A cura di Aldebrandos Silvani
Il "mago classico" può essere visto in molti modi, a seconda del contesto. È spesso una figura archetipica della mitologia e della letteratura, un personaggio saggio e potente che guida l'eroe, come Merlino nelle leggende arturiane, Gandalf ne Il Signore degli Anelli, o Prospero ne La tempesta di Shakespeare.
Nei tarocchi, il Mago (o Bagatto) rappresenta la padronanza degli elementi e il potenziale creativo.
Nell'immaginario moderno, lo ritroviamo in personaggi come Harry Potter o Doctor Strange, che incarnano il mago con un tocco contemporaneo. Infine, nella tradizione esoterica, il mago richiama pratiche antiche come alchimia, astrologia e Cabala, unendo scienza e spiritualità.
Quando però ci immaginiamo un mago generalmente lo visualizziamo come quello che generalmente viene detto "fiabesco". È la figura che subito ci viene in mente pensando a fiabe, leggende medievali e mondi fantasy. Lo immaginiamo con un lungo mantello blu o viola, decorato con stelle e lune, e un cappello a punta alto e conico, altrettanto ornato. Sempre accompagnato da un bastone magico o una bacchetta, spesso porta con sé sacchetti di erbe o antichi libri pieni di misteri.
È un personaggio saggio e misterioso, che vaga per boschi e montagne in cerca di equilibrio naturale e conoscenza. Protettore della natura e delle forze elementali, usa i suoi poteri rispettandone le leggi. Gentile ma riservato, aiuta chi è in difficoltà, ma non svela facilmente i suoi segreti.
Le sue magie spaziano dal controllo degli elementi – come evocare tempeste o calmare le acque – alla creazione di illusioni e incantesimi. Spesso padroneggia anche l’alchimia e la guarigione, grazie alla conoscenza di erbe e pozioni.
Questa figura si ispira a personaggi iconici come Merlino delle leggende arturiane o il Mago di Oz, e vive ancora oggi nei giochi di ruolo come Dungeons & Dragons e nell’immaginario fantasy moderno. È il simbolo perfetto del mago che incanta e affascina, con la sua aura intramontabile.
Ancora oggi esistono persone e gruppi che si rifanno a queste figure alla magia naturale e alle tradizioni antiche:
- Associazioni di Wicca e neopaganesimo: Seguono pratiche spirituali legate agli elementi, alla natura e agli antichi culti. Non sono "maghi fiabeschi", ma molte delle loro ritualità si ispirano a figure come il druido o il mago classico.
- Scuole di esoterismo: Alcune realtà insegnano pratiche legate alla magia, all'alchimia o alla conoscenza simbolica. Ad esempio, Cerchio delle Streghe o gruppi simili.
- Eventi medievali: Fiere come il Mercato delle Gaite o il Palio di San Donato spesso ricreano atmosfere medievali in cui maghi e alchimisti trovano spazio.
- Associazioni di mitologia arturiana: Gruppi che celebrano leggende arturiane e cavalieri della Tavola Rotonda, con personaggi ispirati a Merlino e altri maghi.
- LARP (Live Action Role-Playing): Giochi di ruolo dal vivo in cui i partecipanti interpretano personaggi fantasy, inclusi maghi, con costumi elaborati. In Italia, associazioni come GRVItalia o Terre Spezzate organizzano eventi in contesti naturali o storici.
- Fiere e raduni fantasy: Eventi come Lucca Comics & Games o il Fantasy Fest accolgono appassionati di magia, spesso con workshop e spettacoli a tema.
Origini del mago nell'antichità europea
La figura del mago nell'antichità europea ha radici profonde che affondano nella mitologia, nella religione e nelle tradizioni esoteriche e può essere ritrovata in queste antiche tradizioni:
Religioni e culture pre-cristiane:
- Druidi celtici: Sacerdoti della religione celtica, erano considerati intermediari tra gli uomini e gli dèi, con conoscenze di astrologia, erboristeria e rituali sacri. Sono tra i precursori del mago europeo.
- Sciamani e figure simili: Popolazioni germaniche, slave e nordiche avevano figure spirituali che praticavano rituali magici e comunicavano con il mondo spirituale.
Influenze greche e romane:
- La magia nell'antica Grecia era legata a figure come Circe o Medea, maghe capaci di evocare forze sovrannaturali. Filosofi come Pitagora e Platone associavano la magia alla conoscenza del cosmo e delle forze naturali.
- A Roma, i magus erano spesso visti con sospetto, ma molti praticavano arti divinatorie e rituali importati dall’Oriente.
Influenza persiana:
- La parola "mago" deriva dal termine persiano magus, usato per indicare i sacerdoti zoroastriani. Questi erano esperti di astrologia e conoscenze esoteriche, e il termine si diffuse in Europa tramite la cultura greco-romana.
Medioevo cristiano:
- Con l'arrivo del cristianesimo, la magia divenne spesso associata all'eresia e al paganesimo. Tuttavia, figure come Merlino (ispirato probabilmente ai druidi e agli uomini saggi celtici) fecero da ponte tra il vecchio mondo magico e le nuove leggende cristiane.
Il "cappello del mago" di Berlino
Il cosiddetto "cappello del mago" è in realtà un oggetto conosciuto come "Cappello d'Oro di Berlino" (Berliner Goldhut), un manufatto risalente all'Età del Bronzo (circa 1000-800 a.C.), conservato presso il Neues Museum di Berlino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Cappello_d%27oro_di_Berlino
Caratteristiche:
- Materiale: Realizzato in foglia d'oro, alto circa 75 cm.
- Decorazioni: Ricoperto di intricati motivi geometrici, come cerchi e spirali, che si ritiene siano legati a calendari lunari e solari.
- Funzione: Si ipotizza che fosse usato da sacerdoti o capi spirituali come strumento rituale per calcolare il calendario agricolo e astronomico. Le sue decorazioni potrebbero rappresentare un sistema complesso per prevedere eventi naturali e stagionali.
Relazione con la figura del mago:
Il "cappello" non è un copricapo di mago nel senso moderno, ma è spesso considerato una delle prime rappresentazioni del potere magico attribuito a figure sacerdotali o druidiche. È possibile che la sua forma conica e il suo uso cerimoniale abbiano ispirato l'immaginario del cappello a punta del mago nelle epoche successive.
In sintesi, questo oggetto è un simbolo dell'antico legame tra sapere, natura e sacralità, che sta alla base della figura del mago come lo conosciamo oggi.