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venerdì 22 marzo 2013

Il menhir di Chivasso.

Visita e foto, dicembre 2008.


Si tratta di uno dei tre "menhir del Canavese", detti "lapis longus", monoliti litici raggruppati per via delle caratteristiche simili. Gli altri due menhir sono quelli di Mazzè e Lugnacco rispettivamente di 4,2 e 3,85 metri di lunghezza, mentre questo misura 4 metri. Si trova in zona centrale ed è stato protetto da una teca trasparente che sicuramente lo salva dalle intemperie ma lo rende difficile da vedere. In ogni caso è bello vedere che per una volta ci sia stata una tale cura nel proteggere un oggetto storico come questo.


Generalmente attribuita all’età del Bronzo o del Ferro, la stele di Chivasso è difficile da datare con precisione a causa della scarsità di indizi o manufatti associati. Il menhir è stato nei secoli posto in una chiesa, nel medioevo utilizzato come “berlina” a cui venivano legati i debitori insolventi fino ad essere usato come semplice panchina all'inizio del '900. Nonostante le difficoltà di osservazione dovute alla protezione in vetro, si può notare chiaramente una coppella incisa sulla parte inferiore della pietra, un elemento che testimonia l'importanza simbolica e rituale del monolite.



Links:
http://131.175.16.134/meus/ita/meuslive/meuslive.php?projectid=96&wget=1
http://www.eco-spirituality.org/eupm-027.htm
http://www.themodernantiquarian.com/site/11633/chivassos_menhir.html (ENGLISH!)

lunedì 18 febbraio 2013

Il menhir di Mazzè.

Il menhir (o stele) di Mazzè.


Questo è il terzo di tre menhir molto simili trovati in questa zona. Gli altri sono quello di Lugnacco   e quello di Chivasso, tutti molto simili per lavorazione, forma e dimensione. Il monolite, alto 4 metri, venne ritrovato durante i lavori della diga a pochi chilometri e quindi non è nel suo luogo originario. Questo rende ancora più difficile la sua datazione, praticamente impossibile per mancanza di reperti. Comunque si pensa che risalga alla prima età del ferro, vista la sua accurata lavorazione e similitudine ad altre pietre simili ritrovate in Germania, un epoca molto più recente all'epoca megalitica. Per una volta quindi sembrerebbe esatto parlare di menhir celtico. Si trova sulla piazza principale di Mazzè in provincia di Torino. In oltre un calco di questa pietra è visibile al Museo di Antichità di Torino insieme ad altri notevoli reperti della zona Piemontese.

(ENG) Menhir of Mazzè.
This stone is the tird of 3 menhirs found in this area, similar for size and shape. The others are the
Lugnacco one and the Chivassos one. It was found during the works on the local dam, so it's not in his original position. The age is not sure, but it can be more recent than the typical megaliths, probably it was erected during the early iron age (it is similar to some german stones of this age), so for one time seems to be possible to call it celtic menhir.


Sul menhir sono in oltre visibili le tracce di una accurata lavorazione: diverse coppelle sono state scavate con utensili litici e sono ancora oggi visibili, specialmente al mattino con luce radente. Tale accurata lavorazione rende possibile questo monolite una vera e propria stele monumentale, probabilmente in origine eretta su di un tumulo funerario.




giovedì 12 gennaio 2012

Gita sul Monte Musinè.

Lo scorso anno, in primavera, sono finalmente riuscito a recarmi sul Monte Musinè. Chiunque si interessi di "mistero", specialmente in Piemonte conosce molto bene questo monte. Su di esso si può trovare qualsiasi cosa: rocce coppellate, incisioni di vario genere, menhir più o meno veri, monumenti alla cristianità e alla lotta al paganesimo, targhe dai significati esoterici incomprensibili, leggende di ufo e di energie terrestri e molto altro. Ne parlò molto e su diversi libri, uno dei padri dell'archeologia misteriosa Peter Kolosimo. Al contrario di altri luoghi però, su questo monte molte delle cose qui sopra elencate ci sono davvero e si possono toccare con mano. Tra i numerosi sentieri che consentono di raggiungere la cima il più frequentato è senza dubbio quello che parte dal campo sportivo di Caselette (378 m) e che, passando per il santuario di Sant'Abaco, percorre integralmente la cresta sudest.
Purtroppo non ero da solo quindi non ho potuto lasciare il sentiero e allontanarmi più di tanto, infatti non sono riuscito a trovare la cosa che più mi interessava e che al di la di misteri e di ufo, è sicuramente originale: la grande pietra con coppelle. Detto questo salendo dal fondo valle si incontra una parte senza vegetazione, quasi mediterranea che sicuramente, a livello istintivo, risulta strana forse perchè del tutto fuori luogo. In questa zona è facile incontrare affioramenti rocciosi e molte pietre a forma di menhir. A dire la verità anche il più grande esperto di megaliti farebbe molta fatica a dire cosa è naturale e cosa no, sicuramente una qualche importanza queste pietre dovevano averla. Comunque due sono le cose che ho deciso di fotografare in questa zona:


1) una pietra caduta a forma di stele 
Un "allineamento" segnalato su vari libri, tra i quali "Spiriti di Pietra" (Macchione editore) di Massimo Centini (pag. 39) il quale di solito è molto accurato.


Su questo sito potete vedere più foto qui:
Non ho trovato il famoso Menhir con il falso "ufo" inciso, fotografato e pubblicato su decine di libri e che negli anni '70 ha contribuito molto a creare l'alone di mistero attorno a questo monte.
Arrivati sulla cima la prima cosa che salta all'occhio è l'enorme croce in cemento, simbolo della vittoria del cristianesimo sul paganesimo. Su questa croce e sul suo significato di intolleranza religiosa mi dilungherò di più nel post successivo, il fatto è che una croce di tali dimensioni (direi quasi una decina di metri), targhe firmate dal re in persona, ecc... devono avere un significato. Questo monte doveva avere di certo una grande importanza in passato per i culti locali.


Tra le cose più misteriose poi c'è un piccolo "cippo", in realtà questo si trova sulla vera cima della montagna, la croce infatti, è alcuni metri più in basso, che reca una scritta veramente enigatica: "Qui è l'Una Antenna dei Sette Punti Elettrodinamici, che dal proprio nucleo incandescente vivo la Terra tutta respira emette vita. Qui operano le Astrali Entità che furono: Hatsheptut, Echnaton, Gesù il Cristo, Abramo, Confucio, Maometto, Buddha, Ghandi, Martin Luther King, Francesco d'Assisi, e anche Tu, se vuoi, alla fratellanza costruttiva tra tutti i Popoli. Pensaci intensamente, 3 minuti: Pensiero è Costruzione". La scritta è riportata su di una targa e anche questo "cippo" è in muratura, quindi una cosa studiata e che a richiesto un certo lavoro. Tuttavia nessuno sa di cosa si tratti esattamente o chi l'abbia costruita. Riporto la foto:


Chiusa la parentesi propriamente "misteriosa", la cosa che tra tutte quelle che ho visto mi ha più colpito è una roccia con una grande coppella, proprio sulla cima a pochi metri dalla grande croce. Nessuno ne parla ne sui libri ne su internet e la cosa è veramente strana. Probabilmente sono tutti molto più attratti da cosa più appariscenti e fantastiche come gli avvistamenti degli ufo o messia millenari. Riporto la foto:


Anche su questa roccia potete vedere più foto seguendo questo link:
Tra le altre cose come dicevo il Musinè è famoso per gli avvistamenti Ufo e per le energie terrestri che ne farebbero un centro molto importante. Certo è che, probabilmente per grandi quantità di minerale di ferro, le bussole in vari punti di questo monte impazziscono.
In definitiva è una gita molto interessante, sia a livello naturalistico che storico (indagini archeologiche hanno segnalato il Musiné come area di presenze pre e protostoriche ed è innegabile, come dicevo, che questa montagna fosse stata sacra nell'antichità) ed è senza dubbio molto affascinante. Meglio andarci in primavera o in autunno perchè con il caldo il percorso potrebbe diventare veramente fastidioso. Vorrei fare un appunto all'archeologia ufficiale, che come sempre cerca di tenersi il più lontano possibile da posti come questo, facendo di ogni erba un fascio e perdendo parti molto importanti della nostra storia passata (le pietre coppellate sono un dato di fatto!)
LINKS:
Bibliografia:
Spiriti di Pietra, (Macchione editore) di Massimo Centini.
Musinè magico, (Piemonte in bancarella) di Giuditta Ansante Dembech. (libro incentrato sulle teorie più esoterico, ma interessante per quanto riguarda le foto dei siti, alcuni oggi andati distrutti).

martedì 10 gennaio 2012

Museo delle statue stele di Pontremoli.

Dopo più di vent'anni sono riuscito a visitare il museo delle statue stele di Pontremoli in Lunigiana. Quando ero un bambino un collega di mio padre che disegnava molto bene mi inviò una cartolina da questo museo con una foto simile a quella qui sopra e da allora non sono mai più riuscito a togliermele dalla mente. Il museo si trova al castello di Pontremoli nella bellissima zona della Lunigiana, punta della Toscana con una cultura a parte che si incastra tra Liguria ed Emilia. Sulle statue stele (o meglio statue menhir come vengono chiamate nel resto d'europa) voglio scrivere da anni qualcosa di completo e spero di trovarne il tempo. Infatti di questo tipo di monoliti antropomorfi ne sono stati trovati in tutta Europa molto simili. La loro epoca va dal neolitico fino all'età del bronzo.

Una mappa dei ritrovamenti di statue menhir in Europa.

La Lunigiana è uno dei siti più importanti per quanto riguarda i ritrovamenti di questo tipo. I ritrovamenti sono suddivisi in 3 stili diversi: Gruppi A, B e C più qualcuna con caratteristiche incerte di passaggio tra un gruppo e l'altro (vedi sotto).

Il gruppo A è il più antico (quarto/terzo millennio) e il più semplice. Si tratta di menhir con forme umane appena accennate. La testa è divisa dal corpo da una sola linea e i tratti tento ad essere più astratti (la caratteristica faccia ad U). Sono le più simili al resto delle stele europee. Ne esistono di maschili e di femminili.

Il gruppo B è credo il più conosciuto. Quelle di questo tipo hanno la caratteristica testa a mezza luna (mi sono sempre chiesto se questo fosse collegato in qualche modo al nome della colonia romana Luni e poi alla Lunigiana...) e probabilmente risalgono alla fine del terzo e al secondo millennio avanti cristo. La rappresentazione del volto è ancora molto astratta ma a volte si può notare la rappresentazione degli occhi e la differenza tra steli maschili e femminili è leggermente più accentuata: il seno femminile è rappresentato da coppette semisferiche mentre i tratti maschili sono definiti dai classici pugnali triangolari o dalle asce ad "L". Questo gruppo di statue è stato quello più colpito dall'attività iconoclasta: molte di esse sono state trovate spezzate in due, con i seni distrutti o decapitate. Non si sa di preciso quando e come, ma si suppone durante periodi di grandi cambiamenti religiosi come durante la conquista dei romani o durante la cristianizzazione forzate di queste aree.

Il gruppo C è il più recente, risalenti quindi alla fine del secondo, inizio del primo millennio avanto cristo. Le statue sono molto meno "stele" delle precedenti e la rappresentazione dei tratti è molto più accurata. Cosa particolare ci sono solo statue maschili di questo gruppo, e questo potrebbe essere legato ad un cambiamento nelle tradizioni locali (passaggio ad una società patriarcale) dovuto a contatti con le popolazioni mediterranee.

A questo proposito è molto importante segnalare la stele chiamata "Malgrate I" (LINK). La statua stele spezzata nella parte inferiore era una tipica stele femminile del gruppo B databile all'età eneolitica (fra il 3400/3300 e il 2300/2000 a.C.) a cui in seguito sono stati tolti i seni, rilavorato il volto (da quello a "U" ad uno più elaborato) e il collo. Probabilmente il lavoro non era stato finito e ci fa pensare che anche altre stele più antiche potessero essere state rielaborate.
Questa stele potrebbe essere stata oggetto di attività iconoclasta in due diverse epoche: la prima preistorica in cui si cercò di eliminare i tratti femminili (epoca matriarcale o comunque di maggiore parità tra i sessi) e di rinnovamento stilistico, la seconda forse durante la cristianizzazione in cui tutti gli idoli erano oggetto di persecuzione e quindi distrutti.


Al riguardo delle statue stele è interessante notare numerosi dati legati alla cultura preistorica europea. Ad esempio la loro distribuzione sul territorio europeo e le società a loro legate, collegamenti tra epoca celtica ed epoca precedente... su di questo scriverò in un altro post.


Video documentario sulle statue stele della Lunigiana:

domenica 23 maggio 2010

Museo delle antichità di Torino.

Museo delle antichità di Torino.

Dopo anni sono riuscito a visitare il museo di antichità di Torino quest'inverno durante una giornata di neve.
E' un vero peccato che il museo sia praticamente deserto e in certi punti direi proprio abbandonato a se stesso. La parte dedicata ad una mostra sulla vita dei romani era invece piena di visitatori, nonostante il prezzo triplo. Per fortuna c'era la possibilità di visitare solo la parte dedicata alle nostre zone per soli 3 euro.
Consiglio la visita a tutti, ci sono molti oggetti di cui avevo solo sentito parlare come punte di frecce del 3-4 sec. a.c. trovate ad Alessandria e le barche preistoriche del Tanaro, praticamente dei tronchi scavati.
Peccato anche che non sia disponibile nessuna brochure dettagliata, un catalogo da comprare con maggiori informazioni sulla collezione o un sito ben fatto... a quanto ho capito c'è solo da ringraziare l'associazione di volontari che si occupa del museo se possiamo ammirare queste cose.

Tra le cose che ho fotografato e che voglio pubblicare su questo blog, c'è il calco del menhir di Mazzè, cheè possibile vedere nella piazza antistante al comune dell'omonimo paese e di cui abbiamo parlato qui: http://leradicideglialberi.blogspot.it/2013/02/il-menhir-di-mazze.html



Una sorpresa invece è stata il menhir di Centallo, che non conoscevo. Si tratta di una piccola pietra piatta e incisa da un lato con una bellissima forma astratta, su cui non ho potuto trovare alcuna notizia. Era stato reimpiegato in una chiesa alto medioevale come materiale da costruzione e poi per fortuna recuperato.



Altra bellissima cosa è stata trovare alcune pietre importantissime per la storia delle lingue e della scrittura europee. 2 pietre con iscrizioni in lingua leponzia (Per approfondire vedi la pagina di WIKIPEDIA) e una pietra con iscrizioni in lingua leponzia e caratteri etruschi inseriti nel tipico binario (questa era la zona in cui i popoli dell'Italia mediterranea si incontravano con i popoli del nord per lo scambio di merci attraverso le popolazioni liguri e celtiche locali). E' chiara in questo caso l'influenza che questo tipo di iscrizioni ebbe sui popoli nordici per la creazione dell'alfabeto runico e delle tipiche iscrizioni sulle pietre runiche.





Per vedere le foto più grandi vai qui:
http://www.flickr.com/photos/94063501@N00/

Il Museo delle Antichità si trova in Via XX Settembre 88/c a Torino (proprio in centro). Purtroppo il sito non esiste più in quanto ho appena visto che il dominio è stato preso da altri...

giovedì 30 luglio 2009

Il Menhir di Lugnacco

Il Menhir di Lugnacco.

Prima di tutto sono mesi e mesi che non aggiorno e sono indietrissimo con le cose che volevo scrivere. Ormai mi devo rassegnare al fatto che non ce la farò a fare tutto! Farò il possibile...

Lugnacco's Menhir on T.M.A. (ENGLISH)


A fine inverno di quest'anno sono finalmente riuscito ad andare a visitare il Menhir di Lugnacco. CI ero passato molte volte a pochi chilometri per andare su nei boschi, ma visto che ero con gente poco interessata non avevo mai potuto deviare e fermarmi. Il menhir fa parte di una serie di tre, trovati in Piemonte e molto simili: (Chivasso, Mazzè, Lugnacco), è alto 3,85 m. Non so se si trovi esattamente nel punto originario, pare che anche questo sia stato utilizzato nel medioevo come pietra a cui incatenare i malfattori, ma non esistono prove certe. Riscoperto nel 1975 dal gruppo archeologico canavesano, venner ri-eretto ed ora è situato in un praticello all'ingresso del piccolo cimitero locale appena al di fuori delle mura cristiane. Il fatto di essere stato collocato in un luogo come questo è molto interessante, significa che in questi luoghi la pietra ha conservato una certa importanza "sacra" o spirituale. Dopo pochi minuti ho notato una cosa ancora più strana: sempre al di fuori delle mura cattoliche, proprio alla sinistra del menhir c'è una picolissima parte del cimitero, qualche decina di tombe, senza nessuna croce. Al posto dei soliti simboli cristiani e lapidi vicino ad ogni tomba è stato piantato un piccolo albero. Difficile da credere ma sembra di essere vicino un piccolo cimitero pagano tra le montagne del piemonte? Da notare anche che, durante la visita del 2009 ai piedi del menhir erano ben visibili alcune offerte: un piccolo cristallo, un bastoncino d'incenso e alcune monetine. Purtroppo non c'era nessuno nelle vicinanze a cui chiedere informazioni e la cosa è rimasta un mistero.
LINKS:
http://www.valchiusella.org/archeologia/il-menhir-di-lugnacco