lunedì 15 aprile 2019

2) L'albero Sacro: La mitologia degli alberi.

Gli alberi e la mitologia. Tutti i popoli antichi consideravano gli alberi sacri, basti pensare all'Albero della Vita nelle varie tradizioni. Tra gli indiani d'America gli alberi erano quasi intoccabili, certe tribù usavano come legna da ardere e per costruire attrezzi, solo quella dei rami spezzati o di alberi abbattuti dalle forze naturali. Ovviamente l'albero e soprattutto la quercia, era un essere talmente sacro per le popolazioni celtiche, che il nome del Druido deriva proprio dall'unione delle parole Dru (Quercia) e la radice Vir o Wid (Saggio) che come in molte altre lingue indoeuropee è collegata alla conoscenza e al Vedere appunto. I Greci trovavano nei boschi i loro dei e gli alberi avevano le proprie Driadi, il cui nome appunto rimanda a quello dei Druidi. I Germani eseguivano sacrifici umani alle foreste (purtroppo) basti pensare alla foresta di Uppsala.

Sacrifici umani nella foresta di Uppsala.
Anche per i romani albero e foreste erano sacri, come per i loro cugini Celti e per i Greci. Ad un certo punto però, a causa della loro razionalità si trovarono a vederli principalemnte come materiale da costruzione e come un ostacolo all'agricoltura e al pascolo e fu così che iniziarono a deforestare l'Europa. Prima l'Appennino centrale, poi Balcani, Spagna e l'enorme foresta che copriva l'Italia del Nord. Le immense foreste di Querce della Germania alla fine stupirono talmente i Romani da indurre Plinio il Vecchio a scrivere nella sua Naturalis historia: “Le querce per la loro smisurata invadenza nel crescere occupano addirittura il litorale e, a causa delle onde che scavano la terra sotto di esse o del vento che le sospinge, si staccano portando con sé grandi isole costituite dall’intreccio delle loro radici: restano così dritte, in equilibrio, e si spostano galleggiando. La struttura dei grossi rami, simile a un armamentario velico, ha spesso creato lo scompiglio nelle nostre flotte quando le onde sospingevano questi isolotti, quasi di proposito, contro la prua delle navi alla fonda di notte; ed esse, non riuscendo a trarsi d’impaccio, ingaggiavano uno scontro navale contro delle piante. Sempre nelle regioni settentrionali la selva Ercinia con le sue querce di enormi dimensioni – lasciate intatte dallo scorrere del tempo e originate insieme con il mondo – è di gran lunga, per questa condizione quasi immortale, il fenomeno più stupefacente. Per non stare a menzionare altri fatti che non suonerebbero credibili , risulta effettivamente che le radici, arrivando a fare forza l’una contro l’altra e spingendosi indietro, sollevano delle colline; oppure, se il terreno non le segue spostandosi, s’incurvano fino all’altezza dei rami e formano degli archi a contrasto come portali spalancati, tanto da lasciare il passaggio a squadroni di cavalleria.”

Foresta antica.
Il momento peggiore però arrivò con la cristianizzazione forzata dell'Europa. I pagani continuavano ad essere la maggioranza della popolazione fuori dalle città, non era facile contrastare credenze e divinità che avevano persistito per millenni. Pagano, per l'appunto, deriva da “pagus” villaggio. Sembra che già ai tempi della Roma che noi chiamiamo pagana, i romani chiamassero “pagani” gli abitanti delle campagne che seguivano culti naturalistici e animistici che erano difficilmente comprensibili anche da loro. Non adoravano Giove (Zeus) o Apollo, o almeno, non soltanto, ma miriadi di divinità, spiriti ed elementi naturali come gli alberi, le montagne e i corsi d'acqua. Papi e vescovi quindi, in epoca cristiana, si scagliarono contro l'adorazione degli alberi e delle pietre con editti e bolle che finirono per scatenare una vera e propria furia distruttrice nei confronti di essi. Con le pietre bisogna dirlo, fu un po' più difficile e alcune di esse sono giunte fino a noi, magari cristianizzate con il culto dei santi locali. L'ultimo grande albero sacro fu abbattuto molto tardi: ancora durante il XII secolo nei paesi baltici, molti popoli erano ufficialmente pagani. Per questo ci furono le famose crociate del Nord. L'ultimo grande santuario, quello di Romuva, era costituito da un antichissimo ed enorme albero circondato da mura al centro dell'omonima città. Esso venne purtroppo abbattutto tra il XIII e il XIV secolo dai crociati. C'è da pensare a cosa ci siamo persi!

L'Albero prima della Cattedrale nell'Europa Medievale. Il Santuario di Romuva in Lituania.
Bisogna riportare però anche una bella ed interessante eccezione legata ad un santo di cui abbiamo già parlato (qui: https://leradicideglialberi.blogspot.com/2018/05/san-colombano-meroveo-e-la-persistenza.html). San Colombano un Santo Cristiano Irlandese vissuto tra il VI e il VII secolo, che oltre ad essere stato uno dei cristianizzatori dell'Irlanda fu lo stesso per le nostre zone dove infatti è conosciuto come San Colombano di Bobbio. Egli è un incredibile punto di contatto tra l'Irlanda e il nostro nord ovest, tra il druidismo irlandese e il nostro. Molto amato, si formò a Bangor in cui i monaci si coprivano con una veste bianca con cappuccio fatto che li rendeva simile ai monaci orientali ma anche ai druidi e rendeva più facile la loro opera di evangelizzazione nelle campagne. In ogni caso durante la pulizia di un antico bosco sacro ai pagani nel Derry costruì il suo primo monastero con la navata diretta a Ovest invece che a Est come facevano i cristiani, ma soprattutto si rifiutò di abbattere anche sola singola quercia sacra del santuario scrivendo queste parole:

Io amo la mia bellissima Derry,
La mia Derry,
I miei meravigliosi alberi di quercia,
La mia cara piccola cella e dimora;
O Dio nel paradiso superiore
Lascia chi la profana sia maledetto.

Ci sono così tanti riferimenti alle pratiche druidiche e ai rituali nelle storie popolari che lo riguardano che è impossibile non vedere in lui un maestro e un leader impregnato dalle antiche tradizioni. (1) 
Ed egli fu colui che realmente cristianizzò (non ancora definitivamente) le nostre campagne.

...Tratto dalla dispensa "Druidismo Cisalpino Antico e Moderno" Vignale 1982.
(1) Tratto da "Celtic Miysteries" by John Sharkey - Thames and Hudson 1975

sabato 13 aprile 2019

1) L'Albero Sacro: Come trovarlo.

Come trovare un albero sacro. Prima di tutto bisogna dire che nessun albero è più sacro di un altro. Ogni albero, ogni pianta, ogni filo d'erba è sacro. Tuttavia un albero antico, un albero particolarmente grande, con caratteristiche particolari oppure un albero che emana un'energia particolare o che sentiamo essere in sintonia con noi per vari motivi può diventare “l'albero sacro”. In pratica, noi decidiamo di eleggere un certo albero simbolicamente perché non possiamo omaggiarli tutti, sarebbe impossibile. Ce ne possono essere diversi: uno vicino a casa, uno dove passiamo il nostro tempo libero, uno in montagna... e così via.

Un bellissimo cedro a Vignale Monferrato (AL)

Ma come troviamo quindi il nostro albero sacro? Quando ci dedichiamo a questo tipo di attività, mettiamo da parte le nostre conoscenze scientifiche, non perché questa attività vada contro alla scienza ma perché non ha nulla a che fare con essa e con la razionalità. Quindi dobbiamo essere razionali nel senso che non dobbiamo fare niente che possa danneggiare l'albero e l'ambiente in cui ci troviamo, ma questo tipo di cose appartengono evidentemente al campo della spiritualità. E molte volte riguardano solo noi stessi, da soli. Sarebbe difficile spiegare veramente certi pensieri e certe sensazioni a chi non ne vuole sapere e quindi restano soltanto nostre. Anche un ingegnere si può occupare di una cosa del genere semplicemente perché sono due mondi separati. Ma arriviamo al punto: molte volte non dobbiamo cercare il nostro albero sacro, lo troviamo e basta. Quando ci troviamo nella foresta, o in un campagna, oppure in un parco urbano vediamo un albero e capiamo che quell'albero è speciale. Probabilmente alcuni l'albero sacro lo conoscono già. Lo vedono da quando erano bambini o da quando hanno cambiato casa o sono passati nelle sue vicinanze, quindi sarà proprio quello, magari ve ce ne siamo dimenticati, ma lo conosciamo già. Questo è successo molte volte, prima dei tempi in cui certi “cristiani” iniziassero una vera crociata contro la natura, ogni bosco, ogni foresta aveva il suo albero sacro. In realtà succede ancora oggi molte volte, ma in modo non ufficiale. E gli alberi santi, sono considerati veri e propri dei viventi in paesi extraeuropei come il Giappone, l'India e non solo. Lo Shintoismo conserva caratteri antichissimi e considera sacro ogni aspetto della natura, dalle Montagne alle Stagioni stesse. In effetti a volte sarebbe più saggio rifarsi a culture del genere che a pseudo movimenti pagani moderni che magari sono stati inventati negli stati uniti senza alcun collegamento reale agli "antichi".

Un albero sacro a Kyoto, Giappone 2018.
Quindi: trovare un albero sacro è un processo molto simile a quello di trovare una fonte sacra, una pietra o altro con alcune peculiarità. Sicuramente, se siete arrivati fino a questo punto, vi sarà capitato di vedere visto un albero particolare e di aver pensato che fosse speciale. Magari lo avete incontrato durante un viaggio, ma in questo momento o sarebbe meglio trovarne uno più vicino, in un posto che potete raggiungere facilmente, magari a piedi o in bicicletta, sarebbe la cosa migliore poterci arrivare senza rinchiudersi nell'abitacolo di una macchina. Potrebbe essere anche nel parchetto sotto casa vostra, ma un consiglio è quello di trovarne uno in una posizione tranquilla in cui ci si possa fermarsi, sedersi, in cui quindi se non amate essere osservati, possiate anche trovare qualche momento di solitudine, almeno in certi orari. Se non avete già in mente un albero adatto, potete uscire a cercarlo. Ancora una volta, non dev'essere una ricerca impegnativa, l'albero sacro si presenterà da solo, basta avere pazienza.

La sfera "aura" di un albero
Una volta trovato un albero adatto, bisogna avvicinarsi e sentire se a questo punto lui vi accetterà. Ribadisco che non stiamo parlando di processi scientifici, ma magici, di pure sensazioni. Lasciate perdere i vostri pensieri razionali, come quando guardate un concerto, un film o un evento sportivo. Ci troviamo nella sfera dell'irrazionalità. Sentire se siete accettati dall'albero che avete trovato è molto semplice. Fermatevi ad una certa distanza, una distanza che sentite voi, come quando parlate con una persona che non conoscete, ma che se non riuscite a quantificare potrebbe essere riferibile alla sfera ideale formata da rami e foglie e che idealmente continua fino alle radici. Con calma e tranquillità assoluti, non bisogna farsi nessun problema, non bisogna avere fretta, aspettiamo di sentire che l'albero ci lasci entrare. Potrebbe succedere che quel giorno non succeda niente e allora torniamo un'altra volta, oppure se lo sentiamo, cerchiamo un altro albero. Una volta entrati nel suo spazio magico, possiamo toccare la corteccia, magari abbracciarlo e a quel punto sentire se è l'albero adatto a voi e se voi siete adatti ad esso. Da quel momento, quello sarà l'ALBERO SACRO. La pianura padana e gran parte dell'Europa erano completamente coperte da boschi e foreste senza fine. Si dice che ancora prima dell'anno 1000, uno scoiattolo potesse andare da Roma a Parigi senza mai scendere a terra. Oggi purtroppo non è più così, ma si ci pensate un albero non troppo lontano da casa vostra esiste ed è bellissimo.

...
Tratto dalla dispensa "Druidismo Cisalpino Antico e Moderno" Vignale 1982.

martedì 2 aprile 2019

PREGHIERA DRUIDICA DELLA PACE


...
Profondamente dentro il fermo centro del mio essere 
possa io trovare la Pace 
Silenziosamente dentro la quiete della Radura 
possa io condividere la Pace 
Dolcemente dentro il più grande cerchio dell’umanità 
possa io irradiare la Pace.
...
In english:
Deep within the still center of my being, 
may I find peace. 
Silently within the quiet of the Grove, 
may I share peace. 
Gently and powerfully, within the greater circle of humankind, 
may I radiate peace.


I druidi sono sempre stati portatori di pace. Nonostante fraintendimenti e malafede, sappiamo che anche nell'antichità molte volete i druidi di diverse tribù si trovavano prima della battaglia e chiedevano ai guerrieri se erano proprio sicuri che non ci fossero alternative. Prima di chiedere favori o miracoli un druido chiede sempre che ci possa essere pace, per lui e per tutto il mondo. Ovviamente queste preghiere sono tradotte in lingua moderna ed appartengono al druidismo moderno.

articolo preso da: http://druidismoalessandria.blogspot.com

E già che ci siamo pubblichiamo anche la preghiera universale dei druidi:

(da OBOD http://www.druidry.org/events-projects/peacemaking-druidry)
Questa preghiera scritta da Iolo Morganwg, non menziona la pace, ma guarda ad essa in forma d'amore per tutte gli esseri viventi e divini alla fine:

Concedeti o Dea (*) la tua protezione,
E nella protezione, forza,
E nella forza, comprensione,
E nella comprensione, conoscenza,
E nella conoscenza, conoscenza di giustizia,
E nella conoscenza di giustizia, l'amore per essa,
E nell'amore per essa, l'amore per tutte le esistenze,
E nell'amore per tutte le esistenze,
L'amore per la Dea (*) e per tutte le Divinità.

Grant o Goddess (*) thy protection,
And in protection, strength,
And in strength, understanding,
And in understanding, knowledge,
And in knowledge, the knowledge of justice,
And in the knowledge of justice, the love of it,
And in the love of it, the love of all existences.
And in the love of all existences,
The love of Goddess (*) and all goodness.

(*) Si può dedicare questa preghiera alla divinità, alle divinità, agli spiriti, alla forza universale o in quello che crediamo.