venerdì 29 dicembre 2017

I fiumi Tanaro, Bormida e altri idronimi celtici e preromani in Piemonte.

VEDERE il più ampio post sui toponimi celtici e preromani in provincia di Alessandria: http://leradicideglialberi.blogspot.com/2021/03/toponimi-celtici-nel-territorio.html
Pur essendo uno dei primi affluenti del Po, il Tanaro è uno dei fiumi più importanti d'Italia. Sesto per lunghezza e quarto per ampiezza del bacino idrografico. Inoltre alla confluenza con il Po il Tanaro risulta essere più lungo, 276/290 contro i 230 del Po. Questo ha causato alcune discussioni tra gli studiosi. Comunque il fiume con le sue caratteristiche acque limacciose si forma nel Piemonte sud occidentale nel territorio comunale di Ormea dall'incontro tra il torrente Tanarello con il Negrone. Anche per queste ragioni mitologicamente potrebbe essere addirittura identificato con il famoso Eridano. Visto che non possiamo dilungarci troppo e che esiste Wikipedia passiamo a dire che il Tanaro prosegue come spumeggiante fiume alpino ingrandendosi man mano che raccoglie le acque dei suoi affluenti arrivando in Pianura alla confluenza con il Po, attraversando le province di Imperia, Cuneo, Asti e Alessandria.

Il Tanaro alle porte di Alessandria

Quello che però ci interessa ora è l'origine del nome, che precisamente deriverebbe del gallico Taranus (variante di Taranis) temporale, tuono, e quindi dal nome del dio del tuono e del temporale "Toranus" Tonarus affine al Thor germanico e allo Zeus greco, venne poi in epoca Romana assimilato dal Giove romano; Un altra possibilità è che derivi dall'unione dal celto ligure Tan (Falesia) e Ar (Fiume). Si potrebbe dire in effetti lo stesso del fiume francese Tarn, non troppo lontano.

Altro fiume che ci interessa del basso Piemonte è il Bormida anzi più esattamente La Bormida che confluisce nel Tanaro alla periferia di Alessandria, poco prima che quest'ultimo si immetta nel Po. Il suo nome antico piemontese-ligure è Burmia o Bormia e anch'esso nasce sulle Alpi Marittime, nel primo tratto chiamato Bormida di Millesimo. Complessivamente è lungo 180 km ha un bacino molto esteso (la Val Bormida) ed è famoso per i gravissimi problemi di inquinamento dovuti agli scarichi dell'ACNA di Cengio che lo resero uno dei più inquinati dell'Italia del Nord fino al 1994.

La Bormida passa sotto il ponte antico di Monastero Bormida.

Anche in questo caso però quello che ci interessa è l'origine del nome e bisogna bisogna andare indietro in epoca preromana al periodo celto-ligure (e pensare che ancora oggi i liguri dell'età del ferro vengano tenuti separati dalla cultura celtica per ragioni nazionalistiche). I vari nomi assunti dalla Bormida (risalendo alle fonti troviamo ben quattro fiumi con questo nome) risalgono così alla parola gallica pre-romana "bormo" (sorgente calda o che gorgoglia), legata anche al dio delle sorgenti Bormō (conosciuto con molte varianti Borvo, Bormānus, Borbanus, ecc... "il gorgogliante"). Egli era legato alla salute delle acque sorgive e alle fonti termali. Forse dato il carattere femminile potrebbe essere legato alla sua consorte Bormana (stessa radice) simile a Sequana. Ricordiamo che il fiume attraversa Acqui Terme, "Aquae Statiellae" in latino, centro principale dei liguri Statielli famoso in epoca romana e contemporanea per le sue acque calde termali. A questo punto bisogna per forza ricollegarci ad un altro corso d'acqua della zona ligure piemontere il Borbera che scorre nella omonima valle in provincia di Alessandria derivante dalla stessa radice e il torrente Bòrbore. Con la stessa orgine e forse legati alle stesse divinità troviamo molti toponimi specialmente in Italia del nord ovest e nella Francia centro orientale che hanno a che fare con sorgenti termali: la città di Bormio in cui i romani costruirono le terme come Bourbonnes Les Bains, Bourbon Lancy, Bourbon-l'Archambault.


Il torrente Borbera attraversa l'omonima valle.

Per finire, restando sempre nel basso Piemonte passiamo alla frazione Saquana di Cartosio (AL) zona famosa in antichità per le fonti e per la presenza di popolazioni celto liguri (gli Statielli, vedi appunto i toponimi Cartosio, Camugno, ecc... link: http://leradicideglialberi.blogspot.com/2021/03/toponimi-celtici-nel-territorio.html)  Il nome potrebbe derivare semplicemente da acqua, ma il fatto che uno dei corsi d'acqua che da li hanno origine si chiami "Rio della Madonna" ci fa pensare un collegamento diretto con la dea Sequana, protettrice delle acque che da il nome niente di meno che alla Senna. Curiosità: l'altro rio è detto Taravorno, sempre per tornare alla radice celtica Tar. Spostandoci un poco più su, troviamo poi il torrente Soana, affluente dell'Orco che da il nome alla Val Soana e da cui prende il nome il paese Valprato Soana. Il nome sarebbe omofono della Senna e probabilmente deriva dalla stessa radice.

3 commenti:

  1. Vi ringrazio per le vostre informazioni che ritengo molto importanti, e ,che non seguono le logiche di "indottrinamento" e romanizzazione di ogni cosa .

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  2. E ,aggiungo la cristianizzazione forzata di ogni cosa,viva i nostri antenati pagani!

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