giovedì 28 novembre 2024

Chi è il MAGO?

 A cura di Aldebrandos Silvani

Il "mago classico" può essere visto in molti modi, a seconda del contesto. È spesso una figura archetipica della mitologia e della letteratura, un personaggio saggio e potente che guida l'eroe, come Merlino nelle leggende arturiane, Gandalf ne Il Signore degli Anelli, o Prospero ne La tempesta di Shakespeare.

Nei tarocchi, il Mago (o Bagatto) rappresenta la padronanza degli elementi e il potenziale creativo.

Nell'immaginario moderno, lo ritroviamo in personaggi come Harry Potter o Doctor Strange, che incarnano il mago con un tocco contemporaneo. Infine, nella tradizione esoterica, il mago richiama pratiche antiche come alchimia, astrologia e Cabala, unendo scienza e spiritualità.

Quando però ci immaginiamo un mago generalmente lo visualizziamo come quello che generalmente viene detto "fiabesco". È la figura che subito ci viene in mente pensando a fiabe, leggende medievali e mondi fantasy. Lo immaginiamo con un lungo mantello blu o viola, decorato con stelle e lune, e un cappello a punta alto e conico, altrettanto ornato. Sempre accompagnato da un bastone magico o una bacchetta, spesso porta con sé sacchetti di erbe o antichi libri pieni di misteri.

È un personaggio saggio e misterioso, che vaga per boschi e montagne in cerca di equilibrio naturale e conoscenza. Protettore della natura e delle forze elementali, usa i suoi poteri rispettandone le leggi. Gentile ma riservato, aiuta chi è in difficoltà, ma non svela facilmente i suoi segreti.

Le sue magie spaziano dal controllo degli elementi – come evocare tempeste o calmare le acque – alla creazione di illusioni e incantesimi. Spesso padroneggia anche l’alchimia e la guarigione, grazie alla conoscenza di erbe e pozioni.

Questa figura si ispira a personaggi iconici come Merlino delle leggende arturiane o il Mago di Oz, e vive ancora oggi nei giochi di ruolo come Dungeons & Dragons e nell’immaginario fantasy moderno. È il simbolo perfetto del mago che incanta e affascina, con la sua aura intramontabile.

Ancora oggi esistono persone e gruppi che si rifanno a queste figure alla magia naturale e alle tradizioni antiche:

  • Associazioni di Wicca e neopaganesimo: Seguono pratiche spirituali legate agli elementi, alla natura e agli antichi culti. Non sono "maghi fiabeschi", ma molte delle loro ritualità si ispirano a figure come il druido o il mago classico.
  • Scuole di esoterismo: Alcune realtà insegnano pratiche legate alla magia, all'alchimia o alla conoscenza simbolica. Ad esempio, Cerchio delle Streghe o gruppi simili.
Esistono anche gruppi che si rifanno alla rievocazione storica in un contesto medievale o mitologico, molte associazioni di rievocazione storica organizzano eventi che includono la figura del mago:
  • Eventi medievali: Fiere come il Mercato delle Gaite o il Palio di San Donato spesso ricreano atmosfere medievali in cui maghi e alchimisti trovano spazio.
  • Associazioni di mitologia arturiana: Gruppi che celebrano leggende arturiane e cavalieri della Tavola Rotonda, con personaggi ispirati a Merlino e altri maghi.
  • LARP (Live Action Role-Playing): Giochi di ruolo dal vivo in cui i partecipanti interpretano personaggi fantasy, inclusi maghi, con costumi elaborati. In Italia, associazioni come GRVItalia o Terre Spezzate organizzano eventi in contesti naturali o storici.
  • Fiere e raduni fantasy: Eventi come Lucca Comics & Games o il Fantasy Fest accolgono appassionati di magia, spesso con workshop e spettacoli a tema.
Music for Wizards:


Origini del mago nell'antichità europea

La figura del mago nell'antichità europea ha radici profonde che affondano nella mitologia, nella religione e nelle tradizioni esoteriche e può essere ritrovata in queste antiche tradizioni:

  1. Religioni e culture pre-cristiane:

    • Druidi celtici: Sacerdoti della religione celtica, erano considerati intermediari tra gli uomini e gli dèi, con conoscenze di astrologia, erboristeria e rituali sacri. Sono tra i precursori del mago europeo.
    • Sciamani e figure simili: Popolazioni germaniche, slave e nordiche avevano figure spirituali che praticavano rituali magici e comunicavano con il mondo spirituale.
  2. Influenze greche e romane:

    • La magia nell'antica Grecia era legata a figure come Circe o Medea, maghe capaci di evocare forze sovrannaturali. Filosofi come Pitagora e Platone associavano la magia alla conoscenza del cosmo e delle forze naturali.
    • A Roma, i magus erano spesso visti con sospetto, ma molti praticavano arti divinatorie e rituali importati dall’Oriente.
  3. Influenza persiana:

    • La parola "mago" deriva dal termine persiano magus, usato per indicare i sacerdoti zoroastriani. Questi erano esperti di astrologia e conoscenze esoteriche, e il termine si diffuse in Europa tramite la cultura greco-romana.
  4. Medioevo cristiano:

    • Con l'arrivo del cristianesimo, la magia divenne spesso associata all'eresia e al paganesimo. Tuttavia, figure come Merlino (ispirato probabilmente ai druidi e agli uomini saggi celtici) fecero da ponte tra il vecchio mondo magico e le nuove leggende cristiane.

Il "cappello del mago" di Berlino

Il cosiddetto "cappello del mago" è in realtà un oggetto conosciuto come "Cappello d'Oro di Berlino" (Berliner Goldhut), un manufatto risalente all'Età del Bronzo (circa 1000-800 a.C.), conservato presso il Neues Museum di Berlino.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cappello_d%27oro_di_Berlino

Caratteristiche:

  • Materiale: Realizzato in foglia d'oro, alto circa 75 cm.
  • Decorazioni: Ricoperto di intricati motivi geometrici, come cerchi e spirali, che si ritiene siano legati a calendari lunari e solari.
  • Funzione: Si ipotizza che fosse usato da sacerdoti o capi spirituali come strumento rituale per calcolare il calendario agricolo e astronomico. Le sue decorazioni potrebbero rappresentare un sistema complesso per prevedere eventi naturali e stagionali.
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Relazione con la figura del mago:

Il "cappello" non è un copricapo di mago nel senso moderno, ma è spesso considerato una delle prime rappresentazioni del potere magico attribuito a figure sacerdotali o druidiche. È possibile che la sua forma conica e il suo uso cerimoniale abbiano ispirato l'immaginario del cappello a punta del mago nelle epoche successive.

In sintesi, questo oggetto è un simbolo dell'antico legame tra sapere, natura e sacralità, che sta alla base della figura del mago come lo conosciamo oggi.

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