I FIORI DELLE ALPI!
Solo una segnalazione di un sito che ho trovato per caso mentre cercavo di capire il nome di alcuni fiori di montagna. Il sito è fatto molto bene perchè, oltre ad un elenco con foto e informazioni ha una ricerca per colore e mese di fioritura. Dateci un occhio:
http://www.fiorialpini.net
venerdì 23 gennaio 2009
FIORI DELLE ALPI
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sopravvivenza urbana
mercoledì 17 dicembre 2008
news
piccolo aggiornamento:
ultimamente non ho seguito molto questo blog ma voglio segnalare 2 o 3 cose che possono interessare chi magari passa di qui:
La prima è che voglio ringraziare Ligurian Tommy Leggy che sta facendo molto per i siti megalitici della liguria e del Piemonte (e non solo) ed è il più informato e serio megalitista della zona. Grazie a lui ho scoperto uno dei migliori siti internazionali sull'argomento:
http://www.themodernantiquarian.com
a cui ora sto un pò collaborando e su cui ci sono le più complete sezioni dedicate al megalitismo e all'arte rupestre (in inglese) di Piemonte e Liguria.
In questo periodo dalle mie parti è veramente arrivato l'Inverno (che ringrazio) con nevicate che non si ricordavano da anni ed è un pò difficile per me andare er boschi e monti visto che ci sono 3 metri e più di neve.
A presto!
ultimamente non ho seguito molto questo blog ma voglio segnalare 2 o 3 cose che possono interessare chi magari passa di qui:
La prima è che voglio ringraziare Ligurian Tommy Leggy che sta facendo molto per i siti megalitici della liguria e del Piemonte (e non solo) ed è il più informato e serio megalitista della zona. Grazie a lui ho scoperto uno dei migliori siti internazionali sull'argomento:
http://www.themodernantiquarian.com
a cui ora sto un pò collaborando e su cui ci sono le più complete sezioni dedicate al megalitismo e all'arte rupestre (in inglese) di Piemonte e Liguria.
In questo periodo dalle mie parti è veramente arrivato l'Inverno (che ringrazio) con nevicate che non si ricordavano da anni ed è un pò difficile per me andare er boschi e monti visto che ci sono 3 metri e più di neve.
A presto!
venerdì 14 novembre 2008
Enciclopedia delle entità fatate...
Enciclopedia delle entità fatate... nell'area alpina, Italia del nord e zone limitrofe.
Anche questa nuova (grande) parte è stata "taggata" come sopravvivenza urbana, oltre che come folklore. Il motivo è che sono una testimonianza di un epoca passata in cui credenze religiose, vecchie credenze servivano ancora a confortare l'uomo, non a terrorizzarlo o a sottomettere i suoi simili con i dogmi. A volte leggere libri e scritti al riguardo riesce a consolarmi un pò nella vita di tutti i giorni, a farmi evadere dalla città almeno con la mente e dalla cultura materialista in cui viviamo. Folletti, fate, spiritelli (usualmente questo insieme è chiamato "piccolo popolo") esistono in tutte le culture euro-asiatiche dalla Sardegna al Giappone e sono una testimonianza dell'animismo, primordiale forma di spiritualità che dava un'anima a tutti gli esseri viventi e non. In questo caso, esistendo migliaia di questi strani personaggi.
Possiedo alcuni libri sull'argomento e dividerò la lunga lista per ordine alfabetico, con rimandi e note. Inizio quindi con la alettere A e spero di proseguire presto con le altre. Ogni voce non è definitiva ma sarà arricchita con il tempo di altri particolari. Ogni aiuto sarà ben gradito, quindi commentate o contattatemi pure per segnalare folletti e spiriti non presenti nella lista o per eventuali correzioni.
> A
Alberi - vedi:
Aguane (nord-est Italia). Varianti: Anguane, Agane, Aganis, Guane, Pagane, Oane.
Simili alle Ondine alle Sirene sono una specie di fate/streghe che vive nei pressi di sorgenti, laghi e corsi d'aqua. Dall'aspetto molto seducente a volte, danzanti nude prima di tuffarsi oppure vecchie e spaventose altre volte. Si dice avessero i piedi rivolti al contrario, palmati o caprini, quelle della "Spelonca delle Anguane (VR) erano per metà serpente. Sono rintracciabili in molte leggende e racconti del triveneto e si dice fossero visibili solo di Venerdì.
Alp (ALPI: Germania, Svizzera, Austria, alcune zone del nord Italia). Varianti: Alb, Cianciut, Trude, Drud, Druckerle, Toggeli, Doggi, Mara, Schratt, Walrider, e molti altri.
L'Alp è uno spirito oppressivo notturno, forse benigno in origine, il suo nome deriverebbe dal sassone Alf/Elf e quindi di origine nordica. Questo spirito notturno causa incubi e soffocamento al dormiente mettendosi sul petto. Nel caso di sogni di carattere erotico è identificato come spirito femminile/strega (la Trude). Il suo aspetto non è chiaro: può manifestarsi sotto forma di una piuma, di un gatto o di una bella fanciulla. Può anche trattarsi un essere umano costretto dal fatto a tramutarsi e ad aver bisogno di opprimere qualcuno o di uno spirito di un defunto. In questo ultimo caso bisogna identificare il cadavere che lo ha generato e mettergli un limone in bocca per neutralizzarlo. Si può anche tappare i buchi delle serrature oppure dormire con la luce accesa, visto che l'Alp odia la luce. Sembra che quando questo spirito non si dedichi ad opprimere i dormienti, si fermi a chiedere informazioni ai passanti.
Angeli. In molti casi di avvistamenti di angeli o di madonne nei boschi, nelle grotte, nei pressi di una fonte, si tratta della trasformazione di fate o altri spiriti antichi e nella loro sopravvivenza nell'era cristiana.
Animali - vedi:
Aspio (Trentino). Si tratta di uno strano animale per metà pipistrello e per metà salamandra, velenossissimo bastano le sue esalazioni per provocare la morte. Si trovava nell miniere di pirite di Roncegno Terme (TR).
Aufhocker - vedi: Coboldo, Folletto.
> B
Bambola dei malgari (Alpi occidentali).
I malgari che dovevano stare soli per tutta l'estate sugli alpeggi reagivano alla mancanza di una presenza femminile creando una bambola alla quale davano un nome e del cibo. La bambola allora prendeva vita e svolgeva tutti i lavori femminili oltre che essere ospitata alternativamente nei letti degli alpigiani. In autunno gli uomini gli uomini dovevano tornare a valle ma non volevano portare anche la "creatura". Essa allora pretendeva che uno dei malgari restasse con lei: mentre i compagni lasciavano la malga vedevano che la bambola uccideva il loro compagno, lo scuoiava e stendeva la pelle sul tetto.
Bargniff (Nord Italia).
Strana creatura che viveva lungo i corsi d'acqua, specialmente lungo il Po, rifugiandosi sotto i ponti.
Basadonne (Trentino). Vedi: Uomo Selvatico. Si tratta di uno dei numerosi uomini selvatici, particolarmente mostruoso, figlio di una gallo e di una scimmia. E' ricoperto di peli, ha ali di pipistrello e mani lunghissime. La sua attività principale è quella di importunare le donne sole nei boschi o addirittura di rapirle. Il suo nome credo significhi bacia-donne ed è da notare la somiglianza di nome con l'uomo selvatico dell'area basca Basa Iaun.
Befana (Nord Italia). vedi: Berchta.
Berchta (Alpi) Varianti: Berta, Brechta, Perchta, Befana.
E' una delle figure più importanti e affascinanti del folklore alpino e con molti collegamenti antropologici. Si tratta anche in questo casa di una Fata/Strega (a seconda dei casi). Deriva dalle divinità/dee precristiane dei boschi e dell'inverno rintracciabili ovunque in Europa dalla grecia alla scandinavia, poi man mano diventata malefica con l'avvento del cristianesimo. E' principalmente legata alle origini pre-cristiane dell'epifania e della morte: nel periodo medievale ormai demonizzata si diceva fosse alla guida di una schiera demoniaca costituita dagli spiriti dei bambini morti senza battesimo che vagavano nei 12 giorni tra il natale e l'Epifania. Essa è infatti la nostra Befana ancora oggi così popolare dalle nostre parti. Un'altra delle sue trasformazioni in epoca medievale è quella di protettrice, in realtà spauracchio, delle filatrici che controlla dalla finestra ma che non esita a punire. A quelle pigre, infatti taglia la pancia e la riempie di spazzatura. Con questo nome vengono anche identificati vari personaggi storici/mitici tra il VII e il XII secolo, tra cui la madre di Carlo Magno e la regina Pedoca: Berta dal gran Piede (Vedi: Pedoca).
Bis (Val di Sole - Trentino).
Erano degli esseri unici i Bis: dei draghi minuscoli e alati che infestavano la Val di Sole. Essi volando mordevano i malcapitati iniettando un veleno mortale.
Bragola (Val Cavargna - Lombardia). Vadi: folletti, nani.
I bragola sono piccoli di statura, con lunghe braccia e con un corpo tozzo e ricoperto di pelo. A volte aiutano i contadini nel duro lavoro dei campi, ma loro indole è principalmente burlesca. Essi infatti non riescono a non tirare brutti scherzi ai viandanti solitari facendo urla spaventose, o inseguendoli soprattutto di notte. A volte si introducono nelle abitazioni e ribano cibo: prediligono noci e castagne.
Bregostane (Alpi). Vedi: Uomo Selvatico.
Donne Selvatiche, forse le compagne dei Selvan/Servant. Erano mostruose, ricoperte di peli e dotate di artigli che usavano per uccidere e squartare i malacapitati. Esse infatti amavono mangiare gli intestini umani, soprattutto quelli dei bambini. Esse però non possono esimersi dall'aiutare i boscaioli: per catturarle infatti bisognava fargli mettere le mani in un tronco tenuto aperto da un cuneo. Temono i cani.
Butac (
> C
Canett (Piemonte e nord Italia). I canett sono gli spiriti dei morti, disolito anime dannate, che si spostano per le campagne piemontesi di notte sotto forma di cani neri, grigi a volte bianchi, urlanodo e abbaiando. Imbattersi nella loro corsa notturna è segno di grande sventura e non bisogna assolutamente tagliare loro la strada o cercare di fermarli. Sono conosciuti anche in altre zone del nord Italia con nomi e caratteristiche di poco differenti: catha selvarega, cagnolitt.
Anche questa nuova (grande) parte è stata "taggata" come sopravvivenza urbana, oltre che come folklore. Il motivo è che sono una testimonianza di un epoca passata in cui credenze religiose, vecchie credenze servivano ancora a confortare l'uomo, non a terrorizzarlo o a sottomettere i suoi simili con i dogmi. A volte leggere libri e scritti al riguardo riesce a consolarmi un pò nella vita di tutti i giorni, a farmi evadere dalla città almeno con la mente e dalla cultura materialista in cui viviamo. Folletti, fate, spiritelli (usualmente questo insieme è chiamato "piccolo popolo") esistono in tutte le culture euro-asiatiche dalla Sardegna al Giappone e sono una testimonianza dell'animismo, primordiale forma di spiritualità che dava un'anima a tutti gli esseri viventi e non. In questo caso, esistendo migliaia di questi strani personaggi.
Possiedo alcuni libri sull'argomento e dividerò la lunga lista per ordine alfabetico, con rimandi e note. Inizio quindi con la alettere A e spero di proseguire presto con le altre. Ogni voce non è definitiva ma sarà arricchita con il tempo di altri particolari. Ogni aiuto sarà ben gradito, quindi commentate o contattatemi pure per segnalare folletti e spiriti non presenti nella lista o per eventuali correzioni.
> A
Alberi - vedi:
Aguane (nord-est Italia). Varianti: Anguane, Agane, Aganis, Guane, Pagane, Oane.
Simili alle Ondine alle Sirene sono una specie di fate/streghe che vive nei pressi di sorgenti, laghi e corsi d'aqua. Dall'aspetto molto seducente a volte, danzanti nude prima di tuffarsi oppure vecchie e spaventose altre volte. Si dice avessero i piedi rivolti al contrario, palmati o caprini, quelle della "Spelonca delle Anguane (VR) erano per metà serpente. Sono rintracciabili in molte leggende e racconti del triveneto e si dice fossero visibili solo di Venerdì.
Alp (ALPI: Germania, Svizzera, Austria, alcune zone del nord Italia). Varianti: Alb, Cianciut, Trude, Drud, Druckerle, Toggeli, Doggi, Mara, Schratt, Walrider, e molti altri.
L'Alp è uno spirito oppressivo notturno, forse benigno in origine, il suo nome deriverebbe dal sassone Alf/Elf e quindi di origine nordica. Questo spirito notturno causa incubi e soffocamento al dormiente mettendosi sul petto. Nel caso di sogni di carattere erotico è identificato come spirito femminile/strega (la Trude). Il suo aspetto non è chiaro: può manifestarsi sotto forma di una piuma, di un gatto o di una bella fanciulla. Può anche trattarsi un essere umano costretto dal fatto a tramutarsi e ad aver bisogno di opprimere qualcuno o di uno spirito di un defunto. In questo ultimo caso bisogna identificare il cadavere che lo ha generato e mettergli un limone in bocca per neutralizzarlo. Si può anche tappare i buchi delle serrature oppure dormire con la luce accesa, visto che l'Alp odia la luce. Sembra che quando questo spirito non si dedichi ad opprimere i dormienti, si fermi a chiedere informazioni ai passanti.
Angeli. In molti casi di avvistamenti di angeli o di madonne nei boschi, nelle grotte, nei pressi di una fonte, si tratta della trasformazione di fate o altri spiriti antichi e nella loro sopravvivenza nell'era cristiana.
Animali - vedi:
Aspio (Trentino). Si tratta di uno strano animale per metà pipistrello e per metà salamandra, velenossissimo bastano le sue esalazioni per provocare la morte. Si trovava nell miniere di pirite di Roncegno Terme (TR).
Aufhocker - vedi: Coboldo, Folletto.
> B
Bambola dei malgari (Alpi occidentali).
I malgari che dovevano stare soli per tutta l'estate sugli alpeggi reagivano alla mancanza di una presenza femminile creando una bambola alla quale davano un nome e del cibo. La bambola allora prendeva vita e svolgeva tutti i lavori femminili oltre che essere ospitata alternativamente nei letti degli alpigiani. In autunno gli uomini gli uomini dovevano tornare a valle ma non volevano portare anche la "creatura". Essa allora pretendeva che uno dei malgari restasse con lei: mentre i compagni lasciavano la malga vedevano che la bambola uccideva il loro compagno, lo scuoiava e stendeva la pelle sul tetto.
Bargniff (Nord Italia).
Strana creatura che viveva lungo i corsi d'acqua, specialmente lungo il Po, rifugiandosi sotto i ponti.
Basadonne (Trentino). Vedi: Uomo Selvatico. Si tratta di uno dei numerosi uomini selvatici, particolarmente mostruoso, figlio di una gallo e di una scimmia. E' ricoperto di peli, ha ali di pipistrello e mani lunghissime. La sua attività principale è quella di importunare le donne sole nei boschi o addirittura di rapirle. Il suo nome credo significhi bacia-donne ed è da notare la somiglianza di nome con l'uomo selvatico dell'area basca Basa Iaun.
Befana (Nord Italia). vedi: Berchta.
Berchta (Alpi) Varianti: Berta, Brechta, Perchta, Befana.
E' una delle figure più importanti e affascinanti del folklore alpino e con molti collegamenti antropologici. Si tratta anche in questo casa di una Fata/Strega (a seconda dei casi). Deriva dalle divinità/dee precristiane dei boschi e dell'inverno rintracciabili ovunque in Europa dalla grecia alla scandinavia, poi man mano diventata malefica con l'avvento del cristianesimo. E' principalmente legata alle origini pre-cristiane dell'epifania e della morte: nel periodo medievale ormai demonizzata si diceva fosse alla guida di una schiera demoniaca costituita dagli spiriti dei bambini morti senza battesimo che vagavano nei 12 giorni tra il natale e l'Epifania. Essa è infatti la nostra Befana ancora oggi così popolare dalle nostre parti. Un'altra delle sue trasformazioni in epoca medievale è quella di protettrice, in realtà spauracchio, delle filatrici che controlla dalla finestra ma che non esita a punire. A quelle pigre, infatti taglia la pancia e la riempie di spazzatura. Con questo nome vengono anche identificati vari personaggi storici/mitici tra il VII e il XII secolo, tra cui la madre di Carlo Magno e la regina Pedoca: Berta dal gran Piede (Vedi: Pedoca).
Bis (Val di Sole - Trentino).
Erano degli esseri unici i Bis: dei draghi minuscoli e alati che infestavano la Val di Sole. Essi volando mordevano i malcapitati iniettando un veleno mortale.
Bragola (Val Cavargna - Lombardia). Vadi: folletti, nani.
I bragola sono piccoli di statura, con lunghe braccia e con un corpo tozzo e ricoperto di pelo. A volte aiutano i contadini nel duro lavoro dei campi, ma loro indole è principalmente burlesca. Essi infatti non riescono a non tirare brutti scherzi ai viandanti solitari facendo urla spaventose, o inseguendoli soprattutto di notte. A volte si introducono nelle abitazioni e ribano cibo: prediligono noci e castagne.
Bregostane (Alpi). Vedi: Uomo Selvatico.
Donne Selvatiche, forse le compagne dei Selvan/Servant. Erano mostruose, ricoperte di peli e dotate di artigli che usavano per uccidere e squartare i malacapitati. Esse infatti amavono mangiare gli intestini umani, soprattutto quelli dei bambini. Esse però non possono esimersi dall'aiutare i boscaioli: per catturarle infatti bisognava fargli mettere le mani in un tronco tenuto aperto da un cuneo. Temono i cani.
Butac (
> C
Canett (Piemonte e nord Italia). I canett sono gli spiriti dei morti, disolito anime dannate, che si spostano per le campagne piemontesi di notte sotto forma di cani neri, grigi a volte bianchi, urlanodo e abbaiando. Imbattersi nella loro corsa notturna è segno di grande sventura e non bisogna assolutamente tagliare loro la strada o cercare di fermarli. Sono conosciuti anche in altre zone del nord Italia con nomi e caratteristiche di poco differenti: catha selvarega, cagnolitt.
Cherchet (Piemonte) o Kerket folletti piemontesi conosciuti nelle valli di Pinerolo
Cianciut (Friuli Venezia Giulia). Vedi: Alp.
Versione triestina dell'Alp che oltre a opprimere i dormienti ne succhia il sangue.
Coboldo (Germania, Alpi). Vedi: Folletto.
E' il nome tedesco per indicare i folletti o gli spiriti domestici. Si nasconde, si trasforma in oggetti, piante o animali o rimane invisibile. Non è socevole e in mancanza del padrone di casa controlla ogni cosa anche i famigliari o il personale di servizio, egli infatti può essere onnipresente. La sua statura è quella di un bambino di 3 anni. In generale sono esseri di indole tranquilla ma a volte, come tutti i folletti, possono essere inclini agli scherzi e nascondere gli oggetti. Bisogna tuttavia rispettare il Coboldo perchè è il protettore della casa e tiene lontane malattie e disgrazie.
Crusc (Alpi, Piemonte).
Sono dei tipici nani/gnomi alpini: più piccoli dei bambini ma molto forti escono solo al crepuscolo o nelle giornate nebbiose. Abitano le grotte e i ripari sotto le rocce strapiombanti. Come gli altri gnomi sono in grado di parlare con gli animali e conoscono i segreti delle piante. Hanno una strana particolarità, tengono le dita accavallate le une sulle altre ma soprattutto sono permalosissimi: è sconsigliabile rivolgergli la parola ma soprattut prenderli in giro.
> G
Guane - vedi Anguane
Cianciut (Friuli Venezia Giulia). Vedi: Alp.
Versione triestina dell'Alp che oltre a opprimere i dormienti ne succhia il sangue.
Coboldo (Germania, Alpi). Vedi: Folletto.
E' il nome tedesco per indicare i folletti o gli spiriti domestici. Si nasconde, si trasforma in oggetti, piante o animali o rimane invisibile. Non è socevole e in mancanza del padrone di casa controlla ogni cosa anche i famigliari o il personale di servizio, egli infatti può essere onnipresente. La sua statura è quella di un bambino di 3 anni. In generale sono esseri di indole tranquilla ma a volte, come tutti i folletti, possono essere inclini agli scherzi e nascondere gli oggetti. Bisogna tuttavia rispettare il Coboldo perchè è il protettore della casa e tiene lontane malattie e disgrazie.
Crusc (Alpi, Piemonte).
Sono dei tipici nani/gnomi alpini: più piccoli dei bambini ma molto forti escono solo al crepuscolo o nelle giornate nebbiose. Abitano le grotte e i ripari sotto le rocce strapiombanti. Come gli altri gnomi sono in grado di parlare con gli animali e conoscono i segreti delle piante. Hanno una strana particolarità, tengono le dita accavallate le une sulle altre ma soprattutto sono permalosissimi: è sconsigliabile rivolgergli la parola ma soprattut prenderli in giro.
> G
Guane - vedi Anguane
> K
Kerket vedi Cherchet
> O
Oane - vedi Anguane
> P
Pagane - vedi Anguane
Pedoca (Piemonte, Alpi). Varianti: Pedoque. Vedi Berta.
> O
Oane - vedi Anguane
> P
Pagane - vedi Anguane
Pedoca (Piemonte, Alpi). Varianti: Pedoque. Vedi Berta.
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La bicicletta e l'inqinamento urbano
La bicicletta e l'inqinamento urbano

Ho ricevuto via e-mail questo interessante scritto e ho deciso di postarlo qui:
Al riguardo segnalo anche questo sito utile e interessante:
PIEMONTE CICLABILE
http://www.piemonteciclabile.it/

(uno dei primi critical mass organizzati ad Alessandria)
Ho ricevuto via e-mail questo interessante scritto e ho deciso di postarlo qui:
Tra i tanti miti da sfatare c'è quello per cui è meglio andare in macchina che in bici per proteggerci dallo smog.È dimostrato che è vero il contrario: si respira più smog in auto (in particolar modo durante le fermate/partenze ai semafori), mentre in bici questo effetto è minore (a patto di non andare a 40 km/h in città, il che presenta però altre controindicazioni). A scanso di equivoci è bene precisare, comunque, che si respira meglio in un ambiente non inquinato rispetto ad un ambiente inquinato (Catalano) D´altronde risulta evidente a tutti che un maggiore uso degli spostamenti a piedi, mezzi di trasporto collettivo e bicicletta sia altamente auspicabile dal punto di vista della riduzione dell´inquinamento dei centri urbani. Ciò permetterebbe di eliminare il secondo triste primato che contraddistingue le nostre città a livello europeo: non solo sono le più insicure (dal punto di vista degli incidenti stradali), ma sono anche le più inquinate. Non è quindi neanche il caso di sottolineare che un maggior uso della bicicletta riduce l´inquinamento veicolare, oltre ad essere più economico e sicuramente più veloce sulle distanze brevi. Si vuole però ricordare un altro"effetto secondario" dell´uso della bicicletta: fa bene alla salute! Le persone che usano regolarmente la bicicletta si ammalano di meno e si assentano meno giorni dal lavoro per malattia. Un esercizio moderato ha diversi vantaggi fisici e mentali, quali:
- migliora la regolazione dei zuccheri nel sangue,
- previene l´ipertensione arteriosa,
- riduce l´assorbimento del colesterolo dannoso,
- rafforza il sistema immunitario,
- rafforza il cuore, i muscoli, le ossa e i tendini,
- riduce il rischio di diabete, osteoporosi, problemi cardio-vascolari e cancro,
- riduce stress, tensioni, ansietà e leggere forme depressive.
In particolare studi approfonditi condotti sull´argomento hanno quantizzato quanto segue: il numero di anni di vita guadagnati come risultato dell´uso regolare della bicicletta è 20 volte maggiore degli anni perduti dai ciclisti negli incidenti stradali. Questo naturalmente non ci deve far accettare l´attuale livello di sicurezza della strada, ma ci deve confermare sulla validità, ma anche sull´utilità della scelta effettuata.
PIEMONTE CICLABILE
http://www.piemonteciclabile.it/
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martedì 4 novembre 2008
Megaliti e incisioni rupestri ai piedi del Rocciamelone in Val Susa.
Megaliti e incisioni rupestri ai piedi del Rocciamelone in Val Susa.
Ancora una segnalazione importantissima, per quanto riguarda un sito megalitico in zona piemontese, la zona ai piedi del Rocciamelone in val Susa
1) Già conoscevo le incisioni a spirali (gurdare il LINK) che sono tra le più interessanti del Piemonte e d'Italia, ma ancora una volta semi sconosciute. Si tratta di una doppia spirale e di una singola. Incisioni simili a spirale sembra siano legate al ciclo solare e al passare ciclico del tempo (come le ruote solari e la svastica) e sono rintracciabili in tutta Europa, la più famosa forse è la triplice spirale di Newgrange in Irlanda (LINK). La datazione è solitamente fatta risalire ad un periodo in certo che va dal neolitico all'età del rame ma a volte è anche anteriore. La pietra, anche in questo caso, venne cristianizzata infatti sulla destra è visibile il graffito di un Cristo crocifisso, forse graffiato su di un'altra spirale, ora quasi invisibile.
Il masso si trova nel Comune di Mompantero, località Madonna dell'Ecova, quota 710 m.
Danotare che nell'89 il masso venne vandallizzato e una delle spirali cancellata a sassate.
Nella foto qui sotto dal sito www.rupestre.net è visibile il masso prima degli atti vandalici.

2) Sito megalitico di Chiomonte: questo forse è il più incredibile sito che ho scoperto ultimamente. Purtroppo non ho ancora avuto occasione di visitarlo, a quanto ho capito si trova nei pressi della frazione Ramat. Vi si possono trovare vari dolmen e megaliti nascosti tra gli alberi. Probabilmente si tratta di uno dei più grandi insediamenti megalitici delle Alpi. Non ho trovato nulla per quanto riguarda foto o info più dettagliate su internet, ma questo video molto ben fatto: www.shancommunity.org/mdpro/CMpro-v-p-100.html
(Unica puntualizzazione che mi permetto di fare al riguardo del video è questa: attribuire ancora una volta un sito megalitico ai Celti, di molto successivi alla cultura megalitica, dopo averlo datato a 5000 anni fa. Mi scuso con gli autori del video per questa nota che hanno fatto un gran lavoro!).
A Chiomonte si trova anche un museo archeologico (LINK) in cui sono esposti vasi e altri oggetti ritrovati in quest'area.
3) L'intera valle è piena di massi erratici e rocce ricoperte di coppelle, visitate al riguardo il sito già più volte citato www.rupestre.net.
Il Rocciamelone: nei tempi antichi si credeva la montagna più alta delle alpi, a causa della sua forma e per il fatto che parta direttamente dal fondo valle per arrivare a quota 3538. Era sicuramente uno dei monti più sacri agli antichi, come testimonia la concentrazione di megaliti e arte rupestre. Le coppelle potrebbero essere testimonianze di culti sacrificali dedicati alla montagna (come forse anche il nome del monte testimonia). I romani lo dedicarono a Giove Penninus (come per il Cromlech del Piccolo san Bernardo e per altri monti) e questo mi fa pensare che anche in questo caso il monte fosse in precedenza dedicato da popolazioni celto/liguri e precedenti a Penn/Pennina. Anche oggi ospita sulla cima il santuario più alto d'Europa, dedicato alla Madonna (come avevo già scritto, la dedica alla Madonna solitamente è un indizio di culti pre-cristiani). Il Nome sembra derivare dalle popolazioni proto celtiche e celto-liguri che abitavano questa zona. "Roc" che significa Roccia/Montagna e forse da "Maol" che significa sommità o da "molek" che significa sacrificio.
Spero di poter ampliare presto questa voce e di scrivere qualcos'atlro riguardo a questa valle piena di pietre interessanti!
LINKS:
http://www.merlino.org/eupm-003.htm
http://www.rupestre.net/archiv/2/ar27.htm
www.shancommunity.org/mdpro/CMpro-v-p-100.html
Ancora una segnalazione importantissima, per quanto riguarda un sito megalitico in zona piemontese, la zona ai piedi del Rocciamelone in val Susa
1) Già conoscevo le incisioni a spirali (gurdare il LINK) che sono tra le più interessanti del Piemonte e d'Italia, ma ancora una volta semi sconosciute. Si tratta di una doppia spirale e di una singola. Incisioni simili a spirale sembra siano legate al ciclo solare e al passare ciclico del tempo (come le ruote solari e la svastica) e sono rintracciabili in tutta Europa, la più famosa forse è la triplice spirale di Newgrange in Irlanda (LINK). La datazione è solitamente fatta risalire ad un periodo in certo che va dal neolitico all'età del rame ma a volte è anche anteriore. La pietra, anche in questo caso, venne cristianizzata infatti sulla destra è visibile il graffito di un Cristo crocifisso, forse graffiato su di un'altra spirale, ora quasi invisibile.
Il masso si trova nel Comune di Mompantero, località Madonna dell'Ecova, quota 710 m.
Danotare che nell'89 il masso venne vandallizzato e una delle spirali cancellata a sassate.
Nella foto qui sotto dal sito www.rupestre.net è visibile il masso prima degli atti vandalici.

2) Sito megalitico di Chiomonte: questo forse è il più incredibile sito che ho scoperto ultimamente. Purtroppo non ho ancora avuto occasione di visitarlo, a quanto ho capito si trova nei pressi della frazione Ramat. Vi si possono trovare vari dolmen e megaliti nascosti tra gli alberi. Probabilmente si tratta di uno dei più grandi insediamenti megalitici delle Alpi. Non ho trovato nulla per quanto riguarda foto o info più dettagliate su internet, ma questo video molto ben fatto: www.shancommunity.org/mdpro/CMpro-v-p-100.html
(Unica puntualizzazione che mi permetto di fare al riguardo del video è questa: attribuire ancora una volta un sito megalitico ai Celti, di molto successivi alla cultura megalitica, dopo averlo datato a 5000 anni fa. Mi scuso con gli autori del video per questa nota che hanno fatto un gran lavoro!).
A Chiomonte si trova anche un museo archeologico (LINK) in cui sono esposti vasi e altri oggetti ritrovati in quest'area.
3) L'intera valle è piena di massi erratici e rocce ricoperte di coppelle, visitate al riguardo il sito già più volte citato www.rupestre.net.
Il Rocciamelone: nei tempi antichi si credeva la montagna più alta delle alpi, a causa della sua forma e per il fatto che parta direttamente dal fondo valle per arrivare a quota 3538. Era sicuramente uno dei monti più sacri agli antichi, come testimonia la concentrazione di megaliti e arte rupestre. Le coppelle potrebbero essere testimonianze di culti sacrificali dedicati alla montagna (come forse anche il nome del monte testimonia). I romani lo dedicarono a Giove Penninus (come per il Cromlech del Piccolo san Bernardo e per altri monti) e questo mi fa pensare che anche in questo caso il monte fosse in precedenza dedicato da popolazioni celto/liguri e precedenti a Penn/Pennina. Anche oggi ospita sulla cima il santuario più alto d'Europa, dedicato alla Madonna (come avevo già scritto, la dedica alla Madonna solitamente è un indizio di culti pre-cristiani). Il Nome sembra derivare dalle popolazioni proto celtiche e celto-liguri che abitavano questa zona. "Roc" che significa Roccia/Montagna e forse da "Maol" che significa sommità o da "molek" che significa sacrificio.
Spero di poter ampliare presto questa voce e di scrivere qualcos'atlro riguardo a questa valle piena di pietre interessanti!
LINKS:
http://www.merlino.org/eupm-003.htm
http://www.rupestre.net/archiv/2/ar27.htm
www.shancommunity.org/mdpro/CMpro-v-p-100.html
giovedì 23 ottobre 2008
Rapporto tra animale umani e animali non umani.
Rapporto tra animale umani e animali non umani.
NOTA PERSONALE: Ho sempre considerato il porre l'uomo in una categoria a se stante come una grandissima assurdità. Mi ricordo alle scuole medie presi un brutto voto perchè insistetti, durante l'interrogazione di scienza, sul fatto che l'uomo era un animale. La professoressa ne fu quasi offesa. Per me era ovvio, siamo fatti esattamente uguali stessa struttura delle ossa stesse muscoli di un qualsiasi altro mammifero: non mi sembrava possibile che una proffessoressa di scienze non si rendesse conto di una cosa simile. Quando andavo al paese di mio nonno in montagna (paese in cui la gente viveva ancora molto primitivamente confronto a noi) passavo ore vicino ai conigli e specialmente ad un vitellino (oltre che tra gli alberi ovviamente). L'anno dopo venni a sapere che il mio amico era stato macellato. Avevo circa 12 anni credo e cominciai allora a pensare seriamente che non volevo più nutrirmi di esseri uccisi per la me. Sono riuscito a diventare completamente vegetariano a 17 anni, ora lo sono da 13 anni, e per me è la cosa più naturale del mondo.
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in un bellissimo mito degli indiani ojibway (Link su wikipedia): gli Ojibway erano cacciatori/raccoglitori e ovviamente vivevano anche in un contesto in cui la caccia era fondamentale (tuttavia il loro rispetto per la natura era profondissimo, molto più profondo del più coerente ambientalista odierno. Eccolo qui:
"Molti e molti anni fa gli uomini potevano parlare con gli animali, tanto erano amici tra di loro. Gli animali capivano gli uomini e noi capivamo loro, ma ad un certo punto gli uomini furono costretti dalle circostanze a cacciare gli animali per nutrirsi. In seguito a questo fatto noi umani iniziammo ad ammalarci. Quello che era successo è che tutti gli animali, compresi i pesci, si erano arrabbiati con noi, perchè li cacciavamo, e per questo noi ci ammalavamo del male del cervo e del male del pesce.
La nostra gente decise di tenere un consiglio ricevendo tutti gli esseri a quattro zampe, le creature della acque e quelle che volavano nell'aria. Facemmo loro delle offerte e poi iniziammo a parlare in questo modo: 'Cari parenti, abbiamo grande bisogno di voi per vivere. Quando cacciamo, cerchiamo di uccidervi in fretta per non farvi soffrire. Con il passare del tempo i nostri corpi giaceranno nella nostra Madre Terra e da loro crescerà qualcosa, in modo che i nostri parenti animali possano trarne nutrimento. Si verrà a creare un ciclo, uno scambio per la continuazione di tutte le forme di vita. Per questo vi chiediamo di liberare la nostra gente dalla malattia che ci procurate'.
Gli animali approvarono le nostre parole e ci insegnarono come curare le malattie, dandoci il permesso di cacciarli, perchè sapevano che non li avremmo uccisi per puro piacere, avevamo bisogno di loro per dar da mangiare alla gente affamata e avremmo usato ogni parte dell'animale per la nostra sopravvivenza. Sinchè mantenemmo la nostra parola non ci colpì nessuna malattia".
Secondo me è una leggenda bellissima da cui non voglio tirare fuori qui nessuna morale. La cosa che mi piace di più è che anche agli animali venivano attribuiti poteri magici, anche loro forse avevano i loro sciamani. Ora non resisto e per contrasto riporto un passo della bibbia che viene molte volte nominata come simbolo di civiltà superiore:
"Poi iddio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo nostra somiglianza Domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sugli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la terra. (...) Prolificate, moltiplicatevi e riempite il mondo, assoggettatelo e dominate sopra i pesci del mare e su tutti gli uccelli del cielo e su tutti gli animali che si muovono sopra la terra. Iddio disse ancora: Ecco io vi do ogni pianta che fa seme su tutta la superficie della terra, e ogni albero fruttifero che fa seme: questi vi serviranno per cibo". (Genesi 1.26)
Non commento nemmeno questo che è meglio.
NOTA PERSONALE: Ho sempre considerato il porre l'uomo in una categoria a se stante come una grandissima assurdità. Mi ricordo alle scuole medie presi un brutto voto perchè insistetti, durante l'interrogazione di scienza, sul fatto che l'uomo era un animale. La professoressa ne fu quasi offesa. Per me era ovvio, siamo fatti esattamente uguali stessa struttura delle ossa stesse muscoli di un qualsiasi altro mammifero: non mi sembrava possibile che una proffessoressa di scienze non si rendesse conto di una cosa simile. Quando andavo al paese di mio nonno in montagna (paese in cui la gente viveva ancora molto primitivamente confronto a noi) passavo ore vicino ai conigli e specialmente ad un vitellino (oltre che tra gli alberi ovviamente). L'anno dopo venni a sapere che il mio amico era stato macellato. Avevo circa 12 anni credo e cominciai allora a pensare seriamente che non volevo più nutrirmi di esseri uccisi per la me. Sono riuscito a diventare completamente vegetariano a 17 anni, ora lo sono da 13 anni, e per me è la cosa più naturale del mondo.
Alcuni giorni fa mi sono imbattuto in un bellissimo mito degli indiani ojibway (Link su wikipedia): gli Ojibway erano cacciatori/raccoglitori e ovviamente vivevano anche in un contesto in cui la caccia era fondamentale (tuttavia il loro rispetto per la natura era profondissimo, molto più profondo del più coerente ambientalista odierno. Eccolo qui:
"Molti e molti anni fa gli uomini potevano parlare con gli animali, tanto erano amici tra di loro. Gli animali capivano gli uomini e noi capivamo loro, ma ad un certo punto gli uomini furono costretti dalle circostanze a cacciare gli animali per nutrirsi. In seguito a questo fatto noi umani iniziammo ad ammalarci. Quello che era successo è che tutti gli animali, compresi i pesci, si erano arrabbiati con noi, perchè li cacciavamo, e per questo noi ci ammalavamo del male del cervo e del male del pesce.
La nostra gente decise di tenere un consiglio ricevendo tutti gli esseri a quattro zampe, le creature della acque e quelle che volavano nell'aria. Facemmo loro delle offerte e poi iniziammo a parlare in questo modo: 'Cari parenti, abbiamo grande bisogno di voi per vivere. Quando cacciamo, cerchiamo di uccidervi in fretta per non farvi soffrire. Con il passare del tempo i nostri corpi giaceranno nella nostra Madre Terra e da loro crescerà qualcosa, in modo che i nostri parenti animali possano trarne nutrimento. Si verrà a creare un ciclo, uno scambio per la continuazione di tutte le forme di vita. Per questo vi chiediamo di liberare la nostra gente dalla malattia che ci procurate'.
Gli animali approvarono le nostre parole e ci insegnarono come curare le malattie, dandoci il permesso di cacciarli, perchè sapevano che non li avremmo uccisi per puro piacere, avevamo bisogno di loro per dar da mangiare alla gente affamata e avremmo usato ogni parte dell'animale per la nostra sopravvivenza. Sinchè mantenemmo la nostra parola non ci colpì nessuna malattia".
Secondo me è una leggenda bellissima da cui non voglio tirare fuori qui nessuna morale. La cosa che mi piace di più è che anche agli animali venivano attribuiti poteri magici, anche loro forse avevano i loro sciamani. Ora non resisto e per contrasto riporto un passo della bibbia che viene molte volte nominata come simbolo di civiltà superiore:
"Poi iddio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo nostra somiglianza Domini sopra i pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sugli animali domestici, su tutte le fiere della terra e sopra tutti i rettili che strisciano sopra la terra. (...) Prolificate, moltiplicatevi e riempite il mondo, assoggettatelo e dominate sopra i pesci del mare e su tutti gli uccelli del cielo e su tutti gli animali che si muovono sopra la terra. Iddio disse ancora: Ecco io vi do ogni pianta che fa seme su tutta la superficie della terra, e ogni albero fruttifero che fa seme: questi vi serviranno per cibo". (Genesi 1.26)
Non commento nemmeno questo che è meglio.
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sabato 18 ottobre 2008
ALTRI MEGALITI TRA PIEMONTE E LIGURIA
ALTRI MEGALITI TRA PIEMONTE E LIGURIA
mentre cercavo su google mi sono imbattuto in questa pagina un pò folkloristica, in cui però sono nominati alcuni menhir, megaliti e incisioni che ancora non conoscevo:
Nel Monregalese:
> un menhir presso il Lago Ratoira in alta Valle Ellero (mai visto, ma che già conoscevo);
> uno presso Frabosa Sottana;
> incisioni rupestri presso Malanotte, la Bisalta e Bellino di Frabosa Sottana;
> una croce litica orizzontale presso il M.Seirasso
> il sito archeologico di Montaldo, con tredici coppelle nella roccia.
questo è il link:
http://www.mentelocale.it/viaggi_sport/...
...e gia che ci sono segnalo anche il Cromlech di San Martino sempre in quell'area: Ne ho trovato notizia sul fantastic sito megalithic portal. Anche questo non l'ho mai visitato purtroppo e si trova in un'area privata. Leggo con tristezza sta lentamente venendo demolito. Possibile leggere cose del genere nel 2008?
mentre cercavo su google mi sono imbattuto in questa pagina un pò folkloristica, in cui però sono nominati alcuni menhir, megaliti e incisioni che ancora non conoscevo:
Nel Monregalese:
> un menhir presso il Lago Ratoira in alta Valle Ellero (mai visto, ma che già conoscevo);
> uno presso Frabosa Sottana;
> incisioni rupestri presso Malanotte, la Bisalta e Bellino di Frabosa Sottana;
> una croce litica orizzontale presso il M.Seirasso
> il sito archeologico di Montaldo, con tredici coppelle nella roccia.
questo è il link:
http://www.mentelocale.it/viaggi_sport/...
![]() | Qui invece ho trovato una foto del menhir del lago ratoira e un sito con un percorso per andarlo a visitare: LINK PERCORSO |
...e gia che ci sono segnalo anche il Cromlech di San Martino sempre in quell'area: Ne ho trovato notizia sul fantastic sito megalithic portal. Anche questo non l'ho mai visitato purtroppo e si trova in un'area privata. Leggo con tristezza sta lentamente venendo demolito. Possibile leggere cose del genere nel 2008?
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