu, Bellino in Val Varaita. Belenus.
Bellino è un comune che si trova in alta Val Varaita (1390 m.s.l.m.) nelle valli occitane del Piemonte. Il nome è quanto mai interessante per la nostra ricerca: Belins in dialetto, nei secoli scorsi veniva registrato come Bellin, Belin o Bellins in francese. Il paese infatti è sempre stato a cavallo tra Piemonte e Delfinato ma la lingua è quella occitana. Il nome ci interessa perchè potrebbe derivare da Bego o Becco o da Belanu appunto, che in molti casi era conosciuto come Belin, Belino appunto. Il nome quindi sarebbe già interessante quindi, ma il motivo per cui siamo venuti fin qui, oltre alla bellezza della Val Varaita è che sul pittoresco campanile medievale di Borgata Chiesa (Bellino è suddiviso in 10 borgate lungo il torrente Varaita) si troverebbe probabilmente l'unica rappresentazione reale della divinità celtica solare che stiamo inseguendo. Per la verità se ne trova anche una a Levo, vicino a Stresa, ma è molto meno caratterizzata, l'articolo è leggibile qui: LINK.
mercoledì 22 novembre 2023
Acqui Terme - "Da Carystum ad Aquae Statiellae" conferenza
sabato 18 novembre 2023
Il Sasso dell'Olio e la sua area sacra.
La settimana scorsa sono finalmente riuscito a visitare il Sasso dell'Olio o Pietra dell'Olio di cui avevo sentito parlare da tempo e per questo ringrazio tantissimo il sergente Tobia e il gruppo di amici di "Montagna e Gastronomia" con cui abbiamo passato una bellissima giornata a vagare per boschi e luoghi magici tra i colli tortonesi. Si tratta di una pietra eretta, un menhir, di cui è ancora vivo il ricordo tra gli abitanti della zona, ma durante la visita abbiamo trovato anche di più.
Il "Sasso dell'Olio" si trova nella zona in cui i colli tortonesi stanno diventando appennino, il paese più vicino è Garbagna e la strada asfaltata più vicino porta fino in località Bastita da cui poi si prosegue a piedi. Noi in realtà abbiamo fatto una bella escursione partendo da Castellania e passando per le Torri di Sant'Alosio, che abbiamo già visto, luogo in cui si trovano alcune coppelle e che sembra essere collegato a questo.
La pietra sorge proprio sul sentiero in mezzo al bosco, in cima ad uno dei numerosi colli,ma senza una guida non è molto facile da trovare. Dal terreno spuntano molte pietre, in modo naturale ma questa sembra proprio eretta dall'uomo, in effetti ha anche ceduto nel corso dei secoli e oggi si presenta pendente di circa 30 gradi. E' alta approssimativamente 1,70 ma, essendo il terrendo pendente da un lato è anche più alta. Vedendola finalmente di persona diventa subito chiara la ragione del nome con cui è conosciuta. Sulla sommità di trova una vaschetta, più che una grande coppella, che probabilmente veniva riempita di olio o grasso per alimentare un fuoco. In oltra un'altra cosa sorprendente è che la pietra, nonostante la vegetazione, è orientata verso la cima di Sant'Alosio, da cui siamo passati poco prima, dove si trova la grande coppella e in cui da alcuni anni si celebra il solstizio d'estate in vari modi.
- leggi su queste pagine: LE POPOLAZIONI DEL PIEMONTE PREROMANO
- leggi su queste pagine: TOPONIMI CELTICI NEL TERRITORIO ALESSANDRINO
- leggi su queste pagine: LE COPPELLE DI SANT'ALOSIO
- leggi su queste pagine: solstizio d'inverno 2018, 2011
sabato 4 novembre 2023
LRDA MUSICA: Flying Saucer Attack - David Pearce
Iniziamo con questo post una rubrica musicale su Le Radici Degli Alberi: musica più o meno insolita che per qualche motivo ha a che fare con gli argomenti trattati generalmente su queste pagine. Iniziamo quindi con questo nome proveniente da Bristol.
I Flying Saucer Attack si formarono a Briston nel 1992 con David Pearce che resta per tutto il periodo il membro fisso e autore di quasi tutti i pezzi, Rachel Brook (or Rachel Coe) dei Movietone e, nel primo periodo più "rock" altri membri come Matt Elliott e Sam Jones. I FSA sono uno di quei gruppi veramente unici, difficili da definire e da inserire in qualche corrente musicale: il termine più preciso per definire il loro sound è "rural psychedelia" nome con cui viene a volte chiamato il loro disco senza titolo del 1993. Negli anni hanno unito dream pop e shoegaze con il rock psichedelico tedesco più spaziale e con il noise a volta portato veramente all'estremo avvicinandosi all'harsh noise!
Comunque i caratteri fondamentali della musica dei FSA sono le registrazioni casalinghe e sporche fatte con registratori a cassette, le ambientazioni sperimentali e ripetitive che, appunto, si rifanno non solo a certo folk e ai Jesus and Mary Chain e ai My Bloody Valentine, ma molto a cose come i Can e addirittura i primi Popol Vuh. Ballate psichedeliche e droni ossessivi che, come le loro copertine, hanno sempre questo sapore rurale e sobriamente ancestrale. Negli anni le produzioni si fanno sempre meno rock e più ambientali, evitando, però, sempre accuratamente le tastiere e l'elettronica, restando sempre assolutamente analogici. Quella dei FSA è una musica intimistica e perfetta per viaggiare, sia durante in treno attraverso le campagne autunnali ma soprattutto con la mente in mondi fumosi.
Ho voluto iniziare la rubrica musicale con i FSA perché bel si adattano al carattere bizzaroe sognante ma tendenzialmente abbastanza sobrio di chi scrive qui sopra. Non sono sicuramente un ascolto facile o per tutti, consiglio i primi due album per entrare al meglio nel loro mondo.
Discografia:
Studio albums:Further (1995, Domino Records/Drag City)
New Lands (1997, Domino Records/Drag City)
Mirror (2000, FSA Records/Drag City)
Instrumentals 2015 (2015, Domino Records/Drag City)
"Wish" (1993, FSA Records)
"Crystal Shade" (1994, FSA Records)
"Land Beyond the Sun" (1994, Domino Records/Drag City)
"Beach Red Lullaby" (1995, Planet Records)
"Outdoor Miner" (1995, Domino Records))
"At Night" split with Jessamine (1996, Enraptured)
"Sally Free and Easy" (1996, Domino Records/Drag City)
"Goodbye" featuring Roy Montgomery (1997, VHF Records)
"Up in Her Eyes" (1997, Stop Smiling)
"Coming Home" (1997, Domino Records)
venerdì 27 ottobre 2023
Cosa dice l'scrizione medievale della Porta dei Vacca a Genova?
Sono difesa da mura mirabili e da genti coraggiose e per il mio valore respingo lontano i dardi nemici.
Se porti pace sarai ben accolto, se porti guerra te ne tornerai triste e vinto.
Austro ed occidente, settentrione ed oriente sanno quante battaglie ho sostenuto vittoriosa.
Sotto il consolato di Guglielmo Porco, Oberto Cancelliere, Giovanni Malocello e Guglielmo Lusio e dei consiglieri Bonvassallo De Castro, Guglielmo Stangone, guglielmo cicala, Nicola Roca e Oberto Recalcati”
martedì 24 ottobre 2023
Stonehenge Free Festival - link articolo
Mi sono imbattuto in questo bellissimo articolo in inglese sulla storia dello Stonehenge Free Festival:
https://discover.hubpages.com/holidays/The-Stonehenge-Free-Festival
Phil Russell aka Wally Hope at Stonehenge 1974Aggiungo anche un anrticolo, sempre in inglese, che parla delle più bizzarre teorie sulla costruzione di Stonehenge:
domenica 15 ottobre 2023
L'enigmatica pieve romanica di San Marziano a Viarigi (AT)
STORIA: La notizia scritta più antica relativa al 1041 quando l’Imperatore Enrico III, nel confermare al Vescovo d’Asti il patrimonio della sua chiesa, include nell’elenco la corte di Viarigi con il castello e la cappella. Viene poi nominata ancora nel 1200 e Nel registro diocesano del 1345 San Marziano appare insieme con San Pietro e un’ altra chiesa che è nei boschi di Viarigi (qui est in boscis de Viarixio) non meglio specificata. Una quarta, infine, San Severio (oggi San Silverio), appartiene al monastero benedettino di Azzano. Fra tutte, San Marziano appare la meno dotata.
CHIESE IN CIMA ALLE COLLINE: Un altro caso molto interessante e che probabilmente interessa anche San Marziano è che le piccole chiese sorsero in luoghi dominanti in cima a colli e colline o che in passato avevano accolto le aediculae pagane (nota 1), mucchi di pietre rituali, gli ometti che vediamo sui sentierei di montagna e che ancora oggi in Piemonte vengono chiamati mongioie, da Mons Jovis o Monte di Giove, in quanto generalmente dedicate al dio romano delle alture Giove, con cui i romani avevano identificato molte divinita celtiche preromane come Pen ad esempio, dio delle vette. In questo caso San Marziano potrebbe riferirsi direttamente a un precedente culto dedicato a Marte come accade spesso, ma di questo non ci sono prove reali.
NOTE:
1) AEDICULAE: Cumuli di pietre con significato rituale religioso innalzate ai bordi dei sentieri prima dai galli che lo dedicavano a Bel o a Penn e poi dai romani che li dedicavano a Giove (Giove Pennino per l'appunto in area gallo romana) da qui Mont Iovis. Questi mucchi di pietre sopravvivono ancora oggi in maniera un po' superstiziosa e per indicare il sentiero sorgono sui bivi in montagna o in punti in cui è facile perdere di vista la strada. Essi sono molto simili ai muri mani tibetani o agli ovoo mongoli vedi LINK) e come si diceva ancora oggi vengono chiamati mongioie in Piemonte e ometti in Italiano.
martedì 10 ottobre 2023
Uno "Stregatto" a Rubbiano?
Questo post segue da quello precedente dedicato alla meravigliosa pieve medievale di Rubbiano nell'appennino Modenese: VEDI IL POST: "La pieve romanica di Rubbiano"
Tra le decorazioni romaniche che mi hanno colpito particolarmente durante la visita c'è la faccia di un gatto che si nota sia per lo stile "cartonesco" che per il sorriso beffardo. Di gatti se ne sono visti alcuni nelle chiese romaniche ma questo mi ricorda qualcosa in particolare: lo Stregatto! Questa è una cosa alquanto bizzarra, ma vedendolo mi è venuto in mente che il famoso gatto di Alice nel paese delle meraviglie e che in Italia viene chiamato appunto "Stregatto" è lo Cheshire Cat (Gatto del Cheshire) del racconto in lingua originale. Lewis Carrol prese ispirazione da una figura del folklore della campagna inglese, in particolare dello Cheshire: un gatto invisibile che compare e scompare e che si trovava rappresentato appunto su alcune chiese romaniche e gotiche dei luoghi da lui frequentati in gioventù. Caratteristica evidente di questo felino è il sorriso che mostra tutti i denti, infatti in quei luoghi esite il detto: "sorridere come un gatto del Cheshire" (To grin like a Cheshire cat), quando magari si ride anche alle spalle di qualcuno. Allora metto qui sotto una foto ravvicinata che ho fatto a Rubbiano:
Allora uscìo fuor del cammino
ed intrai in uno sentieri
10 ed incontrai duo cavalieri
de la corte de lo re Artù,
ke mi dissero: “Ki sse’ tu?”
E io rispuosi in salutare:
“Quello k’io sono, ben mi si pare.
15 Io sono uno gatto lupesco,
ke a catuno vo dando un esco,
ki non mi dice veritate.
Però saper vogl[i]o ove andate,
e voglio sapere onde sete
20 e di qual parte venite”.