Capitolo 2 verso 22:
Questi termini non vanno intesi in senso puramente fisico, ma come simboli di chiarezza spirituale.
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“Fuoco” = conoscenza.
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“Luce” = consapevolezza.
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“Uttarāyaṇa” = movimento verso l’alto, verso la liberazione.
Questi termini non vanno intesi in senso puramente fisico, ma come simboli di chiarezza spirituale.
“Fuoco” = conoscenza.
“Luce” = consapevolezza.
“Uttarāyaṇa” = movimento verso l’alto, verso la liberazione.
Il Menhir di Weilheim, (Menhir von Weilheim) si trova appena fuori Tubinga ed è raggiungibile in bicicletta dal centro in circa 10 minuti. Faccio notare questa cosa non solo perchè io sono sempre in bici, ma anche perchè la città (come gran parte della Germania) è piena di piste e percorsi ciclabili bellissimi e sicurissimi.
Il menhir di Weilheim, detto anche stele di Weilheim, è un menhir risalente al tardo o finale Neolitico (o età del bronzo), scoperto nel 1985 nel quartiere di Weilheim di Tübingen (Tubinga), nel Baden-Württemberg, interrato nel terreno. Durante la costruzione di una casa in Herrenweg, in un canale di scolo furono ritrovati diversi frammenti di un monolite originariamente alto circa 4,5 metri e spesso 80–90 cm, in arenaria Stubensandstein. I frammenti si trovavano a circa 1,5 metri di profondità, in uno strato scuro e argilloso, probabilmente un’antica superficie del suolo. Il materiale di copertura proveniva dal rilievo collinare del Rammert, situato più a sud. Da lì proviene anche la pietra arenaria.
Sulla parte frontale del menhir sono rappresentate in bassorilievo cinque lame di pugnale con impugnatura corta, i cosiddetti pugnali a stelo. Accanto si possono distinguere un disco ovale (il Sole) e una falce di Luna rovesciata. Il rilievo è stato scolpito sulla superficie della pietra e in parte levigato. Sul retro del menhir si trova un sistema di coppelle e canaletti, disposti in modo apparentemente irregolare, probabilmente risalenti ad un periodo successivo quando il menhir era già crollato in posizione orizzontale.
👉 Si visualizza il Bodhisattva della Compassione, di forma gigantesca, raggiante di luce dorata.
Da ogni poro del suo corpo emanano luci salvifiche e visioni di Buddha e Bodhisattva.
Tiene in mano un loto prezioso e si erge su un fiore di loto.
La sua voce consola e guida tutti gli esseri verso la liberazione.
🌀 Simbolo di compassione attiva e salvezza universale.
👉 Si contempla il Bodhisattva della Saggezza e della Forza spirituale.
Emette luci potenti che svegliano gli esseri all’energia del risveglio.
Tiene una gemma luminosa che penetra la mente e stimola la fede e la determinazione.
🌀 Simbolo di saggezza vigorosa e risoluta, che sostiene la pratica.
👉 Si visualizzano Amitayus al centro, Avalokiteshvara a sinistra e Mahasthamaprapta a destra.
Tutti e tre brillano di luce infinita e guardano compassionevolmente tutti gli esseri.
Questa visione rappresenta il trio celeste della Terra Pura, perfetta armonia di saggezza, compassione e risveglio.
🌀 Visione culminante della guida spirituale e della sicurezza del Rinascimento nella Terra Pura.
👉 Coloro che, con fede profonda e pratica costante, muoiono invocando Amitabha, vengono accolti dal Buddha e dai Bodhisattva.
Nascono immediatamente nella Terra Pura, su fiori di loto, e si trovano faccia a faccia con il Buddha.
🌀 Rinascita immediata e luminosa, per chi ha sviluppato piena fede e virtù.
👉 Anche chi ha condotto una vita imperfetta ma ricorda il Buddha con sincerità al momento della morte può rinascere nella Terra Pura.
Rinasce in un loto che si apre gradualmente, e alla fine raggiunge la liberazione.
🌀 Messaggio di speranza: nessuno è escluso se il cuore è sincero.
Le ultime cinque contemplazioni uniscono visione interiore, fede e compassione universale. Mostrano che la pratica visuale e devozionale, se fatta con cuore sincero, può condurre tutti gli esseri alla salvezza, a prescindere dalla loro condizione attuale.
Sì, essere vegetariani nella visione buddhista è un atto di compassione universale. Gli animali sono esseri senzienti come noi e possono raggiungere l’illuminazione. Scegliere di non mangiarli è una pratica interiore che coltiva empatia e rispetto per la vita, andando oltre il semplice desiderio personale.
Avevamo scritto un articolo sullo stesso argomento ed è possibile andarlo a leggere qui:
https://leradicideglialberi.blogspot.com/2022/03/la-compassione-universale.html
Oggi, essendo il nostro un piccolo blog in lingua italiana con un pubblico molto limitato, abbiamo deciso di tradurre una parte di una bellissima intervista alla venerabile Chang Zao in cui parla dell'importanza del vegetarianismo nel buddismo (in particolare quello cinese):
Il Buddha non stabilì una regola che imponesse ai suoi seguaci di essere vegetariani, ma molte comunità monastiche buddhiste lo incoraggiano, e in particolare nel buddhismo cinese è comune seguire una dieta vegetariana rigorosa. Molti si chiedono: se il Buddha non lo ha imposto, perché dovremmo essere vegetariani?
Per rispondere, bisogna considerare l'essenza degli insegnamenti del Buddha, che si fondano sullo sviluppo della compassione. Il Buddha voleva che tutti potessero imparare a superare la sofferenza e trovare la felicità, riconoscendo che tutti gli esseri senzienti hanno il potenziale interiore per risvegliarsi, proprio come lui. Durante la vita del Buddha, per motivi ambientali e pratici, non era sempre possibile mangiare solo cibo vegetariano: viaggiava spesso e doveva adattarsi alle condizioni del tempo. Oggi, però, abbiamo molte più possibilità di scelta, quindi essere vegetariani è una decisione consapevole, basata sul riconoscimento che gli animali, come noi, soffrono, provano emozioni disturbanti e rinascono nel samsara a causa del karma.
Essere vegetariani riguarda davvero il mostrare empatia e compassione universali.
Gli animali sono come noi: un giorno potrebbero rinascere nel regno umano, ascoltare il Dharma, praticare e raggiungere l'illuminazione. Questo è assolutamente possibile. Per questo, la nostra scelta di non mangiare carne è fondata sulla compassione. Inoltre, per poter mangiare gli animali, essi devono essere uccisi, e in quel momento provano sofferenza, paura, dolore e terrore, soprattutto se vengono macellati appositamente per essere cibo umano. Il buddhismo cinese sottolinea il vegetarianismo non per formalismo, ma perché la pratica buddhista è una trasformazione interiore. Se una persona è vegetariana ma piena di odio, avidità o rabbia, la pratica perde il suo senso profondo. Essere vegetariani è quindi una forma di pratica spirituale: significa allenarsi a provare empatia per tutti gli esseri, desiderare che tutti possano liberarsi dalla sofferenza e raggiungere la felicità. Non lasciamo che il desiderio per un cibo gustoso giustifichi la sofferenza e la morte di altri esseri.
L'articolo intero si trova qui in inglese:
https://studybuddhism.com/en/essentials/interviews/interview-with-venerable-chang-zao
Chang Zao è una suora buddista del Dhram Drum Malaysia, paese a maggioranza mussulmana in cui i buddisti sono sottoposti purtroppo a pesanti restrizioni.[13] Il Buddha disse:
"Dopo aver visualizzato gli alberi del tesoro, contempla i laghi della Terra Pura.
Nella terra di quel Buddha vi sono laghi di acqua delle otto virtù, ciascuno largo centinaia di migliaia di yojana.
L'acqua è limpida, pura, fresca e dolce, fluente e tranquilla. La superficie dell’acqua è composta di oro liquido, e il fondo è coperto da sabbia di berillo e diamante.
Ai quattro lati dei laghi si trovano scale fatte di oro, argento, berillo e cristallo, che scendono dolcemente verso l’acqua.
Ogni lato ha il suo colore distinto, e l’acqua riflette queste luci in modo perfettamente armonioso.
Al di sopra dell'acqua galleggiano fiori di loto grandi come carri. I petali sono fatti delle sette gemme preziose e profumano di dolci fragranze.
Ogni lago emana una luce che illumina l'intero ambiente circostante, e le sue onde suonano come centinaia di migliaia di melodie.
Le onde e le brezze proclamano costantemente i suoni del Dharma, rendendo la mente pacifica e gioiosa.
Visualizzare chiaramente questi laghi è chiamato la quinta contemplazione."
[14] Il Buddha disse:
"Dopo aver completato la visualizzazione dei laghi, contempla le torri e i padiglioni della Terra Pura.
In quella terra vi sono innumerevoli padiglioni e torri, fatti interamente di gemme come l’oro, l’argento, il berillo, il cristallo, la corniola, la perla e il corallo.
Queste strutture sono alte e magnifiche, decorate con stendardi, tende e reti di gemme sospese, che brillano in tutti i colori.
All’interno di ciascun padiglione vi sono troni gioiello, rivestiti di sete celesti e ricoperti di fiori.
Dai padiglioni scendono luci luminose che illuminano l’ambiente e armonizzano i suoni celestiali.
Innumerevoli esseri celesti si radunano in questi luoghi, cantando lodi al Buddha e ascoltando il Dharma.
Visualizzare chiaramente queste torri e padiglioni è chiamato la sesta contemplazione."
[15] Il Buddha disse:
"Dopo aver visualizzato i padiglioni, contempla ora il trono del Buddha Amitayus.
Quel trono si trova nel centro del paese della beatitudine (la Terra Pura), sotto un albero del tesoro alto quattro milioni ottocentomila yojana.
L’albero ha un tronco d’oro, rami di berillo e foglie di smeraldo; fiori e frutti vi sbocciano in abbondanza, tutti fatti di sette gemme preziose.
Il trono è costruito con cento mila gemme, circondato da innumerevoli gioielli luminosi, come reti di luce.
Attorno a esso, ci sono otto leoni gioiello che fungono da supporto: i loro corpi sono d’oro e rilucenti, fieri ma pacifici.
Sopra il trono vi è un fiore di loto gioiello con cento mille petali; ogni petalo splende con luce infinita e irradia fragranza celestiale.
Nel cuore del fiore si trova un magnifico trono, decorato con tende di perle e stendardi d’oro.
È qui che il Buddha Amitayus siede in meditazione, risplendente, circondato da miriadi di Bodhisattva.
Visualizzare chiaramente questo trono glorioso è chiamato la settima contemplazione."
[16] Il Buddha disse:
"Dopo aver visualizzato il trono, contempla ora la forma del Buddha Amitayus.
Il corpo del Buddha è alto sessantadue milioni di yojana e la sua aureola si estende in ogni direzione per innumerevoli distanze.
Il volto del Buddha è come il Monte Sumeru: maestoso, luminoso, e irradia una luce dorata più brillante di mille soli.
Gli occhi sono come laghi limpidi: compassionevoli e profondi. Le sopracciglia sono arcuate e perfette; le orecchie lunghe e adornate di gioielli.
Il corpo è coperto di vesti fatte di luce e stoffa celestiale. Ogni poro della pelle emette raggi di luce, ognuno dei quali illumina universi interi e proclama il Dharma.
La voce del Buddha è profonda, armoniosa e risuonante come una campana di saggezza; ogni parola tocca il cuore degli esseri e li libera dalla sofferenza.
I trentadue segni di un grande uomo e gli ottanta tratti eccellenti del Buddha sono tutti chiaramente visibili.
Visualizzare perfettamente questa figura è chiamato l’ottava contemplazione."
Queste due contemplazioni rappresentano un passaggio importantissimo nella pratica: dalla visione dell’ambiente della Terra Pura alla contemplazione diretta del Buddha stesso.
RIASSUNTO DELLE CONTEMPLAZIONI 5-8
👉 Si visualizzano vasti laghi sacri nella Terra Pura, riempiti d’acqua delle otto virtù (pura, dolce, fresca, chiara, ecc.).
Il fondo è fatto di sabbia di diamante e berillo.
Intorno ai laghi vi sono scale di oro, argento, cristallo e berillo.
Fiori di loto galleggiano sulla superficie, emettendo luci, profumi e suoni armoniosi che proclamano il Dharma.
🌀 Scopo: calmare e purificare la mente attraverso immagini di bellezza serena e armoniosa.
👉 Appaiono magnifici padiglioni e torri gioiello, fatti di oro, corallo, perle e altre gemme.
Sono adornati con reti di luce, stendardi di gemme e campane celesti.
All’interno si trovano troni preziosi, dove esseri celesti cantano lodi al Buddha.
🌀 Scopo: elevare la mente, mostrando l’architettura celestiale della Terra Pura come spazio sacro di ascolto e venerazione.
👉 Al centro della Terra Pura sorge un immenso trono gioiello sotto un albero del tesoro.
Il trono è decorato con otto leoni, un loto gigantesco, luci radiosissime e fragranze celestiali.
È il seggio di Amitayus, il Buddha della vita infinita, che siede in perfetta meditazione.
🌀 Scopo: creare la visione del cuore sacro della Terra Pura, preparandosi a contemplare direttamente il Buddha.
👉 Si contempla la maestosa figura di Amitayus:
Alto milioni di yojana, luminoso come mille soli.
Gli occhi compassionevoli, il corpo dorato e armonioso, le vesti fatte di luce.
Ogni poro emana luce e Dharma.
I trentadue segni del Buddha e gli ottanta tratti di perfezione appaiono chiaramente.
🌀 Scopo: stabilire nella mente la presenza viva e luminosa del Buddha, centro di fede, devozione e liberazione.
Grandi laghi cristallini, profondi e calmi, con scale gioiello che scendono nelle acque.
Giganteschi fiori di loto galleggiano, emanando fragranze celestiali e onde che diffondono suoni armoniosi.
L’acqua riflette luci dorate, turchesi e argentee.
Padiglioni eterei sospesi sopra i laghi, fatti di oro, berillo e cristallo, adornati con reti di perle e stendardi di luce.
All’interno, esseri celesti e Bodhisattva meditano, offrono fiori e cantano inni al Buddha.
Un maestoso albero del tesoro che svetta oltre ogni altra cosa, con rami di gemme e luci arcobaleno.
Ai suoi piedi: un immenso trono gioiello sorretto da otto leoni dorati, sormontato da un loto radiante.
Amitayus seduto sul trono, con corpo dorato luminoso, occhi compassionevoli, mani in mudra della meditazione.
Un’aureola sconfinata di luce si estende in ogni direzione.
Da ogni poro del suo corpo partono raggi di luce che contengono infiniti mondi e che recano il suono del Dharma.
Un paesaggio senza tempo, completamente trasparente, luminoso, puro, immerso in suoni celestiali, fragranze e colori infiniti.
L’immagine trasmette pace assoluta, purezza mentale e una bellezza ultraterrena.
A poche centinaia di metri da Casorzo, il paese della Malvasia dolce nel cuore del Monferrato, c'è una meraviglia della natura: il Bialbero. Si tratta di un Ciliegio cresciuto su di un Gelso. Questo tipo di fenomeni naturali vengono chiamati "alberi epifeti" ma generalmente si tratta di piccole piante che riescono a sopravvivere per un breve periodo. La particolarità di questo "bialbero" è che entrambe le piante sono ben sviluppate e vivono da molti anni. Questo è possibile perchè, a causa dell'età del gelso, le radici del ciliegio hanno potuto svilupparsi in una cavità dell'albero ospite raggiungendo il terreno.
Fino a pochi anni fa si poteva vedere il ciliegio spuntare dal gelso in mezzo ad un campo a pochi metri dalla strada, oggi, vista la notorietà acquistata, ai piedi della pianta in questione sono stati posizionate panche e tavoli in qui si può fare pic nic, fortunatamente tutto liberamente. Io lo preferivo nel suo ambiente naturale, ma per fortuna, in questo modo, il bialbero è stato protetto e viene curato.
Per raggiungere l'albero potete cercare direttamente "Bialbero" su google maps, oppure raggiungere Casorzo in bicicletta o in auto uscendo ad Alessandria est.
LINK: https://sullespalledisancristoforo.com/tag/ercole/
Ercole era popolare in ambito alpino per diverse ragioni, che mescolano elementi culturali, religiosi e politici:
Simbolo di forza e civilizzazione
Ercole, come eroe che supera prove straordinarie, veniva visto come il simbolo perfetto della conquista e della civilizzazione di territori difficili, come le Alpi. La sua lotta contro i mostri e le forze del caos era metaforicamente associata alla dominazione romana sulle popolazioni alpine.
Eredità celtica e romanizzazione
Nelle regioni alpine, dove le popolazioni celtiche avevano le proprie divinità guerriere (come il dio Lug o Teutates), il culto di Ercole si adattava bene. I Romani lo assimilarono a divinità locali, facilitando la romanizzazione senza un'imposizione diretta.
Protezione dei viaggiatori e dei commercianti
Ercole era visto come un protettore dei viandanti e dei commercianti, figure chiave nelle Alpi, dove le vie di comunicazione erano pericolose e difficili da percorrere. Il suo culto si diffondeva lungo i passi alpini e nei centri commerciali.
Influenza militare romana
I soldati romani, spesso stanziati nelle zone di confine o lungo le vie alpine, veneravano Ercole come protettore in battaglia. Le legioni contribuivano alla diffusione del suo culto attraverso iscrizioni, templi e dediche.
Presenza archeologica
Sono state trovate numerose iscrizioni e santuari dedicati a Ercole nelle regioni alpine, segno della sua popolarità. Ad esempio, in località come Aosta (Augusta Praetoria) o nei pressi di passi montani importanti, il culto era ben radicato.
In sintesi, Ercole rappresentava un perfetto punto d’incontro tra la cultura romana e quella alpina, incarnando il coraggio, la protezione e la conquista del territorio.
Ercole venne, con l'arrivo dei romani, anche identificato con Succellus che però, nella maggior parte dei casi, venne poi assimilato a San Rocco.
Da tanto tempo volevo scrivere un post su questo argomento per il mio blog di ricette 108 Ricette Vegetariane, ma ho sempre rimandato. Si tratta di un tema importante sia per l'evoluzione del movimento animalista nel mondo, sia per quello di molti gruppi punk hardcore (due dei miei interessi da sempre). Tuttavia, almeno in questo paese, è forse poco conosciuto o dimenticato.
Chiedo scusa per la brevità, ma un articolo del genere potrebbe facilmente trasformarsi in un libro.
Nel XIX secolo, alcuni tra i più importanti compositori furono ferventi vegetariani o almeno simpatizzanti della causa, primo fra tutti Richard Wagner. Ma per arrivare al '900, è necessario fare una tappa obbligata soffermandoci sui movimenti artistici moderni e culturalmente rivoluzionari che hanno plasmato l’intero secolo.
Un esempio fondamentale è il pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach, fondatore a Vienna della prima comune di vegetariani naturisti. Considerato il progenitore dei movimenti alternativi e del pacifismo, fu anche l’iniziatore della Lebensreform, un movimento tedesco che anticipò quello hippie di 60 anni e che presentava sorprendenti somiglianze con il movimento vegetarian-straight edge degli anni ’80 e ’90.
Alcuni suoi seguaci fondarono la famosa comune di Monte Verità, ad Ascona, nel Canton Ticino. Questo luogo divenne un crocevia per artisti, teosofi, anarchici, architetti, pensatori e intellettuali che hanno plasmato il ’900. Ma questa è un’altra storia.
I movimenti sviluppatisi tra la fine dell’800 e l’inizio del ’900 nell’area alpina hanno continuato a influenzare profondamente ciò che è avvenuto dopo. Riprendendo le idee dei filosofi classici e introducendo nell’Europa moderna i principi della non violenza provenienti dall’Oriente, hanno gettato le basi per molte delle correnti di pensiero alternative del secolo scorso.
Eden Ahbez (nato George Alexander Aberle) è stato un cantautore e musicista americano, considerato un precursore del movimento hippie. Nato a Brooklyn nel 1908, si trasferì a Los Angeles negli anni ’40, dove entrò in contatto con un gruppo di giovani chiamati Nature Boys, che aspiravano a vivere secondo gli ideali della Lebensreform e dei Wandervogel.
Ahbez era vegetariano in un’epoca in cui questa scelta era considerata quasi una follia. Divenne famoso per una singola canzone, Nature Boy, scritta per Nat King Cole e in seguito reinterpretata da artisti come Frank Sinatra e David Bowie. Tuttavia, non fu mai attratto dal denaro e dalla fama, preferendo condurre una vita modesta e ritirata, immerso nella natura.
In questi anni si sviluppò il movimento hippie, che, oltre a ispirarsi alle comuni di inizio ’900, subì una forte influenza orientale. Fondamentali furono le idee buddhiste e l’arrivo negli Stati Uniti di un personaggio che sarebbe poi diventato una figura centrale anche nella scena hardcore punk newyorkese degli anni ’80: A.C. Bhaktivedānta Svāmī Prabhupāda.
Nato a Calcutta nel 1896, Prabhupāda fu inizialmente seguace del movimento di Gandhi e lavorò come farmacista, prima di dedicarsi completamente al Vaishnavismo (Visnuismo).
A 69 anni, approfittò di un passaggio gratuito su una nave mercantile diretta a New York, dove fondò l’ISKCON (International Society for Krishna Consciousness), popolarmente conosciuto come il movimento Hare Krishna.
Prabhupāda iniziò dal basso, insegnando agli hippie, che divennero i suoi primi devoti, a rinunciare a droghe e alcol per intraprendere una vita di dedizione spirituale. Tra i suoi insegnamenti fondamentali vi era il divieto assoluto di consumare carne e uova (il latte, invece, era consentito).
Tra le personalità influenzate dalla sua visione si distinsero Allen Ginsberg e, soprattutto, i Beatles.
George Harrison con un Prasadam, il cibo vegetariano offerto a Krishna.George Harrison fu il più vicino al movimento spirituale, tanto da diventare lui stesso un devoto e registrare, da solista, brani come My Sweet Lord, oltre a produrre l’album Radha Krishna Temple.
Paul McCartney e sua moglie Linda divennero tra i primi e più importanti attivisti vegetariani. Anche Ringo Starr è vegetariano da molti anni: se in passato ammetteva qualche eccezione, più recentemente ha dichiarato di essere un convinto sostenitore di questa scelta, ritenendola il segreto della sua buona salute.
Se generalmente i vegetariani vengono associati a freak e hippie (spesso in senso dispregiativo), è stato il movimento punk, e successivamente quello hardcore, a portare queste idee a un livello successivo.
Il punk nacque negli USA a metà degli anni ’60 con band che ancora non si definivano tali, come The Stooges, MC5 e New York Dolls, per poi evolversi con i Ramones, contrapponendosi direttamente agli hippie e alle rockstar degli anni ’70. Il genere si sviluppò poi tra il ’76 e il ’77 in Inghilterra.
Se i Sex Pistols erano pura provocazione fine a sé stessa, i Clash incorporarono fin da subito un forte messaggio politico e sociale. Joe Strummer, in particolare, divenne vegetariano nel 1971 e lo rimase per tutta la vita, stabilendo così un legame indissolubile tra punk e diritti animali. (qui il Video in cui lo racconta lui stesso).
Allo stesso tempo, all'interno del movimento punk si stava sviluppando un filone ancora più politicizzato e attento alle questioni sociali: l’anarcho-punk o peace-punk.
I pionieri di questo sottogenere furono i Crass, che più che una semplice band erano una vera e propria comune artistica. Tra i membri spiccava Penny Rimbaud, che, già avanti con gli anni rispetto agli altri, aveva un passato da hippie e da organizzatore dello Stonehenge Festival.
I Crass, inizialmente, vennero considerati dei mezzi hippie e, per questo, il tema dei diritti animali fu persino ridicolizzato. Tuttavia, la loro influenza segnò l’inizio di un nuovo genere, e quasi tutte le band che li seguirono affrontarono la questione animalista nei loro testi.
Tra i più attivi ci furono i Flux of Pink Indians, che distribuivano volantini contro la vivisezione e i macelli, trattando il tema in diverse canzoni. Ancora più diretti furono i Conflict, che durante i loro concerti proiettavano filmati sugli orrori dei macelli.
L’elenco delle band impegnate sarebbe lungo, ma nel frattempo il punk si stava trasformando in hardcore...
Le tematiche anarchiche e pacifiste arrivarono negli Stati Uniti, dove però il punk stava evolvendo in una direzione musicalmente più aggressiva ma, inizialmente, meno politicizzata: l’hardcore.
Le band americane più vicine agli inglesi di cui abbiamo appena parlato furono gli MDC e i Crucifix.
Negli Stati Uniti, la tematica vegetariana si sviluppò in modo abbastanza diverso. H.R., frontman dei Bad Brains, era vicino al vegetarianismo per via della sua fede rastafariana, ma al tempo stesso molto distante da idee libertarie come il supporto ai diritti LGBTQ+.
Il punk hardcore di Washington D.C. era il più intellettuale e socialmente consapevole, ma inizialmente restò indifferente alla questione animalista. Fu proprio in questa scena che nacque il movimento Straight Edge, ispirato a una canzone dei Minor Threat, che rifiutava l’uso di alcol, droghe e il sesso casuale—principi che avrebbero avuto un impatto fondamentale negli anni successivi.
Nel frattempo, a New York, emergeva una delle band più controverse e violente della scena: i Cro-Mags. Fortemente influenzati dai Bad Brains, dal thrash metal e dalla cultura skinhead, i Cro-Mags portarono con sé un elemento inaspettato: l’influenza del movimento Hare Krishna.
New York era il principale centro americano degli Hare Krishna, che offrivano cibo vegetariano gratuito ai senzatetto e ai più emarginati. Molti membri dei Cro-Mags, come altri ragazzi di strada, finirono per avvicinarsi alla spiritualità induista. Palestrati, duri e spesso violenti, introdussero in modo sorprendente il discorso animalista nella scena hardcore newyorkese.
La copertina del loro primo demo—poi pubblicato su vinile in formato 10"—mostrava, sullo sfondo di un’esplosione nucleare, un punk che si buca, una mucca macellata, ma anche un aborto e una coppia omosessuale, riflettendo le tensioni e le contraddizioni della scena.
Age of quarrel dei Cro Mags con una copertina controversa.Questo episodio è solo il primo di una serie di eventi quantomeno bizzarri che caratterizzano il punk hardcore americano, almeno dal punto di vista europeo.
Tuttavia, il gruppo che più di ogni altro ha diffuso il vegetarianismo all’interno dell’hardcore e del movimento Straight Edge è stato senza dubbio quello degli Youth of Today.
Capitanati dal duo Ray Cappo e John Porcell, si distinguevano per la loro musica velocissima e per i loro messaggi diretti ma positivi. Nel 1985 pubblicarono il loro primo LP, ma soprattutto nel terzo disco c'era il brano No More, accompagnato da un video (visibile qui) che criticava apertamente i macelli e l’industria della carne.
Da questo momento in poi, il binomio vegetarianismo e Straight Edge diventa quasi indissolubile, e le band si moltiplicano a tal punto che diventa impossibile elencarle tutte.
Walter Schreifels, bassista degli Youth of Today, formò un altro gruppo storico del genere "youth crew", i Gorilla Biscuits, che nel 1989 registrano Start Today, un album diventato un vero culto della scena hardcore.
Tra le tracce spicca Cats and Dogs (ascolta qui), in cui si denuncia l’ipocrisia di chi ama e accudisce un gatto o un cane a casa, mentre allo stesso tempo non si fa scrupoli a mangiare una bistecca.
Gorilla BisquitsCon l'arrivo degli anni '90 il movimento si espande e si evolve tantissimo, ma nel frattempo c'è stato un altro gruppo in Inghilterra che diventerà importantissimo per diffondere la causa vegetariana a livello popolare.
Gli Smiths si formarono a Manchester, nel Regno Unito, nel 1982, grazie all'incontro tra Steven Patrick Morrissey e Johnny Marr. Il loro primo, mitico album, The Smiths, lasciò un segno indelebile sulla musica inglese e sull'indie rock, pur non ottenendo immediatamente il successo sperato.
Tuttavia, fu con Meat Is Murder (1985, video qui) che la band entrò definitivamente nella leggenda. L’album prende il nome dalla traccia omonima, un vero e proprio inno contro il massacro degli animali nei macelli, destinati a finire sulle nostre tavole.
Morrissey era vegetariano convinto sin dall’età di 11 anni, mentre Marr adottò la stessa scelta proprio durante la registrazione del disco. Oggi entrambi sono vegan.
Gli Smiths, come detto, diventarono un'icona e pubblicarono ancora due album prima di sciogliersi. Morrissey proseguì la sua carriera da solista, continuando a provocare e a sostenere la causa animalista in ogni occasione, fino a diventare un simbolo del movimento. La loro influenza si estese a moltissime altre band.
Per chi non conosce bene l’argomento (e, per esperienza, anche per chi è dentro la scena), questo paragrafo potrebbe risultare bizzarro quanto i precedenti. Tuttavia, molta musica estrema si è sviluppata con band profondamente legate ai temi che stiamo trattando.
Quello che in Inghilterra era iniziato con i Crass si era poi evoluto in varie direzioni. Già i Conflict avevano portato i messaggi pacifisti e animalisti, oltre a spingere la musica a un livello successivo.
Il gruppo chiave da cui nacque gran parte della musica estrema successiva furono però i Discharge. Con la loro immagine e i testi incentrati sugli orrori della guerra e scenari apocalittici, influenzarono una nuova ondata di band che irrobustirono e velocizzarono il suono.
Dal D-beat al crust punk, l’evoluzione portò infine al grindcore. Il gruppo che diede il via a questo genere proveniva direttamente dalla scena anarcho-punk: i leggendari Napalm Death.
Nella prima formazione a tre della band, infatti, nessuno mangiava carne, ed è incredibile pensare che, come raccontato in un’intervista dell’epoca, già a metà degli anni '80 fossero due vegan e un vegetariano. Nei loro testi, inoltre, si possono trovare riferimenti al vegetarianismo, e anche nel recente album registrato dopo la reunion ci sono brani come Unfit for Human Consumption e Captive Bolt Pistol, che trattano proprio di questi temi. Tuttavia, la band ci tiene a precisare di non aver mai voluto fare una crociata per forzare la gente a rinunciare alla carne.
Negli Stati Uniti, un altro gruppo che ha seguito questo percorso sono i Dropdead, che hanno estremizzato l’hardcore arrivando al powerviolence. Il gruppo è noto per le sue posizioni politiche libertarie e per i testi fortemente critici contro i macelli e il consumo di carne.
FRANCO BATTIATO, il più grande in Italia.
Il fatto che Battiato fosse vegetariano è sempre stato un po' messo da parte dai media, sia perchè lui la considerava una scelta personale, sia perchè, come sappiamo bene, è una di quelle cose ancora considerate tabù. In diverse interviste, l'autore, ha spiegato come già da bambino rifiutasse la carne e non sopportasse l'idea di vedere uccidere gli animali e la scena viene ripresa nel suo film autobiografico "Perdutoamor" del 2003. Poi l'incontro con le filosofie orientali negli anni '70 e con la cucina macrobiotica che permetteva però il pesce. In un intervista ancora disponibile sul sito della LAV (qui) racconta di quando già vegetariano, venne convinto ad andare a pesca ma quando il pesce lo guardò negli occhi decise di ributtarlo in acqua e di non mangiarne mai più. Negli ultimi anni era diventato vegano. Battiato scrisse anche una canzone contro il consumo di carne dal titolo "Sarcofagia" (link qui) pubblicata all'interno del disco "Ferro Battuto" del 2001. In quel pezzo l'autore usa le parole di Plutarco:
Torniamo ora a New York, dove nel frattempo anche Ray Cappo degli Youth of Today è diventato monaco Hare Krishna e ha deciso di partire per l'India, sciogliendo il gruppo. Prima di partire, però, registrò un singolo piuttosto insolito (link), con batteria elettronica, in collaborazione con Porcell, che potrebbe essere considerato il prologo del gruppo successivo: gli Shelter.
Si parla di karma, reincarnazione, rifiuto di alcol, droghe e sesso, ma nel frattempo escono dischi straordinari. Oltre ai primi LP degli Shelter (Perfection of Desire (1990), Quest for Certainty (1992), Attaining the Supreme (1993)), ci sono anche progetti come i 108, Prema e Baby Gopal, che sperimentano con l'indie pop.
Il picco arrivò nel 1995, quando gli Shelter registrarono Mantra, un album più accessibile, pubblicato sotto l'etichetta Roadrunner Records, e iniziarono un tour mondiale, portando sia il messaggio di Krishna che quello vegetariano nei festival estivi di tutto il mondo.
L'altro sviluppo meno pacifista del movimento, invece, è quello Hardline.
"…every abortion is a better thing for the planet and all life up on it, so, abortions and homosexuality are definitely a step in the right direction for the end of humanity!"
Un'altra band hardline furono i Raid, mentre gli Earth Crisis non furono mai completamente parte del movimento, pur essendone vicini (almeno ai tempi). Tuttavia, furono loro a portare le idee vegan ed ecologiste più estreme a un pubblico più ampio.
Ritorno all'Europa.
Nei primi anni '90, l'hardcore cambiò e, prima della nuova ondata del punk con i Green Day nel 1994, si sviluppò in molti sottogeneri, diventando più underground rispetto alla decade precedente, come abbiamo visto. Il genere musicale divenne secondario, con gruppi che facevano vero e proprio metal mentre altri suonavano indie rock, ma tutti uniti dall'attitudine punk e dal DIY. Etichette come Ebullition erano contrarie alle posizioni estreme che culminavano nell'hardline e, anche in Europa, si era sviluppata una vera e propria rete di gruppi e organizzazioni che condividevano ideali simili.
In Svezia, c'erano gruppi notevoli come gli Abhinanda, il gruppo femminile delle Doughnuts e, soprattutto, i Refused, che ebbero molto successo. In Germania si sviluppò una scena hardcore molto metal, con gruppi come gli Heaven Shall Burn, mentre anche in Italia esisteva una grande scena vicina alle tematiche vegetariane. Nacquero festival in cui veniva distribuito solo cibo vegan, come lo Ieper Fest in Belgio e il Fluff Fest in Repubblica Ceca, che proseguono ancora oggi.
In Italia, la Green Records di Padova, oltre a produrre i dischi più memorabili dell'epoca, organizzò la Two Days of Struggle, un festival di due giorni che si svolse dal '94 al '96. Inoltre, per diversi anni, ci fu una nutrita scena Vegan Straight Edge, iniziata con gli Absence, che seguivano le orme degli Earth Crisis con testi che crearono molte polemiche. Poi ci furono i Purification di Roma e altre band attive nei primi anni 2000.
GLI ANNI 2000
Negli anni 2000 si può dire che i movimenti più ortodossi degli anni '80 e '90 si siano prima estremizzati e poi abbiano perso d'importanza, molta gente ha smesso di mangiare carne per qualche anno, facendo proclami estremi e poi in silenzio ha ripreso con le bistecche. Questo, generalmente, è quello che succede quando si prendono posizioni troppo estreme. Allo stesso tempo però il discorso è uscito dall'underground e oggi molti personaggi del mondo della musica sono vegetariani (e vegan) ed è facile trovare liste di band o membri e anche tanti artisti e personaggi dello spettacolo che hanno deciso di smettere di supportare il massacro degli animali.