giovedì 12 gennaio 2012

Intolleranza religiosa.

Di  Andrea.

Come dicevo nel post prima, volevo dilungarmi un pochino sulla croce e sulle targhe che si trovano in cima al Monte Musinè appena fuori Torino. Se non conoscete questo monte seguite il link al post precedente. E' da molto tempo che volevo scrivere due righe su questa cosa, poi in questi giorni ho letto un articolo con questo titolo: "PAPA BENEDETTO XVI, LIBERTA’ RELIGIOSA “PRIMO DEI DIRITTI UMANI”. Una tale falsità millenaria non è tollerabile.


Come dicevo precedentemente, appunto, sulla vetta del monte Musinè si trova una croce dalle dimensioni colossali, ricostruita nel 1901 in onore della vittoria del cristianesimo sul paganesimo. Anche se qui ha dimensioni direi sproporzionate, si tratta di una cosa già vista su molte montagne. La targa principale però è qualcosa di veramente discutibile, almeno secondo me:


IN HOC SIGNO VINCES (con questo segno vincerai).
"A perpetuo ricordo della vittoria del cristianesimo contro il paganesimo riportata in virtù della croce nella valle sottostante in principio del secolo IV sua maestà il re vittorio emanuele III ecc..."
E poi un'altra:


In hoc signo vinces si rifà alla vittoria di Costantino (cristiano) su Massenzio (pagano) ma non voglio parlare di questo. Il problema è il messaggio di questa croce e di queste targhe. Intolleranza religiosa! In nome della croce da queste parti ci fu un vero e proprio genocidio. Si parla sempre delle crociate, ma qui accadde lo stesso e considerando che la stessa cosa accadde in tutta Europa fu anzi molto peggio: europei contro altri europei e una cultura aliena, quella cristiana, imposta con la forza alle popolazioni locali e alla loro cultura originale. Quando si parla di tolleranza religiosa, la chiesa ma non solo, praticamente tutti gli esponenti della nostra "cultura" parlano sempre di islam o ebraismo, ovvero gli altri monoteismi che poco o nulla hanno a che fare con l'occidente, ma che per poco divergono da quello che sarebbe il cristianesimo vero e proprio (voglio dire senza le influenze pagane che comunque il cristianesimo ha). Nel 2012 una cosa del genere dovrebbe essere considerata per lo meno discutibile. Come ultima cosa vorrei aggiungere che una simile costruzione in cemento e di tali dimensioni sia oltre che bruttissima, fastidiosa in un'ambiente naturale come questo e come molti altri ecomostri del nostro paese andrebbe demolita.

Gita sul Monte Musinè.

Lo scorso anno, in primavera, sono finalmente riuscito a recarmi sul Monte Musinè. Chiunque si interessi di "mistero", specialmente in Piemonte conosce molto bene questo monte. Su di esso si può trovare qualsiasi cosa: rocce coppellate, incisioni di vario genere, menhir più o meno veri, monumenti alla cristianità e alla lotta al paganesimo, targhe dai significati esoterici incomprensibili, leggende di ufo e di energie terrestri e molto altro. Ne parlò molto e su diversi libri, uno dei padri dell'archeologia misteriosa Peter Kolosimo. Al contrario di altri luoghi però, su questo monte molte delle cose qui sopra elencate ci sono davvero e si possono toccare con mano. Tra i numerosi sentieri che consentono di raggiungere la cima il più frequentato è senza dubbio quello che parte dal campo sportivo di Caselette (378 m) e che, passando per il santuario di Sant'Abaco, percorre integralmente la cresta sudest.
Purtroppo non ero da solo quindi non ho potuto lasciare il sentiero e allontanarmi più di tanto, infatti non sono riuscito a trovare la cosa che più mi interessava e che al di la di misteri e di ufo, è sicuramente originale: la grande pietra con coppelle. Detto questo salendo dal fondo valle si incontra una parte senza vegetazione, quasi mediterranea che sicuramente, a livello istintivo, risulta strana forse perchè del tutto fuori luogo. In questa zona è facile incontrare affioramenti rocciosi e molte pietre a forma di menhir. A dire la verità anche il più grande esperto di megaliti farebbe molta fatica a dire cosa è naturale e cosa no, sicuramente una qualche importanza queste pietre dovevano averla. Comunque due sono le cose che ho deciso di fotografare in questa zona:


1) una pietra caduta a forma di stele 
Un "allineamento" segnalato su vari libri, tra i quali "Spiriti di Pietra" (Macchione editore) di Massimo Centini (pag. 39) il quale di solito è molto accurato.


Su questo sito potete vedere più foto qui:
Non ho trovato il famoso Menhir con il falso "ufo" inciso, fotografato e pubblicato su decine di libri e che negli anni '70 ha contribuito molto a creare l'alone di mistero attorno a questo monte.
Arrivati sulla cima la prima cosa che salta all'occhio è l'enorme croce in cemento, simbolo della vittoria del cristianesimo sul paganesimo. Su questa croce e sul suo significato di intolleranza religiosa mi dilungherò di più nel post successivo, il fatto è che una croce di tali dimensioni (direi quasi una decina di metri), targhe firmate dal re in persona, ecc... devono avere un significato. Questo monte doveva avere di certo una grande importanza in passato per i culti locali.


Tra le cose più misteriose poi c'è un piccolo "cippo", in realtà questo si trova sulla vera cima della montagna, la croce infatti, è alcuni metri più in basso, che reca una scritta veramente enigatica: "Qui è l'Una Antenna dei Sette Punti Elettrodinamici, che dal proprio nucleo incandescente vivo la Terra tutta respira emette vita. Qui operano le Astrali Entità che furono: Hatsheptut, Echnaton, Gesù il Cristo, Abramo, Confucio, Maometto, Buddha, Ghandi, Martin Luther King, Francesco d'Assisi, e anche Tu, se vuoi, alla fratellanza costruttiva tra tutti i Popoli. Pensaci intensamente, 3 minuti: Pensiero è Costruzione". La scritta è riportata su di una targa e anche questo "cippo" è in muratura, quindi una cosa studiata e che a richiesto un certo lavoro. Tuttavia nessuno sa di cosa si tratti esattamente o chi l'abbia costruita. Riporto la foto:


Chiusa la parentesi propriamente "misteriosa", la cosa che tra tutte quelle che ho visto mi ha più colpito è una roccia con una grande coppella, proprio sulla cima a pochi metri dalla grande croce. Nessuno ne parla ne sui libri ne su internet e la cosa è veramente strana. Probabilmente sono tutti molto più attratti da cosa più appariscenti e fantastiche come gli avvistamenti degli ufo o messia millenari. Riporto la foto:


Anche su questa roccia potete vedere più foto seguendo questo link:
Tra le altre cose come dicevo il Musinè è famoso per gli avvistamenti Ufo e per le energie terrestri che ne farebbero un centro molto importante. Certo è che, probabilmente per grandi quantità di minerale di ferro, le bussole in vari punti di questo monte impazziscono.
In definitiva è una gita molto interessante, sia a livello naturalistico che storico (indagini archeologiche hanno segnalato il Musiné come area di presenze pre e protostoriche ed è innegabile, come dicevo, che questa montagna fosse stata sacra nell'antichità) ed è senza dubbio molto affascinante. Meglio andarci in primavera o in autunno perchè con il caldo il percorso potrebbe diventare veramente fastidioso. Vorrei fare un appunto all'archeologia ufficiale, che come sempre cerca di tenersi il più lontano possibile da posti come questo, facendo di ogni erba un fascio e perdendo parti molto importanti della nostra storia passata (le pietre coppellate sono un dato di fatto!)
LINKS:
Bibliografia:
Spiriti di Pietra, (Macchione editore) di Massimo Centini.
Musinè magico, (Piemonte in bancarella) di Giuditta Ansante Dembech. (libro incentrato sulle teorie più esoterico, ma interessante per quanto riguarda le foto dei siti, alcuni oggi andati distrutti).

martedì 10 gennaio 2012

Roccia D'Issel.



Finalmente ce l'ho fatta. E devo ringraziare Tomaso (Ligurian Tommy Leggy), il più grande conoscitore di queste zone per avermici portato. Ne avevo sempre sentito parlare, letto su libri e visto le foto su numerosi siti, ma ancora non ero riuscito a visitarla.
Volevo vederla di persona anche perchè avevo letto opinioni contrastanti al riguardo, alcuni che come spesso succede in Italia, non capendo l'importanza di siti come questo dicono che si tratti solamente di falsi o di scherzi di epoca recente. Molto interessante quest'ultima cosa su cui voglio dilungarmi un pochino qui sotto. Per iniziare metto questa foto che secondo me si spiega da se:

Punta Martin vista dalla Roccia D'Issel, la foto non rende bene l'idea, ma sul posto è chiara l'importanza di questa imponente punta rocciosa per questo sito.

La pietra, specialmente se è visitata in inverno quando la vegetazione che si sta riprendndo questi splendidi luoghi si dirada un poco, è in posizione panoramica e orientata chiaramente verso Punta Martin. Come molte volte mi è capitato si trova nella tipica posizione in cui si trovano molte pietre con coppelle. Per passare alla descrizione:

"La "Pietra delle coppelle", scoperta nel 1908 da Arturo Issel, si trova sulle Giutte, sopra Acquasanta di Voltri (GE), in località "Bric Caramello", a quota di 510 m s.l.m. itinerario da Giutte dell'Acquasanta di Voltri alla pietra delle coppelle. La roccia è ricoperta da qualche centinaio di cavità rotonde di varie dimensioni, da 1/2 cm a 2 cm, chiamate coppelle, e da figure geometriche stilizzate, filiformi o a forma di croce, di significato antropomorfo. È presente inoltre un tetraedro scavato, con la punta orientata verso nord, con 35 coppelle delimitanti in un'area circolare. Si riconoscono anche affilatoi a polissoir. Molte di queste coppelle e croci sono sicuramente preistoriche, mentre altre sono di epoca medioevale: è difficile stabirne con precisione l'epoca, essendo possibile che gruppi cronologicamente diversi siano mischiati tra loro e in mancanza di un contesto archeologico"

Per questo la visita di persona era molto importante: sulla roccia sono visibili numerosissime coppelle alcuni "affilatoi" che poi non sono affilatoi come si è visto dopo alcuni esperimenti e da un piediforme ormai appena visibile. Per quanto riguarda il piediforme e alcune delle cappelle di dimensioni medie si può parlare sicuramente di epoca preistorica. La loro fattura e soprattutto le loro condizioni non lasciano dubbi sulla loro antichità. Altre incisioni sono sicuramente più recenti. Tra di esse sulla pietra sono visibili le più piccole incisioni a coppella che abbia mai visto, si tratta di pochi millimetri di diametro.


Un'altra anomalia è un cerchio perfetto di una decina di centimetri di diametro. Per queste incisioni si parla di epoca medioevale o anche più recente, ma visto che la pietra venne ritrovata nel 1908 dal professor Issel e che ne esistono raffigurazioni dell'epoca, non si può assolutamente parlare di un falso degli anni '70 in epoca di "archeologia misteriosa. Su "Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria" di Priuli Ausilio e Pucci Italo (Priuli e Verlucca ed.) leggo che sul luogo si trovava anche una pietra molto simile che venna distrutta durante la costruzione di un oleodotto negli anni '60. Come al solito non esprimo commenti su questo fatto.



Bibliografia: "Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria" di Priuli Ausilio e Pucci Italo (Priuli e Verlucca ed.)


Museo delle statue stele di Pontremoli.

Dopo più di vent'anni sono riuscito a visitare il museo delle statue stele di Pontremoli in Lunigiana. Quando ero un bambino un collega di mio padre che disegnava molto bene mi inviò una cartolina da questo museo con una foto simile a quella qui sopra e da allora non sono mai più riuscito a togliermele dalla mente. Il museo si trova al castello di Pontremoli nella bellissima zona della Lunigiana, punta della Toscana con una cultura a parte che si incastra tra Liguria ed Emilia. Sulle statue stele (o meglio statue menhir come vengono chiamate nel resto d'europa) voglio scrivere da anni qualcosa di completo e spero di trovarne il tempo. Infatti di questo tipo di monoliti antropomorfi ne sono stati trovati in tutta Europa molto simili. La loro epoca va dal neolitico fino all'età del bronzo.

Una mappa dei ritrovamenti di statue menhir in Europa.

La Lunigiana è uno dei siti più importanti per quanto riguarda i ritrovamenti di questo tipo. I ritrovamenti sono suddivisi in 3 stili diversi: Gruppi A, B e C più qualcuna con caratteristiche incerte di passaggio tra un gruppo e l'altro (vedi sotto).

Il gruppo A è il più antico (quarto/terzo millennio) e il più semplice. Si tratta di menhir con forme umane appena accennate. La testa è divisa dal corpo da una sola linea e i tratti tento ad essere più astratti (la caratteristica faccia ad U). Sono le più simili al resto delle stele europee. Ne esistono di maschili e di femminili.

Il gruppo B è credo il più conosciuto. Quelle di questo tipo hanno la caratteristica testa a mezza luna (mi sono sempre chiesto se questo fosse collegato in qualche modo al nome della colonia romana Luni e poi alla Lunigiana...) e probabilmente risalgono alla fine del terzo e al secondo millennio avanti cristo. La rappresentazione del volto è ancora molto astratta ma a volte si può notare la rappresentazione degli occhi e la differenza tra steli maschili e femminili è leggermente più accentuata: il seno femminile è rappresentato da coppette semisferiche mentre i tratti maschili sono definiti dai classici pugnali triangolari o dalle asce ad "L". Questo gruppo di statue è stato quello più colpito dall'attività iconoclasta: molte di esse sono state trovate spezzate in due, con i seni distrutti o decapitate. Non si sa di preciso quando e come, ma si suppone durante periodi di grandi cambiamenti religiosi come durante la conquista dei romani o durante la cristianizzazione forzate di queste aree.

Il gruppo C è il più recente, risalenti quindi alla fine del secondo, inizio del primo millennio avanto cristo. Le statue sono molto meno "stele" delle precedenti e la rappresentazione dei tratti è molto più accurata. Cosa particolare ci sono solo statue maschili di questo gruppo, e questo potrebbe essere legato ad un cambiamento nelle tradizioni locali (passaggio ad una società patriarcale) dovuto a contatti con le popolazioni mediterranee.

A questo proposito è molto importante segnalare la stele chiamata "Malgrate I" (LINK). La statua stele spezzata nella parte inferiore era una tipica stele femminile del gruppo B databile all'età eneolitica (fra il 3400/3300 e il 2300/2000 a.C.) a cui in seguito sono stati tolti i seni, rilavorato il volto (da quello a "U" ad uno più elaborato) e il collo. Probabilmente il lavoro non era stato finito e ci fa pensare che anche altre stele più antiche potessero essere state rielaborate.
Questa stele potrebbe essere stata oggetto di attività iconoclasta in due diverse epoche: la prima preistorica in cui si cercò di eliminare i tratti femminili (epoca matriarcale o comunque di maggiore parità tra i sessi) e di rinnovamento stilistico, la seconda forse durante la cristianizzazione in cui tutti gli idoli erano oggetto di persecuzione e quindi distrutti.


Al riguardo delle statue stele è interessante notare numerosi dati legati alla cultura preistorica europea. Ad esempio la loro distribuzione sul territorio europeo e le società a loro legate, collegamenti tra epoca celtica ed epoca precedente... su di questo scriverò in un altro post.


Video documentario sulle statue stele della Lunigiana: