ROQUEPERTUSE
L'area archeologica venne scoperta nel 1860 e durante gli scavi all'inizio del '900 effettuati da Henri de Gérin-Ricard vennero alla luce i resti di quello che doveva essere una zona sacra di grande importanza, una vera e propria acropoli che si sviluppava su di un altipiano di circa mezzo ettaro ma che, si capì subito, non aveva caratteri greco-romani; dalla terra emersero infatti i resti di alcune statue, due delle quali erano in posizione eretta con le gambe incrociate ed erano incredibilmente simili alle rappresentazioni scultoree del Buddha in estremo oriente. Gli scavi che durarono dal 1917 al 1927 permisero di riconoscere in questo luogo un importante centro di culto legato alla tribù ligure dei Salluvi. Il santuario era costituito da un'area pavimentata in pietra (50x22 metri), una scala costituita da grandi lastre e dei terrazzamenti ma probabilmente questa era soltanto una parte del complesso originario.
Sulla piattaforma principale poi si trovava un portico o un portale, le cui colonne in pietra avevano delle nicchie in cui, con ogni probabilità, si trovavano delle teste umane. Questo sito infatti era indubbiamente legato al culto celtico della testa. Oltre alle due statue in posizione assisa vennero alla luce anche la statua di un uccello (probabilmente un rapace) e una scultura con due teste con la fronte opposta nel classico stile gallico.
Vista del santuario di Roquepertuse, aprile 2024.
Vista del santuario dal basso in mezzo ala pineta. Aprile 2024.
L'importanza di questo sito quindi è dovuta sia al fatto che si tratti di una delle più grandi aree sacre scoperte legate alla cultura ligure e celtica, sia perché ci fornisce una prova del "culto delle teste" che le fonti greche e latine attribuiscono alle popolazioni galliche. In oltre le due statue, conosciute come "guerrieri" in posizione assisa o "del loto" sono un altro tassello nella comprensione delle caratteristiche della religione di questi popoli. Seduto in questo modo veniva infatti rappresentato Cernunnos (il dio dalle corna di cervo LINK), venivano sepolti i morti sempre in ambito gallico e ovviamente apre molte domande sui rapporti tra Europa antica e Oriente nell'antichità che abbiamo provato ad elencare in questo lunghissimo post (LINK).
Gli scavi e gli studi più recenti hanno hanno aggiornato e arricchito la storia di questo luogo sacro: la frequentazione risale almeno al V secolo avanti cristo, le decine di stele ritrovate dovrebbero risalire alla fine dell'età del bronzo e all'inizio di quella del ferro. Le statue assise risultano più antiche, i vestiti sono stati datati al 4-500 a.c. potrebbero non essere soltanto armature, infatti presentano decorazioni benauguranti (swastika) ed emanavano un senso di pace: esagerando potremmo fare un confronto con samurai del Giappone che erano allo stesso tempo guerrieri e monaci Zen. Il termine guerrieri con cui sono stati chiamati è probabilmente inesatto, ma non possiamo sapere se fossero personaggi religiosi, eroi o altro.
Probabilmente il centro venne fortificato in seguito ad almeno un attacco durante il III secolo a.c. fino a diventare fortificato e forse a sviluppare un centro abitato intorno. Roquepertuse fu distrutto dai romani nel 124 a.C. e rimase nascosto fino alla metà del 1800. Oggi il sito è visitabile e le statue e parte del portale, sono visitabili al museo archeologico di Marsiglia.
I resti della scalinata con la quale si saliva al portale.
Mappa con i nomi delle popolazioni celto-liguri conosciute: I santuari di Roquepertuse e l'oppida di Entremont appartenevano ai liguri Salluvii. Queste popolazioni di lingua e cultura celtica con forte influenza greca ed etrusca prima e romana dopo si estendevano dal nord della Toscana ad est, alla svizzera a nord fino ai confini con la penisola Iberica ad est. i confini non erano assolutamente netti, gli stessi romani facevano molta fatica a distinguere tra popolazioni celtiche vere e proprie e liguri. Recenti studi sul DNA sulle popolazioni dell'Europa centro-meridionale hanno evidenziato che probabilmente Iberi e Liguri erano strettamente collegati e di entrambe le popolazioni si potrebbe parlare di Celti Mediterranei.
L'OPPIDA DI ENTREMONT
Dato lo sviluppo di questo post e della sua lunghezza abbiamo separato qui la parte riguardante Entremont e i reperti conservati a Aix: https://leradicideglialberi.blogspot.com/2024/05/loppidum-ligure-di-entremont-e-i.html
*Sono una importanza testimonianza di quello che negli ultmi anni gli studi ufficiali stanno dimostrando: i Liguri dell'età del ferro erano celti che occupavano le gallie meridionali e che a causa dei lori contatti con il mondo classico avevano caratteristiche che li differenziava in parte dalle popolazioni più a nord.
LINKS:
> Un santuario celto ligure in Provenza: https://archeologiagalliacisalpina.wordpress.com/2023/11/17/roquepertuse-un-santuario-celto-ligure-in-provenza/
> La preistoria dello Zen, (Fra): https://www.zen-deshimaru.com/fr/zen/la-prehistoire-du-zen-2
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