venerdì 1 aprile 2022

BIci da avventura parte prima: Il Rampichino: la prima mitica MTB italiana.

Cinelli Rampichino 1985

Un breve post dedicato alla prima mountain bike prodotta in Italia e forse in Europa. Il suo impatto sociale nel nostro paese fu tale che chi oggi ha più di quarant'anni si ricorderà che il nome Rampichino, popolarmente, non indicava soltanto questo modello prodotto da Cinelli ma tutte le bici da montagna. La mountain bike si è voluta tantissimo da allora e il boom che ebbe tra la fine degli anni '80 e i primissimi '90 fu incredibile. Ricordo bene che tutti avevamo la nostra mtb, generalmente i modelli più economici prodotti in Italia da tutte le marche che in un attimo si buttarono nel mercato seguendo Cinelli. Perché un post del genere? Per me il rampichino era un sogno, conservo ancora il numero di Airone che mio nonno mi comprò in edicola uscendo da scuola perchè in copertina c'era un dinosauro, per cui io andavo matto. Bisogna dire che Airone era davvero una rivista meravigliosa, che quel giorno scoprì insieme al Rampichino, non c'entrava niente con quella in cui si è trasformata poi negli ultimi anni, era piena di foto bellissime, viaggi, luoghi che, in un epoca in cui in pochi viaggiavano sul serio facevano sognare e  i bellissimi disegni di Franco Testa. In ogni caso, proprio su quel numero veniva presentata al pubblico italiano "la prima bici da montagna" prodotta da Cinelli in collaborazione con la rivista, in 1000 esemplari numerati e ordinabili soltanto per posta.

Airone 47, 1986

Le foto erano bellissime, il giro con le due bici nelle Alpi marittime era stato documentato con delle foto bellissime, sulla neve e tra i sentieri. Trattandosi del 1985 la bici è molto simile a quella che era la mtb iconica di quegli anni, la Stumpjumper di Specialized (bisogna sempre ricordare però che Mike Sinyard fondò Specialized dopo essere venuto in Europa ed avere importato attacchi e componentistica Cinelli negli USA), telaio robustissimo in acciaio, ruote da 26" con copertoni "artigliati" come dicevano ai tempi e cambio Shimano con tripla davanti e rapporti cortissimi. Il rampichino per i puristi italiani ed europei della bici da corsa era un mezzo pesante e goffo, ma da quel momento divenne appunto un mito di quegli anni. Gente come Keith Haring a New York o Gianna Nannini in Italia lo possedevano e tutte le altre marche iniziarono a copiarlo. In oltre essendo Cinelli dello stesso proprietario di Columbus, Antonio Colombo, aveva le migliori tubazioni in acciaio che si potessero trovare e quel qualcosa di più a livello di design e finiture che ha sempre contraddistinto le sue produzioni. Il nome "Rampichino" tra l'altro veniva da un piccolo uccello insettivoro europeo che si arrampica con facilità sugli alberi.


Ci sono poi due cose importanti da dire sul Rampichino e la sua prima apparizione di cui qui vedete alcune foto. La prima è sicuramente il fatto che questa bicicletta non sia stata presentata come un mezzo sportivo per fare performance. Non si vedono muscoli o vestiti iper performanti, addirittura il colore verde militare era particolarmente sobrio. Con una visione in anticipo di decenni, Cinelli e Airone presentarono anche questa prima mtb come una bici da avventura, per scoprire territori naturali e fare lunghi viaggi selvaggi. Questo era sicuramente un aspetto presente già nella testa dei primi "mountain bikers" californiani, ma in modo molto minore. E certo anche che la bici da viaggio esisteva da tempo, anche se in Italia non aveva un grande seguito, specialmente in paesi come Francia e Germania dove produttori come Peugeot avevano sempre prodotto modelli dedicati a quello scopo. Qui però, guardare l'articolo, ci trovavamo davanti a qualcosa di nuovo.


Si può benissimo notare anche l'abbigliamento, non è quello tipico da ciclismo competitivo, i due protagonisti hanno anche uno zaino. Le bici sono dotate di attacchi per portapacchi e parafanghi, da li a pochi mesi verrà anche prodotta una serie di borse apposta, marchiate rampichino. 

Cinelli/Airone Rampichino con borse dedicate da viaggio.

Cinelli poi proseguì con la produzione di mountain bike per diversi anni ma soprattutto nel '89 fece uscire anche il mitico Passatore, praticamente una "Gravel" in anticipo di più di 30 anni, ma di questo parleremo nella parte seconda di questi speciali sulle bici da avventura. Ultima cosa notevole che fa piacere notare a distanza di tanti anni è che i due ciclisti erano un uomo e una donna. Moltissime volte, specialmente negli ultimi anni, si leggono critiche al ciclismo, ai ciclisti e all'industria ciclistica per un certo maschilismo, o quantomeno una mancanza di attenzione alle donne, il Rampichino veniva presentato come una bici adatto esattamente allo stesso modo ad entrambi i sessi. Devo dire che questa è una cosa che ricordo con piacere ma anche con un po' di nostalgia: la bicicletta vissuta in modo assolutamente non competitivo e non "machista", lo si vede anche nell'altro post che avevamo dedicato ad un altro articolo dedicato al cicloturismo su Airone del 1986 (qui il LINK) e che dimostra anche che in quegli anni anche il nostro paese fosse molto meno provinciale di come generalmente ce lo ricordiamo e di come poi, in molti casi, sia diventato poi.



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